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www.ildialogo.org Scola, vescovo di Milano, è l’antiMartini e l’antiTettamanzi,di Vittorio Bellavite, coordinatore di “Noi Siamo Chiesa”

Scola, vescovo di Milano, è l’antiMartini e l’antiTettamanzi

di Vittorio Bellavite, coordinatore di “Noi Siamo Chiesa”

Con gli articoli di stampa di questi giorni, tutti non smentiti e attendibili (vedi Gianguido Vecchi sul “Corriere del 10 e 12 giugno e Sandro Magister sull’Espresso uscito oggi, leggilo sul sito www.noisiamochiesa.org)  possiamo essere certi della prossima nomina del Card. Scola a vescovo di Milano (ma lo Spirito Santo potrebbe sempre ancora intervenire….). Sono notizie fatte passare dagli organi ufficiali del Vaticano per preparare l’opinione pubblica.

L’amarezza e la delusione per questa notizia ci sollecitano alcune prime brevi considerazioni:

1) questa nomina è il prodotto di una imposizione dall’alto, che lascia sconcertata gran parte della diocesi, che vede ritornare da vescovo chi, a suo tempo,  non fu accettato come prete. Le consultazioni sono state condotte, in  segreto, in ristretti circuiti ecclesiastici : è un metodo che continuiamo a mettere in discussione (si vedano in nostri convegni e i nostri documenti) e che non è stato usato  in buona parte della storia della nostra Chiesa;

2) anche questa nomina – come tutte  quelle recenti in sedi cardinalizie del nostro paese- conferma lo scarso spirito di comunione ecclesiale di chi guida la Chiesa, che vuole imporre un orientamento unico  a qualsiasi costo e dovunque. E’ la linea di chi vuole congelare il Concilio;

3) la storia personale del Card. Scola e le sue posizioni preconizzano per il suo episcopato  una diretta contraddizione con gli episcopati dei Cardd. Martini e Tettamanzi. Ciò è percepito immediatamente dall’opinione pubblica cattolica e non, che pure avverte che questa nomina potrebbe essere poco  capace di capire il nuovo corso della città di Milano dopo le recenti elezioni.

Tra i collaboratori del Card. Tettamanzi si cerca di sostenere che sono  la diocesi e le situazioni concrete  che “fanno”  il vescovo, che  può essere “convertito” (come avvenne per Mons. Romero).

Anche se con qualche scetticismo, anche noi vogliamo sperare che ciò possa avvenire.

Nonostante tutto nella Chiesa noi ci siamo perché noi siamo chiesa.

Vittorio Bellavite, coordinatore di “Noi Siamo Chiesa”



Sabato 25 Giugno,2011 Ore: 12:44
 
 
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