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www.ildialogo.org Niente di sacro se non l’umano,di ALESSANDRO ESPOSITO

Niente di sacro se non l’umano

di ALESSANDRO ESPOSITO

Riprendiamo questo articolo, su segnalazione dell'autore, dal suo blog suMicromega.it
aespositoA commento del mio ultimo articolo apparso su questo blog, ho ricevuto le acute riflessioni della lettrice Donatella: vorrei riprenderne due soltanto, che mi paiono particolarmente illuminanti.
Nella prima di esse, la gentile lettrice si dichiara profondamente perplessa di fronte alla possibilità, a suo giudizio irreale, che le religioni possano riconoscere pieno diritto di cittadinanza al pluralismo e, pertanto, alle distinte eterodossie che, inevitabilmente, prendono forma in seno a ciascuna di esse.
Ebbene: non saprei dire se si tratti di semplice illusione, ma sono dell’avviso che la dissidenza sia il sale di ogni espressione culturale, nel cui novero includo le religioni. Il dissenso, difatti, solleva questioni, pone interrogativi, problematizza quanto, spesso affrettatamente, è dato per assodato. Chi dissente, difatti, argomenta: ed è questo l’elemento che, puntualmente, indispettisce l’ortodossia, la quale, di norma, non ammette deviazioni di sorta per quel che concerne l’impianto dottrinale codificato e, sovente, cristallizzato.
Una volta ancora, fa eccezione l’ebraismo, che, mediante l’esperienza della diaspora, ha dato vita ad una pluralità di interpretazioni discordanti in ordine alla tradizione ed ai suoi testi fondanti: il Talmud babilonese, che contiene infiniti dibattiti senza annoverare necessariamente la loro soluzione, ne costituisce la testimonianza più viva ed indomita.
Non si può certo dire lo stesso per quel che concerne la tradizione cristiana, in seno alla quale l’eterodossia, manifestatasi a più riprese, è stata messa al bando: ma le tesi che di volta in volta essa ha propugnate sono sopravvissute. In fondo questo è il senso del dissenso: che rimanga una traccia, sempre rinvenibile e percorribile (sia pure con qualche rischio) da chi ne riconosce la plausibilità. Questo è l’elemento che rende vano, in definitiva, ogni (reiterato) tentativo di omologazione e di dogmatizzazione dell’esperienza religiosa e del libero pensiero che, insieme, ne discende e la alimenta.
Sì, perché d’esperienza si tratta: e l’esperienza sfugge alle schematizzazioni. Questo è ciò che ha consentito allo stesso canone biblico di conservare testi che sono espressione di un dissenso non riconducibile all’uniformità cui ogni ortodossia, nemmeno troppo segretamente, anela.
Certo, un ultimo passo andrebbe compiuto: e si tratta di quanto suggerisce la stimata lettrice, quando afferma che il cristianesimo dovrebbe rinunciare a considerare come sacri nella loro totalità i propri testi fondativi. In effetti, senza tale acquisizione, la ricaduta entro l’angusto perimetro del fondamentalismo è pressoché inevitabile. Il termine sacro deriva dalla radice sanscrita sacer che, propriamente, rinvia alla separatezza: è tale arroccamento ad aver dato luogo alla progressiva estraneità dell’elemento religioso rispetto alla vita ed alla sua irriducibile complessità.
L’ortodossia religiosa è semplificatrice e banalizzante: tenta – inutilmente – di ridurre la realtà alla propria visione prospettica. Più affascinante, invece, sarebbe ricondurre la fede a quella stessa vita che la interroga e la plasma, in un movimento incessante e mai concluso. È quanto ha cercato di fare, ancora una volta, un ebreo, Gesù di Nazareth, il quale, di fronte all’ortodossia del suo tempo che finirà per condannarlo, ribadì che nulla vi è di sacro all’infuori dell’essere umano e della sua piena dignità. Ancora oggi, si tratta di una realtà da costruire e per la quale lottare: non di rado opponendosi alle vuote retoriche chiesastiche. Ma ad esse, non dimentichiamoci, si può provare ad opporsi dall’interno, dando vita a quel pluralismo intra-religioso che le ortodossie vorrebbero omologare ed i fondamentalismi annientare: se rinunciassi, finirei per fare il loro gioco.
Alessandro Esposito, pastore valdese in Argentina
(9 dicembre 2014)



Giovedì 11 Dicembre,2014 Ore: 19:20
 
 
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