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Cosenza
Condannato padre Fedele il cappuccino che violentò una suora

  Violenza sessuale su una suora 

 Condannato Padre Fedele

La sentenza del tribunale di Cosenza. Nove anni e tre mesi di carcere all’ex frate cappuccino. I pm ne avevano chiesti otto. Il religioso reagisce urlando: "Vergognatevi tutti, avete infangato un sacerdote onesto". Sei anni e tre mesi al suo segretario, Antonio Gaudio *

COSENZA - Nove anni e tre mesi di reclusione: è questa la condanna inflitta dal tribunale di Cosenza a padre Fedele Bisceglia, giudicato colpevole di violenza sessuale su una suora. Il tribunale ha condannato anche il segretario, Antonio Gaudio a sei anni e tre mesi per lo stesso reato. I pubblici ministeri Adriano Del Bene e Salvatore De Maio avevano chiesto una condanna ad otto anni di carcere per Bisceglia e a sei anni per Gaudio.

Lo sfogo. "Vergognatevi tutti, magistrati, suore e preti, perché è stato condannato un innocente - ha urlato l’ex religioso dopo la lettura della sentenza - Avete infangato un sacerdote onesto. E’ la pagina più dolorosa mai scritta dalla magistratura di Cosenza". "Pentitevi", ha aggiunto all’uscita dal tribunale rivolgendosi alle suore dell’ordine a cui appartiene la vittima, anch’esse presenti al processo. L’ex frate ha continuato inoltre a chiedere l’intervento dell’arcivescovo di Cosenza monsignor Salvatore Nunnari.

Le suore: "Sollievo". La decisione dei giudici è stata accolta con molta soddisfazione dalle suore Francescane dei Poveri, secondo cui la sentenza "rappresenta un grande sollievo per la nostra sorella e tutte le donne immigrate coinvolte come vittime in questa triste vicenda". "E’ stata un’esperienza molto dura - prosegue il comunicato - e ciò che ha sostenuto la nostra consorella e tutte noi è stata la fede e anche la fedeltà alla nostra identità di suore Francescane dei poveri. Siamo infatti chiamate ad ascoltare il grido dei più vulnerabili e la nostra suora ha trovato il coraggio di denunciare, proprio a sostegno delle altre donne, che si trovavano nella stessa situazione di abuso". "La ringraziamo - conclude la nota - per questo e per aver aperto ancora di più gli occhi e il cuore sulla drammatica situazione in cui versano tante donne vittime di violenze di ogni genere".

La vicenda. L’ex frate cappuccino, fondatore dell’Oasi dei poveri, finì in carcere il 23 gennaio 2006 per i cinque stupri denunciati dalla suora che operava nella struttura di accoglienza. La donna riferì di essere stata costretta ad assumere dei farmaci, che l’avrebbero resa completamente succube dei suoi violentatori. L’accusa ha incentrato il processo sull’esuberante personalità dell’ex frate missionario, noto per la sua passione calcistica, da vero ultrà, per la squadra del Cosenza e per avere convertito una pornostar, mentre la difesa ha puntato sulla mancanza di prove consistenti che confermassero le violenze.

* la Repubblica, 06 luglio 2011:  http://www.repubblica.it/



Giovedì 07 Luglio,2011 Ore: 17:50
 
 
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