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www.ildialogo.org ASSOLUTAMENTE NO. I LEFEBVRIANI CONFERMANO IL RIFIUTO DEL VATICANO II,di Adista Notizie n. 12 del 18/02/2012

ASSOLUTAMENTE NO. I LEFEBVRIANI CONFERMANO IL RIFIUTO DEL VATICANO II

di Adista Notizie n. 12 del 18/02/2012

36541. ROMA-ADISTA. No, no e no. Per la terza volta, in modo non formale, i lefebvriani della Fraternità di San Pio X confermano l’impossibilità, da parte loro, di accettare le condizioni poste dal Vaticano per la reintegrazione all’interno della Chiesa cattolica. Nel corso di una messa celebrata il 2 febbraio scorso nel seminario S. Tommaso D’Aquino a Winona, nel Minnesota, il capo dei tradizionalisti scismatici, mons. Bernard Fellay, ha infatti ribadito di sentirsi costretto «a dire no» all’adesione al Preambolo dottrinale preparato e proposto dalla Santa Sede lo scorso settembre (v. Adista nn. 67, 69, 76, 84, 91, 97/11 e 1/12).

Se Roma è venuta loro incontro a livello pratico, la distanza sul piano dottrinale, afferma Fellay, è incolmabile. «Loro danno un altro significato alla parola “tradizione” e forse anche alla parola “coerenza”», ha detto nell’omelia, il cui testo è pubblicato sul sito del Seminario. «Ecco perché dobbiamo dire no. Non firmeremo». Tra i punti inconciliabili, soprattutto l’accettazione del Concilio Vaticano II, con l’ecumenismo e la libertà religiosa, che vengono presentati dal Vaticano come esempio della continuità con la dottrina tradizionale della Chiesa, mentre sono proprio gli aspetti più contestati dai lefebvriani. «Ci vogliono davvero nella Chiesa? Gliel’abbiamo detto molto chiaramente, se ci accettate così come siamo, senza cambiamenti, senza obbligarci a accettare queste cose, siamo pronti. Se volete che le accettiamo, allora no», ha detto Fellay.

Il «no» dei lefebvriani è già stato “consegnato” alla Commissione Ecclesia Dei, che ora lo esaminerà; anche se per ora tutto tace, si presume che in un prossimo futuro risponderà in qualche modo, o per chiudere definitivamente la vicenda, o per cercare un ulteriore compromesso. «Questa prova avrà fine», è fiducioso Fellay.«Non so quando. Qualche volta c’è più speranza, qualche volta c’è disperazione. Dobbiamo aspettare un po’ di tempo perché le cose migliorino, forse cinque, dieci anni. Sono certo che tra dieci anni le cose appariranno in un altro modo perché la generazione del Concilio non ci sarà più e la generazione successiva non ha questo legame con esso». Non resta che pregare; anzi, precisa il capo dei lefebvriani, «continuare la nostra crociata di rosari».

Nel frattempo i lefebvriani sono più attivi che mai: in Francia, a Chateauroux, nella regione Centre, hanno aperto la loro prima scuola di formazione professionale, che intende fornire agli studenti una preparazione pratica (due per ora gli indirizzi: edilizia e falegnameria) in vista dell’inserimento nel mondo del lavoro. Più avanti offrirà altri corsi: per idraulici, elettricisti, giardinieri e fornai, per un totale di 150 allievi. (ludovica eugenio)

Articolo tratto da
ADISTA
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Luned́ 13 Febbraio,2012 Ore: 19:30
 
 
Commenti

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Autore Città Giorno Ora
giuliano volonteri laigueglia 21/2/2012 11.36
Titolo:Non è posibile!!!
Basta nell'inseguire chi non vorrà mai adeguarsi alle volontà dei Padri Conciliari. Mi sembra che continuando così, si rischi di stravolgere il volto della chiesa ovvero dei fedeli, proliferando nuovi sacerdoti che si definiscono "tradizionalisti" e la tendenza al ritorno delle celebrazioni in latino, con grande confusione nelle menti e nei cuori.I sacri riti della liturgia implicano una comunicazione fra cielo e terra ed il linguaggio per fare ciò deve essere comprensibile, occorre meditare su quanto si dice e quindi in lingua volgare.

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Crisi chiese

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