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www.ildialogo.org IL PAPA NON SBANCA. ANCORA NON DECOLLA LA PARTECIPAZIONE DEI GIOVANI ALLA GIORNATA MONDIALE DI MADRID,da Agenzia Adista n. 60 2011

IL PAPA NON SBANCA. ANCORA NON DECOLLA LA PARTECIPAZIONE DEI GIOVANI ALLA GIORNATA MONDIALE DI MADRID

da Agenzia Adista n. 60 2011

36258. MADRID-ADISTA. 440mila: questo – al 18 luglio – il numero di pellegrini iscritti alla Giornata Mondiale della Gioventù, che si sta per celebrare a Madrid (16-21 agosto) alla presenza di Benedetto XVI. Una cifra non esaltante per gli organizzatori se si considera che alla Giornata celebrata a Manila nel 1995 parteciparono 5 milioni di persone e a Roma, nel 2000, oltre 2 milioni. Una cifra rimasta, a quanto si sa, immutata dalla fine di giugno, quando il settimanale cattolico spagnolo Vida Nueva (1/7) la definiva «un po’ lontana dalle prime previsioni, che, al momento della designazione di Madrid quale sede della GMG per il 2011, superavano i due milioni». Niente paura però: il settimanale riportava anche quanto detto dal direttore esecutivo della GMG, Yago de la Cierva (dell’Opus Dei, già docente di comunicazione all’Università Santa Croce di Roma e per anni al servizio informativo Vatican Information Service), secondo il quale il numero degli iscritti, come la storia di queste Giornate insegna, «si moltiplicherà per tre nei giorni immediatamente precedenti l’apertura delle celebrazioni, sebbene ora sia difficile avanzare cifre». Degli iscritti, provenienti da oltre 190 Paesi, circa 25mila sono religiosi, sacerdoti e seminaristi, mentre sono 744 i vescovi che accorreranno a Madrid. 4mila i media di tutto il mondo accreditati. Il 1° luglio è stata lanciata una campagna per raggiungere 1 milione di seguaci nelle reti sociali internet.

Il costo per gli iscritti è in funzione dei servizi richiesti: dai 210 euro per l’intera settimana, vitto e alloggio compresi, ai 30 euro per un fine settimana senza pasti né alloggio. Tutti avranno assicurati l’entrata gratuita alle attività culturali del Festival della Gioventù (concerti, mostre, visite ai musei, ecc.) e l’accesso alle aree riservate agli iscritti (vi sono anche zone abilitate ai partecipanti non iscritti) in occasione degli eventi principali. Ad ogni partecipante viene inoltre richiesto un contributo volontario di 10 euro destinati al Fondo di Solidarietà per agevolare giovani di Paesi in difficoltà economiche.

L’agenzia Zenit (19/7) ha presentato i dati di un’inchiesta appena realizzata dalla quale emerge che il 90% dei giovani crede che la partecipazione alla GMG cambierà «molto» o «abbastanza» la propria vita; il 60% che «rafforzerà l’impegno dei giovani con la Chiesa». Per il 72% è prima volta alla GMG. Il 78% ha amici o parenti che hanno preso parte ad altre Giornate con un giudizio positivo che raggiunge il 96%.

Gli organizzatori calcolano che il costo della Giornata si aggirerà fra i 55 e i 66 milioni di euro (ma circola il sospetto che potrebbe arrivare a 100 milioni): la spesa sarà coperta per un 70% dalle quote di partecipazione dei pellegrini; per il resto da donazioni – fiscalmente esentate – di varie imprese (ma anche di privati cittadini) e proventi turistici. Molti gli sponsor, fra i quali banche, stampa, case editrici, fino a Coca Cola e Ford.

Il governo «non ha collaborato economicamente» alla preparazione della Giornata, ma «ha fatto tutto il possibile» perché sia «un successo»: lo ha assicurato l’ambasciatrice spagnola in Vaticano, María Jesús Figa López-Palop il 2 luglio (Europa Press). Lo ha confermato Yago de la Cierva: l’evento «sarà a costo zero per l’Amministrazione». L’organizzazione della Giornata, ha aggiunto, «non ne trarrà alcun beneficio», economico, mentre il governo «recupererà» con l’Iva tutto il denaro detratto in termini fiscali. D’altronde, ci ha tenuto a sottolineare, è un evento «di interesse pubblico». (eletta cucuzza)

GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ: C’È CHI RICORDA I DUBBI DEL CARD. RATZINGER

 

36259. MADRID-ADISTA. Contro il sostegno logistico delle istituzioni civili alla realizzazione della Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid, contro le detrazioni fiscali per quanti vi collaborano a vario titolo (v. notizia precedente), ma anche direttamente contro la visita di Benedetto XVI che presiederà l’evento si sono mobilitate le associazioni Europa Laica e l’Associazione Madrilena di Atei e Liberipensatori (Amal), proponendo a tutti i consigli municipali interessati una mozione d’urgenza di disapprovazione formale, in cui si manifesti il «totale disaccordo» con l’ufficialità della visita e con l’uso di denaro pubblico. Le associazioni richiamano inoltre l’attenzione degli organi di giustizia statali: vigilino sulle parole del papa, che non costituiscano offesa «per la salute o l’ordine pubblico».

 

Le critiche sulla GMG e su quanto le gravita intorno non vengono solo da atei e laici professi (cosa alquanto scontata). Basti pensare – oltre a dare un’occhiata alle osservazioni del Foro Preti di Madrid, di Reti cristiane e Chiesa di base di Madrid pubblicate sul numero di documenti allegato – alle parole usate, in un’intervista a Religion Digital (14/6), dal gesuita Javier Vitoria Comerzana, docente di Teologia all’Università di Deusto (Bilbao-San Sebastián) e all’Università Centroamericana dei gesuiti (Uca) di San Salvador. «Questa faccenda della Giornata», dice, «mi sembra un confondere l’evangelizzazione con lo spettacolo per masse. Ed inoltre ci sono complicità con i potenti del mondo, con la banca [per esempio, la questione della carta di credito del papa boy emessa dalla Ubi Banca, v. Adista n. 57/11] che mi sembrano realmente insostenibili. E in terzo luogo, utilizzare il crocefisso nel modo in cui si sta utilizzando mi sembra una manipolazione. Sono in disaccordo con questo evento che mi pare faccia parte dell’errore strategico della nostra gerarchia ecclesiastica. È una posizione settaria. La fede e l’evangelizzazione non hanno a che vedere con il numero degli astanti. Non mi impressiona che la GMG riunisca tanta gente: c’è gente per tutto! Il problema è se questo gruppo ha una mentalità di fermento, di sale, o se si alimenta da se stesso in maniera endogamica, vivendo protetto in mura invisibili e sentendosi sempre sotto tiro».

 

Il filosofo Carlos Eymar, in una riflessione su El Ciervo (4/11), mensile di ispirazione cristiana (e che vanta ormai ben 60 anni di vita) di cui è collaboratore abituale, afferma: «I movimenti di massa sono sempre effimeri e riporre fiducia in essi, nel gran numero di partecipanti, è una tentazione nella quale la Chiesa non dovrebbe cadere». Si affretta a precisare: «Non è una mia idea questa, ma di Joseph Ratzinger, espressa nel 2001 nel corso di una conferenza intitolata “La nuova evangelizzazione”. Le grandi masse lontane dalla Chiesa non le si attrae, secondo Ratzinger, con nuovi e raffinati metodi, perché ogni metodo è vuoto se non ha il fondamento nella preghiera, nel silenzioso metodo di Dio», unica possibilità per raggiungere «il livello di profondità che esige il Vangelo». L’impressione di Eymar è che la prossima GMG «non sia ispirata da questi principi», poco riconoscibili nella sua organizzazione, tutta tesa a «convocare il maggior numero possibile di giovani, a reclutare coordinatori e risolvere problemi logistici», momenti rituali e cerimonial-istituzionali. L’evento, insomma, «non sembra orientato a riempire il profondo baratro che separa la minoritaria gioventù cattolica e il resto della gioventù che normalmente la ignora o la disprezza. La strategia adottata per una presunta evangelizzazione non è altra che quella di mettere in spettacolo la celebrazione della propria identità cattolica», spettacolo con «caratteristiche formali» che «sembrano ricalcare omologhe manifestazioni profane».

 

Chi non si pone a lato né dei detrattori della GMG – pur con riserve sulla stessa – né degli organizzatori è la missionaria claretiana suor Rosa Ruiz. «Non mi è piaciuto – scrive su Eclesalia.net (1/4) – che quasi la prima immagine pubblica della GMG sia stata una fotografia del nostro cardinale [Rouco Varela] con gli uomini più potenti della società; non perché in sé siano cattivi o buoni, ma per quello che rappresentano e che si muove dietro questo inevitabile mondo di banche, affari, imprese, multinazionali… Era necessario sbandierare come primo “alleato” questo settore sociale?». Ma, prosegue, «altrettanto poco mi piacciono le molte voci che rifiutano la GMG per i suoi “patrocinatori”, trasmettendo un retrogusto farisaico, tipico dell’epoca di Gesù, quando questi andava a mangiare con pubblicani e corrotti esattori di imposte». «D’altro lato – seguita suor Rosa –, volersi impegnare per una società più giusta ed equa non credo faccia di noi una casta di “puri” evangelici, quasi intoccabili perché la mescolanza con loro “ci contamina”». E «sarebbe uno sproposito criticare il fatto che per un evento sociale con i numeri di cui si parla non si possa contare sul denaro di nessuno» o su denaro pubblico: quando un gruppo di cittadini vuole fare un congresso, «non è lecito chiedere alle autorità cui si pagano le imposte di coprire gli aspetti organizzativi dell’evento?». (eletta cucuzza)

Articolo tratto da
ADISTA
La redazione di ADISTA si trova in via Acciaioli n.7 - 00186 Roma Telefono +39 06 686.86.92 +39 06 688.019.24 Fax +39 06 686.58.98 E-mail info@adista.it Sito www.adista.it



Marted́ 26 Luglio,2011 Ore: 17:14
 
 
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