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www.ildialogo.org Mentre in tutto il mondo la crisi economica devasta le famiglie, il Papa fa festa!!!,A cura di Patrizia Vita

Mentre in tutto il mondo la crisi economica devasta le famiglie, il Papa fa festa!!!

A cura di Patrizia Vita

Rassegna Stampa sulla Giornata Mondiale della Gioventù


Nemmeno i preti vogliono il Papa

TOMMASO CALDARELLI
9 agosto 2011

“La visita del Pontefice alla GMG di Madrid costa troppo”, dice un gruppo di prelati spagnoli

Coraggiosi, questi preti di Madrid hanno paura di ben altro che del Papa, visto che sono in quotidiano contatto con le parrocchie più povere della capitale spagnola. E anche se la visita del pontefice della cristianità, Benedetto XVI, potrebbe essere interpretata come un dono, loro dicono no: “No, grazie: il Papa costa troppo”. E in un periodo di drammatica crisi economica per la Spagna, i costi che certamente se ne andranno per l’organizzazione della Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid, “persino se fossero interamente coperti dagli sponsor”, dicono i preti madrileni, potrebbero meglio essere utilizzati per le politiche sociali a sostegno dei più svantaggiati.

PAPA, QUANTO COSTI?  - Il Guardian riporta la coraggiosa iniziativa dei sacerdoti spagnoli. Sotto accusa da parte del “Forum dei sacerdoti” l’organizzazione della visita e il coinvolgimento di alcune delle più note aziende multinazionali che, dicono i sacerdoti, “hanno causato la crisi internazionale.

Il gruppo del Priests’ Forum sostiene che il costo della visita papale è stimabile in 60 milioni di euro, non contando le spese di sicurezza, e che questo importo non può essere giustificato mentre le spese del settore pubblico vengono tagliate e il tasso di disoccupazione vola al 20% in spagna. Evaristo Villar, un prete 68enne, sostiene di avere qualcosa contro le multinazionali con le quali la Chiesa cattolica si è dovuta alleare per coprire i costi dell’evento. “Le compagnie che sostengono la Giornata Mondiale della Gioventù e la visita del Papa lasciano molto a desiderare. Si tratta delle persone che, insieme al capitale internazionale, hanno causato la crisi. Non siamo contro la visita del Papa, siamo contro il modo in cui viene messa in piedi.

Sembra di sentire, invece che sacerdoti, attivisti di un collettivo marxista. E invece sono preti, incardinati nelle “parrocchie più povere” della Comunità Madrilena: il che, non deve stupire. Sono moltissimi i gruppi cattolici che propongono un’ispirazione diversa da quella della Chiesa di Roma, che gridano ai quattro venti l’insufficienza delle attenzioni della gerarchia verso i più poveri e i meno fortunati; che si oppongono alla Chiesa degli ori e degli scintillii. La loro protesta si va a saldare dunque con le altre già sollevate contro la visita del Papa a Madrid. Prima fra tutte, ovviamente, quella dei non credenti.

LE PROTESTE – Europa Laica, un gruppo razionalista spagnolo, sostiene che per colpa del Papa la “libertà di movimento” garantita ad ogni spagnolo dalla Costituzione sarebbe irrimediabilmente compromessa, dato che, ovviamente per ragioni logistiche, il transito in alcune aree finirebbe per essere pesantemente interdetto. Si fanno sentire anche gli indignados della Puerta del Sol.

“Con la crisi economica che stiamo attraversando, non possiamo pagare anche per questo. La Chiesa dovrebbe dare l’esempio. Propongono di spendere 60 milioni di euro quando il governo regionale ne ha appena tagliati 40 dal bilancio del comparto educazione.

Per parte sua, il portavoce degli organizzatori della GMG fa sapere che “tutto il possibile è stato fatto per moderare i costi”. Ovviamente, quel che chiedono i critici della Giornata è che essa non si faccia affatto per ragioni economiche; chiedono un atto di coraggio al Vaticano, che a più riprese si è mosso per denunciare il male sociale che deriva da una crisi economica potente come quella che ha investito l’occidente. Un passo che difficilmente, e si capisce, arriverà.

La Spagna si ribella alla visita di Ratzinger

MADRID - Se non fosse per la rete internet in Italia non sapremmo mai che a Madrid, il 17 agosto, ci sarà una marcia di protesta contro la visita del papa cattolico. A questa manifestazione parteciperanno 140 organizzazioni composte da atei, laici, e cristiani di base.

Per sfuggire alla cappa di annullamento dei media italiani che si stanno comportando come se l’Italia fosse una diocesi del Vaticano, andiamo a leggere i giornali spagnoli. Il più autorevole e laico dei giornali spagnoli, El Pais, ha provato ad aprire un dialogo, su questo argomento, con la Conferenza Episcopale ma questa, forse persuasa dal dio cattolico, ha rifiutato con alterigia persino di spiegare le proprie ragioni ed eventualmente criticare i movimenti cristiani che da giorni stanno alzando la voce: “In questo modo, non vogliamo che venga” dicono i cattolici raggruppati nelle associazioni Redes Cristianas e Foro de Curas. “Delle mie tasse non avrete niente” proclamano con slogan quelli del movimento Europa Laica che raggruppa centinaia di chiese di base e una cinquantina di organizzazioni politiche, sindacali e sociali. Questo perché la JMG, vale a dire la Jornada Mundial de la Juventud, costerà allo Stato iberico all’incirca 100 milioni di euro. È chiaro che in questo periodo di crisi economica, che attanaglia l’Europa intera, i laici e i movimenti cristiani di base, non possono accettare che il governo finanzi, con tutto questo denaro pubblico, un evento privato. Scrive El Pais: “Redes cristianas, un foro de curas y decenas de organizaciones políticas, sindicales y sociales expresan su disgusto por los fastos de la Jornada Mundial de la Juventud”. In sintesi “i movimenti cristiani e le organizzazioni laiche esprimono il proprio disgusto per i fasti della Giornata Mondiale della Gioventù”.

Intanto il’vicealcalde’ di Madrid, Manuel Cobo, ha dichiarato che spera che la Delegación del Gobierno proibisca un’eventuale manifestazione durante la visita del Papa. Il portavoce municipale, pur difendendo il principio che permette le libere manifestazioni di qualsiasi genere, inclusa una protesta contro la visita del Papa, dice “però non nello stesso momento in cui migliaia di persone stanno “celebrando todo lo contrario”.

Secondo gli organizzatori della marcia, questa “no es antipapa”, ma vuole mostrare “opinioni differenti, in modo pacifico e rispettando chi la pensa in altro modo. Anche se – ribadiscono – non ci si deve dimenticare che la religione cattolica, in passato, era ‘di Stato’, obbligatoria e ‘verdadera’”. E quindi, aggiungiamo, violenta.

Le organizzazioni cristiane ‘No-Papa’, in un comunicato affermano, che non accettano “lo sperpero dell’erario pubblico per questo evento religioso privato, né che si tratti ‘con onori di stato’ Benedetto XVI.”  Inoltre i  movimenti colgono l’occasione per affermare che “non accettano che l’istituzione pubblica e i rappresentanti pubblici, continuino a mischiare il potere civile con la religione, e che vogliono eliminare  gli enormi privilegi di cui gode la Chiesa cattolica. Inoltre cercano con queste proteste di prevenire che possibili ingerenze, nella politica, del papa o di altri chierici, divengano norme o leggi”.

Intanto in Spagna cresce l’indignazione anche nella civiltà laica, negli agnostici e negli atei “per la generosa complicità, soprattutto economica, delle autorità civili e di poderosi gruppi imprenditoriali, nello spettacolare evento orchestrato dal cardinale Antonio María Rouco” per ricevere il pastore tedesco e il suo segretario particolare, padre George. Non mancano nemmeno voci critiche tra ecclesiastici, teologi, e tra gli intellettuali iberici.

Il segretario di Izquierda Unida, Emilio Huerta, contesta anche la legalità di queste prese di posizione a favore della Chiesa cattolica, affermando che tutto ciò “rende vulnerabile il principio di neutralità dell’amministrazione pubblica rispetto al fenomeno religioso.”

La Jornada Mundial de la Juventud godrà dell’appoggio di organizzazioni molto chiacchierate, in questi ultimi tempi, come l’Opus Dei, vale a dire IOR, vale a dire la mano economica del Vaticano che di fatto governa, con uno dei suoi maggiori esponenti, il Cardinal Ruini, le sorti dello Stato vaticano. Poi vi sono i Legionari di Cristo guidati per almeno trent’anni da Marcial Maciel: secondo quanto pubblicato l’anno scorso dal giornale messicano Milenio, nel corso dell’inchiesta condotta in Messico, si è scoperto che Maciel – poligamo, pedofilo e grande amico di Woytjla, morto nel 2008 – aveva creato una congregazione femminile, composta da 900 giovani che vivevano in condizioni di “virtuale schiavitù”. Il quotidiano affermava che le “religiose” al loro arrivo venivano isolate e potevano fare visita alla famiglia solamente per quindici giorni ogni sette anni e ricevere una telefonata al mese. I genitori potevano andarle a trovare una volta l’anno. Le donne, che appartenevano al ramo laico dell’ordine, Regnum Christi, venivano reclutate tra le famiglie ricche di Spagna, Messico, Stati Uniti, Francia, Italia, Germania e Nuova Zelanda. E, per finire, accanto al papa , a Madrid, ci saranno Los Kikos, appartenenti al movimento neocatumenale  chiamato ‘Camino’, ‘, il quale appare sempre più come una setta intollerante verso le altre religioni e assolutamente omofoba.
Come si può vedere in Spagna, ma non solo, si sta aprendo sempre più una voragine tra cristiani e Chiesa cattolica, la quale si circonda sempre più da un indotto clerical- fascista-capitalista che di fatto la allontana dalla società civile e cristiana. Società civile e cristiana che pensa a questo evento come ad un “insulto per i lavoratori e i disoccupati. La visita che desidereremmo, da un ‘seguidor de Jesús’ qualificato como è Benedicto XVI dovrebbe essere sempre semplice e umile e mai essere una ostentazione del potere”. Questo affermano, con forza, quelli del movimento Redes Cristianas.

In Spagna in questi ultimi dieci anni vi è stato un forte allontanamento dalla Chiesa cattolica. Oramai solo due terzi dei nascituri vengono battezzati e i matrimoni civili superano di gran lunga quelli religiosi. La proporzione dei credenti sfiora il 70% e tra i giovani non supera il 55%. Solo il 70% degli alunni seguono le lezioni indottrinanti di religione cattolica.

Questo è il resoconto di ciò che accade nella ‘cattolicissima’ Spagna, come veniva chiamata fino a dieci anni fa. Il rifiuto e la ribellione a una Chiesa cattolica, la quale è stata, da sempre, dalla parte della destra più autoritaria, ormai è sotto gli occhi di tutti i vedenti; una Chiesa cattolica corteggiata da chi, pur essendo organicamente di destra, si autodefinisce di sinistra, e intanto fa affari con tipi ‘raccomandabili’ come Don Verzé, facendo finta di ignorare chi sia in realtà questo ‘prete’, e chi ci sia, ora, dietro le quinte del San Raffaele.

http://www.agi.it/

SPAGNA: POLEMICHE PER I COSTI DELLA VISITA DI BENEDETTO XVI

(AGI) - Madrid, 9 ago. - I costi della visita che Papa Benedetto XVI fara' in Spagna dopo Ferragosto stanno suscitando forti polemiche nel Paese. Il pontefice partecipera' agli ultimi quattro giorni della kermesse della Giornata Mondiale della Gioventu', dal 18 al 21 di agosto e gli organizzatori dell'evento hanno messo in bilancio una spesa tra i 50 e i 60 milioni di euro, che non comprende i costi per la sicurezza, che sta suscitando diverse proteste in Spagna, sia nel mondo laico che in alcune frange di quello cattolico, perche' sarebbe troppo elevata in un periodo cosi' drammatico di crisi dell'economia mondiale e dei tagli di bilancio che verranno adottati in molti paesi. I costi previsti dall'organizzazione dell'evento comprendono la costruzione di un palco da 200 metri all'aeroporto dei 'Quattro Venti', dove il papa celebrera' la messa conclusiva della manifestazione il 21 agosto, e l'installazione di un gigantesco albero di metallo, oltre a 20 schermi giganti, centinaia di fontane, docce e servizi igienici nelle scuole pubbliche dove verranno alloggiati i pellegrini che affluiranno a Madrid da tutto il mondo. Gli organizzatori hanno puntualizzato che l'80% dei costi verrano coperti direttamente dai giovani pellegrini e che il resto sara' finanziato con donazioni di aziende e persone fisiche. I critici, tuttavia, ribattono che le sponsorizzazioni delle aziende godranno di una detrazione di circa l'80% visto che il governo ha dichiarato la Giornata Mondiale della Gioventu' evento di "eccezionale interesse pubblico". Si tratta di una perdita secca per le entrate dello Stato, dicono voci provenienti dal forum dei preti, un organismo che raggruppa 120 preti delle parrocchie piu' povere di Madrid, in particolar modo in un momento in cui il governo ha tagliato drasticamente la spesa per la previdenza sociale e i salari dei pubblici dipendenti. Per Evaristo Villar, un prete 68enne, uno dei leader del gruppo, "l'alleanza tra chiesa e queste aziende sponsorizzatrici dell'evento lascia molto a desiderare, perche' si tratta degli stessi gruppi che, insieme al capitale internazionale, hanno causato la crisi. Non siamo contro la visita del papa - ha sottolineato Villar - ma contro il modo in cui e' stata organizzata". Altri oppositori dell'evento hanno aperto una pagina su Facebook dove chiedono agli utenti di boicottare oltre 100 aziende sponsorizzatrici, tra cui Coca-Cola, Telefonica e Banco Santander. Il giorno prima dell'arrivo del pontefice, il 17 agosto, e' prevista, inoltre, la protesta di circa 150 gruppi che si oppongono alla visita del papa. "Con la crisi economica in atto - ha spiegato uno dei portavoce del movimento degli 'indignados' - non possiamo permettercelo; la chiesa dovrebbe dare l'esempio". Il governo regionale di Madrid, ha aggiunto, in giugno ha tagliato il bilancio per l'istruzione di 40 milioni di euro l'anno, quasi l'intero importo della Giornata Mondiale della Gioventu'. A difesa dell'evento parla Yago de la Cierva, direttore esecutivo della manifestazione, dicendo che il budget del 2011 sara' del 20% piu' basso di quello di tre anni fa a Sydney, nonostante che i partecipanti previsti all'edizione di quest'anno saranno quattro volte maggiori della kermesse che si tenne in Australia. La celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventu' fu istituita da papa Giovanni Paolo II nel 1986 allo scopo di rivitalizzare la fede tra i giovani cattolici. L'evento si e' gia' tenuto una volta in Spagna, nel 1989, a Santiago de Compostela. (AGI) .


Mercoledì 10 Agosto,2011 Ore: 18:02
 
 
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