36347. CHICAGO-ADISTA Sempre in prima linea nel difendere l’“ortodossia” cattolica, l’ex presidente dei vescovi Usa, l’arcivescovo di Chicago, card. Francis George, sembra essersi dato parecchio da fare nel mese scorso nel tentativo di scongiurare la proiezione di un documentario sul sacerdozio femminile dal titolo Pink smoke over the Vatican (Fumata rosa sul Vaticano) organizzata dall’associazione The 8th Day center for Justice – di cui fanno parte diverse congregazioni religiose cattoliche statunitensi –  alla presenza di p. Roy Bourgeois.

Secondo quanto riporta il National Catholic Reporter (28/9) i capi delle congregazioni legate al centro avrebbero ricevuto, nei giorni immediatamente precedenti la data dell’incontro (18 settembre), una lettera dall’arcivescovo in persona che tentava di dissuaderli dal sostenere l’evento, considerato che avrebbe potuto dare scandalo e generare confusione tra i fedeli. A destare la preoccupazione del card. George concorrevano non solo le posizioni apertamente favorevoli al sacerdozio femminile espresse nel documentario ma anche la presenza di p. Bourgeois, il cui aperto sostegno alla “causa” – nel 2008, concelebrò l’ordinazione presbiterale di una donna (v. Adista nn. 60/08) – gli è valso la scomunica latae sententiae da Roma (anche se non è mai pervenuto un documento formale in proposito) e sul quale pende la minaccia di espulsione da parte della congregazione di Maryknoll cui appartiene, se non ritratta le proprie convinzioni (v. Adista nn. 28, 32 e 69/11).

E non è tutto. Dopo più di 30 anni di collaborazione, p. Bob Bossie, del Priests of the Sacred Heart, è stato sospeso dal suo incarico presso il Centro dal suo provinciale, p. Tom Cassidy: «Dopo essere stato contattato dal card. George – si legge in un documento diffuso da p. Bossie che afferma che la sospensione è collegata alla proiezione del documentario – il provinciale ha sospeso per sei mesi la sponsorship al Centro e la mia presenza». Decisione – confermata dalla congregazione che nega però una correlazione con la proiezione di Pink smoke – che sarà rivista tra sei mesi.

Da parte sua, il Centro ha risposto il 28 settembre scorso con un documento nel quale dichiara di riconoscere «le preoccupazioni del cardinale» e di pregare «affinché, in nome del comune amore per la Chiesa, possa essere trovato un terreno di dialogo».

Auspici condivisi da sr Kathleen Desautels – che rappresenta presso il Centro una delle congregazioni “sponsor” dell’associazione, le Sisters of Providence di St. Mary-of-the-Woods – che in un’intervista telefonica con il Ncr, ha dichiarato che il Consiglio di coordinamento del Centro ha inviato una lettera di risposta al card. George nella quale gli chiede di discutere le sue preoccupazioni.

Preoccupazioni che peraltro l’associazione era lungi dal voler provocare. Come ha spiegato sr Desautels, l’evento non era pensato specificamente per promuovere l’ordinazione femminile: in realtà, prima della proiezione, un componente dello staff ha letto ad alta voce gli insegnamenti ufficiali della Chiesa riguardo all’ordinazione delle donne al fine di «dissipare ogni possibile confusione».

«Qui non si tratta di p. Bourgeois o dell’ordinazione femminile – ha concluso sr Desautels – ma della libertà di coscienza e dello scandalo di chiedere il silenzio su temi importanti come l’uguaglianza delle donne nella Chiesa e la possibilità che quelle che lo desiderino possano essere ordinate». (i. c.) 

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Giovedì 20 Ottobre,2011 Ore: 17:21