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www.ildialogo.org SANTA INQUISIZIONE: “AL ROGO” ANCHE L’ULTIMO LIBRO DEL TEOLOGO SPAGNOLO VIDAL,da Adista Segni Nuovi n. 9 del 10/03/2012

SANTA INQUISIZIONE: “AL ROGO” ANCHE L’ULTIMO LIBRO DEL TEOLOGO SPAGNOLO VIDAL

da Adista Segni Nuovi n. 9 del 10/03/2012

36574. BUENOS AIRES-ADISTA. È un libro che mette a raffronto tutti gli interventi della Chiesa cattolica sulla sessualità. Certo, ne emerge, lungo i suoi 2000 anni di storia, una dottrina non univoca, fatta anche di ripensamenti. E questo a Roma non va, non piace. Sarà per questo che Sexualidad y condición homosexual en la moral cristiana (2010) del noto teologo p. Marciano Vidal è stato censurato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede? La domanda non è oziosa, perché nella corrispondenza sull’assunto non è spiegato il motivo per cui alla casa editrice, la San Paolo Argentina, è fatto obbligo di ritirarne tutte le copie dal commercio e di non pubblicizzarlo in alcun modo. E il direttore editoriale, don Aderico Dolzani, nulla ha potuto se non ubbidire. Sicché l’ultima fatica di Vidal è finita “al rogo”. «Devo accettare la decisione, devo sopportarla», ha confidato al quotidiano spagnolo El País (14/2/12), malgrado «uno rimanga perplesso di fronte a decisioni di questo tipo».

A lui la comunicazione era giunta dal superiore provinciale dei religiosi paolini p. Agustín Pedro Cortés García, cui l’obbligo vaticano (datato 5/11/11) era stato debitamente trasmesso per lettera, lo stesso giorno, dal superiore generale don Silvio Sassi. Una “lettera per due”, inoltre, perché don Sassi annuncia condanna e pena di due libri insieme, entrambi – nelle parole dell’ex Sant’Uffizio – «contrari alla dottrina della Chiesa circa la sessualità»: oltre quello di Vidal, l’opera del metodista argentino Pablo Manuel Ferrer, Parejas y sexualidad en la comunidad de Corinto (“Coppie e sessualità nella comunità di Corinto”), inserita dalla casa editrice nella collana ecumenica di esegesi e riflessione sui temi biblici (v. Adista Notizie n. 3/12).

Don Dolzani ha ammesso di non capire: in genere, «dicono cosa, qui o lì, non va. Ma in questo caso, niente. La motivazione è generica, non precisa. Attendo che mi spieghino». «Io l’ho letto» prima di pubblicarlo, ha aggiunto, «ma non ho trovato punti stridenti. È un’analisi di documenti della Chiesa sulla sessualità» e «mette in evidenza che ci sono dissonanze fra questi testi, che cambiano con il tempo, ma questo è normale in ogni ricerca in una società che cambia. Il libro rispettava tutti i requisiti. In Brasile sono tre anni che circola». Ed è proprio così. Il libro di Vidal è stato stampato innanzitutto in Brasile, dove, giunto alla terza edizione, continua ad essere normalmente distribuito (ne esiste anche la versione e-book). P. Marcelo Araújo, il direttore della casa editrice dei padri redentoristi, Santuario, per i cui tipi è uscito il controverso testo di Vidal, afferma di non aver alcuna intenzione di ritirarlo dal commercio, anche perché nulla ha ricevuto da Roma. Mistero.

Con p. Vidal – nato nel 1937, vive a Madrid ed insegna all’Istituto Superiore di Scienze Morali dei redentoristi e all’Università Pontificia di Comillas – il Vaticano non è mai stato molto in sintonia: i suoi libri di teologia morale su contraccezione, omosessualità, aborto nel 2001 non superarono l’esame iniziato nel 1997 dalla Congregazione dell’allora prefetto Ratzinger. «Errori ed ambiguità» per le quali Vidal fu costretto a un “mea culpa” e alla riscrittura dei suoi testi (v. Adista n. 39/01).

Per la vicenda relativa a Paolo Manuel Ferrer, se l’è presa alquanto a male la direttrice della collana ecumenica Andrea Hojman. Contattata dal quotidiano argentino Página12 (5 febbraio), ha dichiarato che «questa catena di lettere che richiamano al silenzio e obbligano alla cancellazione non mi ricordano altro che gli anni di terrore e oscurità che abbiamo vissuto in Argentina durante l’ultima dittatura civico-militar-religiosa. L’apparato di Stato impegnava tutta la sua macchina repressiva, reale e simbolica nell’ottenere silenzio e nel cancellare ciò che reputava estraneo alla sua dottrina e minaccioso del suo ordine». In questo caso, si tratta di «un apparato di controllo ideologico capace di attraversare continenti, persuadere con le sue lettere e far sentire la sua autorità sulle coscienza». (eletta cucuzza)

Articolo tratto da
ADISTA
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Martedě 06 Marzo,2012 Ore: 15:28
 
 
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