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Cattolici dissenzienti sfidano i vescovi austriaci

Reuters, 7 novembre 2011 
VIENNA (Reuters) - I cattolici austriaci dissidenti hanno annunciato che i laici inizieranno a celebrare la messa quando il prete non sarà disponibile, un chiaro invito alla disobbedienza proprio in vista della conferenza autunnale dei vescovi del paese.
Un manifesto adottato da dozzine di attivisti nello scorso fine settimana affermava che i laici predicheranno, consacreranno e distribuiranno la comunione nelle parrocchie sprovviste di prete; lo ha dichiarato Peter Hurka, leader del gruppo Noi Siamo Chiesa.
Lunedì scorso ha aggiunto: "Le leggi ecclesiastiche lo vietano. La questione è: la Chiesa può sovrastare la Bibba? Noi siamo dell'opinione, più volte ribadita nelle affermazioni del Concilio Vaticano II, che questo divieto non è possibile".
La Chiesa cattolica consente soltanto ai preti ordinati di presiedere la messa.
Hurka riferisce che i dissidenti pianificavano l'incontro da tempo, ma che sono contenti che si sia verificato proprio a ridosso di una sessione di quattro giorni della Conferenza Episcopale che è iniziata lunedì.
Ha detto di auspicare che i vescovi, guidati dal cardinale di Vienna Christoph Schoenborn, rispondano al manifesto, l'ultima di una serie di sfide lanciate dalla base dei riformatori cattolici d'Austria.
"Ce lo aspettiamo proprio perché le riforme che auspichiamo non sono una novità". E ha aggiunto che i vescovi hanno ricevuto una copia del manifesto sabato scorso.
I vescovi contavano di discutere le iniziative suggerite e le ipotesi di riforma proposte, stando al loro sito web, anche se il tema principale dell'incontro era la preparazione delle elezioni dei consigli parrocchiali che si terranno in marzo.
Schoenborn, ex allievo e uomo vicino a papa Benedetto, ha escluso di poter prendere in considerazione i cambiamenti suggeriti dai preti dissidenti, sotto la guida del suo precedessore Rev. Helmut Schueller.
Indicato come un possibile futuro papa, il cardinale ha dichiarato di non voler condurre la sua diocesi alla rottura con il Vaticano consentendo al clero di bypassare le regole della chiesa imitando quel gruppo di preti che ha ideato la "chiamata alla disobbedienza" per spingere verso le riforme.
Il gruppo, che afferma di rappresentare il 10 per cento del clero austriaco, ha sfidato l'insegnamento della chiesa su temi scottanti come il celibato presbiterale e l'ordinazione femminile.
I preti dissidenti, che riscuotono un ampio consenso nell'opinione pubblica, dichiarano di voler infrangere un'altra delle regole ecclesiastiche, distribuendo la comunione ai protestanti e ai divorziati risposati.
I cattolici austriaci riformisti contrastano da decenni le politiche conservatrici di Benedetto e del suo predecessore Giovanni Paolo, creando movimenti di protesta che auspicano quei cambiamenti che il Vaticano rifiuta di considerare.
Gruppi di cattolici riformisti in Germania, Irlanda e Stati Uniti hanno avanzato richieste analoghe. Una cifra record di 87.000 persone hanno lasciato la chiesa nel 2010, molte a valle degli scandali degli abusi sessuali.
(Rapporto di Michael Shields e Tom Heneghan)

Testo Originale
Reperimento testi di Patrizia Vita
Traduzione di Stefania Salomone

Catholic rebels challenge Austrian bishops

Reuters November 7, 2011, 9:59 pm 

 

 

VIENNA (Reuters) - Dissident Austrian Catholics announced lay people will start celebrating Mass when a priest is unavailable, a clear call to disobedience just as the country's bishops hold their autumn conference.
A manifesto adopted by dozens of activists at the weekend said lay people will preach, consecrate and distribute communion in priestless parishes, said Hans Peter Hurka, head of the group We Are Church.
"Church law bans this. The question is, can Church law overrule the Bible? We are of the opinion, based on findings from the Second Vatican Council, that this (ban) is not possible," he said Monday.
The Catholic Church only allows ordained priests to preside at Mass.
Hurka said dissidents had long planned the meeting but were happy it came just before a regular four-day session of the Catholic bishops' conference starting Monday.
He said he wanted bishops, led by Vienna Cardinal Christoph Schoenborn, to respond to the paper, the latest in a series of challenges by grass-roots Catholic reformers in Austria.
"We basically expect this because the demands for reform are not especially new," he said. The bishops received a copy of the manifesto Saturday, he added.
Bishops planned to discuss proposed initiatives and reforms that have been put forward, according to their website, although the main topic of the session was preparing for parish council elections due in March.
Schoenborn, a former student and close associate of Pope Benedict, has ruled out sweeping changes demanded by dissident priests led by his former deputy, Rev. Helmut Schueller.
Tipped as a possible future pope, the cardinal has said he would not lead his diocese into breaking away from the Vatican by letting clergy flout Church rules after a group of priests issued a "Call to Disobedience" to try to press reform.
The group, which claims to represent about 10 percent of the Austrian clergy, has challenged Church teaching on taboo topics such as priestly celibacy and women's ordination.
The dissident priests, who have broad public backing in opinion polls, also say they will break Church rules by giving communion to Protestants and remarried divorced Catholics.
Reformist Austrian Catholics have for decades challenged the conservative policies of Benedict and his predecessor John Paul, creating protest movements and advocating changes the Vatican refuses to make.
Catholic reform groups in Germany, Ireland and the United States have made similar demands.
A record 87,000 Austrians left the Church in 2010, many in reaction to sexual abuse scandals.
(Reporting by Michael Shields and Tom Heneghan)
 


Marted́ 08 Novembre,2011 Ore: 18:45
 
 
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