- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (370) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Neppure ai tempi del nazismo un simile esodo dalla Chiesa,

Austria
Neppure ai tempi del nazismo un simile esodo dalla Chiesa

Fonte: diblas-udine.blogautore.repubblica.it/2010/12/30/neppure-ai-tempi-del-nazismo-un-simile-esodo-dalla-chiesa/

La Chiesa austriaca sta registrando un esodo massiccio di fedeli, come non s'era mai visto in passato, neppure ai tempi del nazismo. Lo ha ammesso il cardinale Christoph Schönborn, in un'intervista al quotidiano di Innsbruck "Tiroler Tageszeitung". Il porporato, vescovo di Vienna e primate della Chiesa austriaca, ha stimato che quest'anno saranno oltre 80.000 quelli che se ne saranno andati, quasi il doppio delle defezioni che si erano registrate negli anni precedenti. Il fenomeno - è lo stesso Schönborn a rilevarlo - è strettamente connesso con gli episodi di violenze e di abusi sessuali venuti alla luce nei mesi scorsi, che hanno riguardato soprattutto convitti religiosi.

Quanto la situazione sia drammatica si evince dal confronto che lo stesso cardinale ha fatto. Nel 1938, anno dell'Anschluß dell'Austria alla Germania, furono 97.000 in tutto il Reich tedesco (comprensivo dell'Austria) i cattolici che lasciarono la Chiesa e l'anno successivo se ne andarono altri 95.000, scandalizzati dal sostegno che le gerarchie ecclesiastiche avevano offerto al regime di Hitler. Il cardinale di Vienna di allora, Theodor Innitzer, aveva esortato i fedeli a votare "sì" nel referendum che avrebbe dovuto, per così dire, dare un avallo democratico alla nazificazione dell'Austria.

Negli anni successivi il numero dei fuoriusciti calò drasticamente e lo stesso avvenne nel dopoguerra, fino agli anni recenti e alle vicende legate soprattutto al cardinale Hans Hermann Groer, il predecessore di Schönborn, che in gioventù aveva abusato sessualmente di giovani seminaristi affidati alle sue cure. Nel 2007 le defezioni erano state 36.858, nel 2008 40.596, lo scorso anno 53.216. Tante, ma mai quante quelle previste quest'anno.

Se ne conosce il numero esatto, perché in Austria l'adesione alla Chiesa implica un atto formale, cui sono collegate trattenute fiscali per le istituzioni religiose che si aggiungono a quelle destinate alle casse dello Stato (non quindi come l'8 per mille previsto dal sistema fiscale italiano, che non costituisce un aggravio fiscale). In Austria, dunque, come si è "formalmente" cattolici, così è richiesta una dichiarazione formale per non esserlo e non pagare più quella che potremmo definire la "tassa per la Chiesa". Va rilevato, inoltre, che chi se ne va talvolta non lo fa perché ha perso la fede. Spesso sono i cattolici più impegnati e convinti ad andarsene, per esprimere il loro dissenso nei confronti delle gerarchie.

Alla luce di questo meccanismo apparentemente burocratico va interpretata la dichiarazione rilasciata al "Tiroler Tageszeitung" da Schönborn, secondo cui "dalla crisi attuale si ricava anche un elemento positivo. Oggi occorre fare una scelta per rimanere nella Chiesa e questo rafforza il senso di appartenenza". Quindi una Chiesa con meno fedeli, ma forse più convinti della necessità di farvi parte.

Quanto ai casi di pedofilia e di violenza, il cardinale non ha ripensamenti sul fatto che vi fosse necessità di farvi piena luce e di intervenire per riparare i danni causati (anziché cercare di nascondere gli episodi e tacitare le vittime, come avevano fatto i suoi predecessori). "Era questo l'unico modo per rendere giustizia alle vittime - ha detto il porporato - perché altrimenti avrebbero avuto la sensazione di essere vittime una seconda volta".

Sono 1142 ormai in Austria le persone che dall'inizio dell'anno si sono rivolte ai servizi di assistenza per abusi sessuali subiti. Altre 652 si sono rivolte all'apposita commissione indipendente istituita dalla Chiesa e presieduta da Waltraud Klasnic, ex governatrice della Stiria del Partito popolare. Per 511 persone la denuncia di abusi e violenze ha trovato conferma.



Marted́ 11 Gennaio,2011 Ore: 17:49
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Crisi chiese

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info