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Riformatori cattolici del Belgio chiedono che i laici prendano in mano le parrocchie senza prete

2 dicembre 2011
Oltre 6.000 cattolici del Belgio hanno firmato un manifesto che chiede ai vescovi di lasciar celebrare ai laici i servizi domenicali nelle parrocchie sprovviste di prete a causa della scarsità di vocazioni. Più di 200 preti rientrano tra i firmatari del manifesto lanciato due settimane fa nelle Fiandre, la parte del Belgio di lingua olandese, ha dichiarato uno degli organizzatori alla Reuters.
L'iniziativa ha ricalcato un movimento di base austriaco in cui 2.000 cattolici, tra cui 361 preti, mediante il quale lo scorso giugno si chiedevano celebrazioni guidate da laici e l'ordinazione di uomini sposati e donne per poter gestire le parrocchie attualmente sprovviste del prete. "Noi cattolici fiamminghi chiediamo ai vescovi di rompere l'empasse in cui siamo approdati", afferma il  manifesto in lingua olandese intitolato "I cattolici hanno molto da dire".
"E' tempo che la chiesa apra i suoi ministeri a persone che non siano unicamente uomini celibi", dichiara alla Reuters Mark Deweerdt, uno dei laici oltre ai 12 preti e parrocchiani che hanno stilato il documento.
Il calo enorme delle vocazioni negli ultimi decenni ha lasciato la Chiesa Cattolica a corto di preti specie nei paesi sviluppati, costringendola ad unificare piccole parrocchie in larghi distretti guidati da chierici sempre più oberati e stressati.
Questo trend non è legato gli scandali degli abusi sessuali sui minori che hanno travolto la chiesa di recente, ma alla inefficace gestione ecclesiastica della crisi che ha incoraggiato molti cattolici ad alzare la voce sulle tematiche che stanno loro a cuore. Al di fuori delle grandi capitali europee, molti fedeli sono costretti a spostarsi per chilometri per partecipare alla messa e vedono un prete molto di rado nella cittadina in cui vivono fin dall'infanzia.
"Le grandi parrocchie non sono una soluzione. Abbiamo bisogno di qualcuno che guidi le parrocchie locali, che coordini le attività e sia presente per parlare con la gente. I parrocchiani non dovrebbero fare chilometri per andare a messa", dice Deweerdt.
Il manifesto afferma che uomini o donne qualificati dovrebbero poter guidare le parrocchie lasciate abbandonate. "Non comprendiamo perché questi fratelli non dovrebbero essere in grado di presiedere il culto della domenica". Il Vaticano si oppone all'ordinazione di uomini sposati o donne al presbiterato e non consente che un laico celebri la messa al posto del prete, come gli austriaci hanno suggerito. Si limita a chiedere ai fedeli di pregare Dio perché mandi più vocazioni.
Deweerdt ha precisato che il gruppo belga non chiede che i laici celebrino messa al posto del prete, riforma proposta invece dai teologi olandesi dominicani nel 2007 e prontamente rigettata dal Vaticano.
La Conferenza Episcopale Austriaca non ha ancora risposto al manifesto, che Deweerdt specifica verrà presentato ufficialmente fra circa una settimana. Un funzionario vaticano, che ha chiesto di restare anonimo, ha dichiarato che si sta ipotizzando una replica. In Austria, il cardinale di Vienna Christoph Schoenborn ha incontrato i riformisti e la conferenza episcopale di cui è a capo ha discusso le loro istanze, opponendosi all'invito alla disobbedienza in favore del dialogo.
Stijn van den Bossche, segretario della Commissione Interdiocesana della Catechesi ha dichiarato al settimanale cattolico Tertio che i parrocchiani non possono celebrare la propria messa.
"Non solo questo è proibito dalla dottrina cattolica e ortodossa, ma invalida il sacramento", ha scritto, aggiungendo che i cattolici non devono attaccarsi alle piccole parrocchie quando situazioni aggregate più grandi offrono servizi migliori.
Pubblicato su internet senza troppa enfasi, il manifesto in lingua olandese ha guadagnato molte firme nelle Fiandre e all'estero. "Siamo sorpresi di aver raggiunto già quota 6.000 sostenitori", ha dichiarato Deweerdt.
Testo Originale
Reperimento testi di Patrizia Vita
Traduzione di Stefania Salomone

Belgian Catholic reformers want laypeople to run parishes that have no priests 

Dec 2, 2011 08:28 EST
More than 6,000 Belgian Catholics have signed a manifesto urging their bishops to let lay people celebrate Sunday services in parishes left without priests due to a severe shortage of vocations in the Church. More than 200 priests are among signatories of the manifesto launched two weeks ago in Flanders, the traditionally Catholic Dutch-speaking part of Belgium, one of the organisers told Reuters.
The initiative echoed a grass-roots movement in Austria, where 2,000 Catholics — including 361 priests — called in June for lay-led Masses and the ordination of married men and women to maintain parishes that no longer have a priest. “We Flemish believers urge our bishops to break through the impasse we have landed in,†declared the Dutch-language manifesto entitled “Believers have their sayâ€.
“It’s time for the Church to open its functions to people who are not only celibate men,†Mark Deweerdt, a layman among the 12 priests and parishioners who drew up the document, told Reuters.
The steady fall in vocations in recent decades has left the Catholic Church with ever fewer priests in many developed countries, forcing it to merge small parishes into larger districts led by increasingly overworked clerics.
The trend is not linked to the scandals of clerical sexual abuse of children shaming the Church in recent years, but the hierarchy’s clumsy management of that crisis has encouraged some Catholics to speak out on several issues worrying them. Outside large cities in Europe, many Catholics now drive long distances to attend Mass and rarely see a priest in the village church they have attended since childhood.
“Big parishes are not the solution,†Deweerdt said. “We need people in each local parish to lead it, coordinate activities and be there to speak with people. Parishioners should not have to drive many kilometres to attend Mass.â€
The manifesto said religiously trained men or women should be allowed to take over these unstaffed parishes. “We don’t understand why these fellow believers should not be able to preside over Sunday services,†it said. The Vatican opposes ordaining married men or women to the priesthood or allowing trained lay people to celebrate Mass in place of the priest, as the Austrians have suggested. It asks the faithful to pray to God for more vocations.
Deweerdt said the Belgian group had not asked for lay people to celebrate Mass in place of a priest, a reform proposed by Dutch Dominican theologians in 2007 and promptly rejected by the Vatican.
The Belgian Bishops’ Conference has not yet responded to the manifesto, which Dewaardt said would be officially presented to it in about a week or so. A Church official, who asked not to be named, said a reaction was being drawn up. In Austria, Vienna Cardinal Christoph Schönborn has met with the reformers and the bishops’ conference he leads has discussed their demands, rejecting their call for disobedience but favouring further dialogue.
Stijn van den Bossche, secretary of the Interdiocesan Catechesis Commission, wrote in the Catholic weekly Tertio that parishioners could not celebrate their own Masses.
“That is not only forbidden in the Catholic and Orthodox understanding, but also results in an invalid sacrament,†he wrote, adding that Catholics should not cling to small parishes if the larger merged units could offer better services.
Posted on the internet with little publicity, the Dutch-language manifesto has quickly won signatures from across Flanders and abroad. “We are quite surprised to have 6,000 supporters already,†Deweerdt said.


Luned́ 05 Dicembre,2011 Ore: 18:56
 
 
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