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www.ildialogo.org PER FAVORE “NON DISTURBATE L'AMORE”, “NON DI SOLA CARNE”,DI HENRI FRESQUET

PER FAVORE “NON DISTURBATE L'AMORE”, “NON DI SOLA CARNE”

DI HENRI FRESQUET

L'amore carnale non è l'unica via per realizzare per realizzare il rapporto tra i sessi, e l'eros è una forza da integrare nelkla rete delle proprie relazioni sociali, non un nemico da vincere. Cosa sarebbe stato Francesco di Assisi senza Chiara?
“Una morale dell'amore in cui l'amore non esiste più, ma non cessa tuttavia di essere nominato. Ecco la strada della perversione e di tutti i disastri”.
(MAURICE BELLET).
Rispettare l'integrità dell'uomo o della donna significa imparare a conoscere colui (o colei) con cui si divide la responsabilità di costruire la famiglia, la società, la Chiesa. Ecc. Rispettare gli altri significa essere all'ascolto dei loro desideri. Conoscere l'altro significa far arretrare le frontiere della porpria personalità. Significa crescere insieme.
La pretesa dell'uomo, orgoglioso del suo celibato, di deperire all'infuori di una realzione eterosessuale è sospetta. Questa può significare una paura morbosa del sesso, anche quando questa paura si camuffa dietro delle motivazioni di ordine religioso.
Eppure non ci si sbaglia. Ci sono altre vie per ealizzarsi, che non quella dell'amore carnale. Il genitale non è che un aspetto del sessuale. Numerosi santi, che avevano scelto e scelgono di essere continenti, ce l'hanno mostrato e ce lo mostrano. Queste strade non sono quelle dell'ignoranza e della fuga.
Ci sono altri metodi che l'accoppiamento per godere dell'intimità di un uomo o di una donna e per nutrirsene. Dell'amicizia – fosse anche amorosa – e come non lo sarebbe in qualche modo? - tra l'uomo e la donna, i mistici ci hanno fornito degli esempi notevoli.
Cosa sarebbe stato FRANCESCO D'ASSISI senza CHIARA, Teresa d'avila senza JEAN DE LA CROIX, francesco di sales senza JEANNE DE
CHANTAL – e tanti altri meno noti?
Questi uomini e quste donne di Dio erano uomini e donne liberi., non erano ossessionati dalla paura dell'altro sesso. Essi alimentasvano la loro amicizia con lunghi scambi. Non si sfuggivano come degli appestati, come invece è stato insegnato a intere generazioni di preti.
Ecco la testimonianza di GIOVANNI XXIII, mentre ricorda nel 1947, i tempi della sua formazione sacerdotale:”Delle donne o di ciò che riguardava le donne, mai una parola. Mai. Come se non ci fossero donne nel mondo. Il silenzio totale, anche nell'intimità, riguardo alle donne è stata una delle lezioni più memorabili e più profonde della mia giovinezza sacerdotale”. (Vedi il DIARIO DELL'ANIMA DI GIOVANNI XXIII, PAG. 423, ED. DEL CERF).
Bisogna parlare di “MORALE SESSUALE”, come di unoscompartimento a parte della morale tout court?No. FREUD ci ha insegnato che il sesso superasupera il genitale e colora la totalità delle azioni umane. E' tempo di accorgersi che i principi sessuali della nostra societàborghese hanno poco a che vedere con il Vangelo. Non si tratta di esaltarela libertà sessuale, ma piuttosto di comprendere che la morale, secondo il Vangelo, è fatta per l'uomo e non l'uomo per la morale.. A ciascuno dunque il compito di trovare la porpria giusta misura in funzione della sua storia personale, dei bisogni di colkoro che ama e che lo amano..
Di essere il pedagogo di se stesso e di avvicinarsi, seconjdo il suo ritmo e a suo modo, all'ideale di verità e di amore proposto da Cristo. Non considerare l'EROS COME UN NEMICO DA VINCERE, ma come una forza da integrare nella rete delle proprie relazioni sociali. Amare il porprio corpo e amare quello degli altri, significa anche rispettarlo. Cioè saperlo usare. Il corpo è fatto per funzionare.
Le vie dell'amore sono molteplici. Esse sono tutte legittime, a condizione di esser sinceri. La BIBBIA, che è decisamente un libro completo, per parlarci dell'amore mistico non ha fatto altro che attingere al linguaggio dell'amore carnale (CANTICO DEI CANTICI). Preziosa lezione di unità: se i soggetti dei nosri amori sono innumerevolinon c'è in definitiva che un solo amore.
“Io capisco, qui, (a Tipasa)
Ciò che chiamano Gloria:
Il diritto di amare senza misura.
Non c'è che un solo amore
In questo mondo
Stringere un corpo di donna.
E trattenere a sé
Questa gioia strana
Che scende dal cielo verso il mare.
(Vedi NOZZE di ALBERT CAMUS, P. 18 GALLIMARD).
L'amore mistico trova le sue radici nell'amore carnale: ne è la trasposizione, la trasfigurazione, la sublimazione. Ma questa confluenza – questa continuitànella discontinuità – tra l'amore mistico e l'amore fisico che ha condotto quei grandi amanti che furono i santi ad esprimere la loro unione a Dio attraverso delle espressioni dell'amore umano, noi esitiamo sempre a guardarla in volto, abituati come siamo ad una educazione repressiva, a soffocare la nostra libido, a sospettarla, a mettere l'ascesi al primo posto della nostra spoiritualità, a farne un fine e non un mezzo.
La paura del sesso è così fondamentale che la si trova sempre nelle religioni. Anche il Nuovo Testamento dà a volte dell'amore umano una immagine stranamente desessualizzata: nascita verginale di Gesù: amore eescatologico tra l'uomo e la donna in cui i rapporti sessuali saranno diventati inutili. Non ci saranno più né uomini né donnedopo la Parusia, ci avvisa San Paolo, ma egli ci incita ad andare avanti.
L'autore dellEpistola ai Corinti,non ci parla sempre della donna e del matrimonio in termini convincenti. “E' MEGLIO SPOSARSI CHE BRUCIARE” (I CORINTI, VII, 9). insinua che il matrimonio è un rimedio. L'apostolo, d'altronde, asveva scritto precedentemente:”SARÀ BENE PER L'UOMO NON TOCCARE UNA DONNA” (VII, I), ed aggiunge qualche pagina pià avanti:”Chi sposa la propria figlia fa bene, chi non la sposa fa meglio”.
Conviene certamente collocare questi consigli nel loro contesto: quello
dell'imminenza della fine dei tempi. Ma che cosa! Paolo si è sbagliato su questo punto e con lui gli evangelisti che fanno tenere a Gesù dei discorsi non confermati: “La generazione attuale non passerà prima che tutte queste cose succedano” (MATTEO, XXIV. 1.35).
PAOLO, celibe, uomo gracile – si definisce egli stesso come “un aborto” - mostra nei confronti della donna un certo disprezzo e una certa diffidenza che provengono sia dal suo temperamento che dai pregiudizi del suo tempo: sottomissione della donna a suo marito, convenienza per la donna di avere la testa coperta, obbligo di non parlare in chiesa, ecc. (1 CORINTI, XI, 2-18 e XIV, 34-35).
Niente di tutto quewsto in Gesù, l'abbiamo visto. Ciò non toglie che la donna non sia stata affatto onorata nel Vangelo nella sua differenza sessuale. Ma l'importante è che Cristo abbia preeso delle distanze considerevoli in rapporto alla sua epoca e che egli si comporti nei confronti delle donne con suprema libertà.
L'importante è che la grande radizione cristiana – malgrado dei silenzi e delle complicità deplorevoli – non abbia inghiottito l'eros nell'agape, cioè annientato il desiderio nell'amore di carità. Questo ritornerebbe – quante volte abbiamo ceduto a questa tentazione castratrice? - ad anatematizzare ogni forma di aggressività e di violenza, ogni lotta tra i sessi quando essi sono costitutivi della natura umana. Cristo non ha predicato una morale di eunuco,nè in senso proprio né in senso figurato.
(ORIGENE, celebre teologo del III secolo, prendendo alla lettera il passaggio del Vangelo,, si è castrato durante la sua giovinezza, come testimonia EUSEBIO. Questo caso è lontano dall'essere isolato. SANT'EPIFANIO, vescovo di Cipro, nel V secolo, racconta senza una parola di biasimo. Che numerosissimi monaci, facevanolo stesso. SANT'ATTANASIO, racconta ugualmente che un prete di sua conoscenza, LEONZIO, si era evirato. Questo costume si era diffuso a tal punto che il CONCILIO DI NICEA, dovette intervenire. NEL XVII, gli adepti di una setta russa detta degli SKOPTSY fondata da ANDREJ IUVANOV si bruciarono gli organi genitali con un ferro rovente (uomini e donne). Vedi su questo argomento l'opera di WALTER SCHUBART “EROS E RELIGIONE”, PAG. 254 E SS:, FAYARD).
Se ha insistito sull'aldilà dell'amore carnale è perchè il suo messaggio va oltre le frontiere di questo mondo; se ne ha relativizzato le espressioni , non le ha disprezzate; non si può, purtroppo! Dire altrettanto di tutti ni successori degli apostoli, né di tutti i teologi.... Sant'Agostino, a volte così contestabile quando parla dell'amore carnale, - non ha mai completamente dominato il suo passato – ha roato questa ammirevole formula:”I beati non hanno ciò che desiderano, essi desiderano ciò che hanno”.
Eccoci al cuoe della problematica dell'amore cristiano. La carità non si accontenta di un comandamento;”Lamore su ordine è una caricatura odiosa”, scrive MAURICE BELLET. Amare non è un dovere nel senso moralizzatore della parola: amore e libertà sono inseparabili. Il paradosso
del Vangelo è di avere oltrepassato la legge. Aggiungiamo che l'amore vero postula che colui che ama non ha bisogno assoluto di essere amato. Ciò significa che è capace di un certo distacco. Amore e attaccamento non sono sinonimi. Ecco perchè, in un certo senso, Dio solo è capace di un amore perfetto, che sovrasta coloro che ha creato.
L'amore non può esistere senza una certa libertà: amore libertà, autonomia e gratuità sono delle nozioni correlative. La grazie è l'esempio tipo dell'amore perfetto. (HENRI FRESQUET).
(A cura di Carlo Castellini).

DOV'È FINITA LA POESIA?
DI EUGEN DREWERMAN.
Io non lamento tanto che il CANTICO DEI CANTICI ci sia diventato estraneo; il cittadino normale non ha presente in alcuna forma la forma lirica dell'antico Oriente, ne è possibile famigliarizzarlo direttamente con essa. Lamento invece profondamente il fatto che abbiamo smarrito la poesia dell'amore, che cerchiamo di distruggere in fondo la tenerezza anche nella letteratura, che esaltiamo il lato esteriore della sessualità fino a cadere nella volgarità, oppure le poniamo accanto, nella Chiesa, un culto quasi mistico, senza conciliare esterno e interno. In pratica insegnamo continuamente che dobbiamo fissarci sulla domanda: Cosa possiamo, cosa non possiamo in campo sessuale? Una domanda a mio avviso insensata. Ciò che è conveniente sotto il profilo umano. Ecco la prima cosa che possiamo scoprire quando impariamo ad amare. Per questo mi preme tanto la dimensione dell'esperienza psichica, il lato psicologico dell'amore, il carattere umano dell'incontro. Qui la sessualità non è un valore a parte, ma il modo giusto di viverla e praticarla si manifesta da solo... (EUGEN DREWEMAN).(Tratto da PAROLA CHE SALVA, PAROLA CHE GUARISCE, QUERINIANA, BRESCIA, 1992, PP. 203-204).
(a cura di Carlo Castellini).



Domenica 28 Dicembre,2014 Ore: 12:03
 
 
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