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www.ildialogo.org “CHE COSA STA SUCCEDENDO NELLO STATO DELLA CITTA' DEL VATICANO?”,Di Carlo Castellini

“CHE COSA STA SUCCEDENDO NELLO STATO DELLA CITTA' DEL VATICANO?”

Di Carlo Castellini

Risponde alle domande della intervista il giornalista e scrittore Ernesto Miragoli, titolare del sito http://www.webalice.it/miragoli/


1. Che cosa sta succedendo nello STATO DELLA CITTA' DEL VARTICANO? SCV (Se Cristo Vedesse?), come tu hai tradotto scherzosamente ma non troppo? Elenca solo alcuni fatti di cronaca secondo te di un certo rilievo, senza commentarli. Lo farai in un secondo momento.

Penso che non stia succedendo nulla di più di quanto in genere succede non solo nello Stato Città del Vaticano, ma in ogni Stato. I fatti di cronaca sono diversi e possiamo ripercorrerne alcuni a ritroso: la fuga di notizie e carte riservate che hanno dato origine alla trasmissione su LA7 e poi al libro “Sua Santità” di Nuzzi; l’arresto del maggiordomo Paolo Gabriele individuato come la talpa; la situazione del presidente dello IOR Gotti Tedeschi (sfiducia non ancora ratificata); la notizia del complotto contro il Papa data dall’arcivescovo di Palermo; le lettere riservate di cardinali indirizzate al Papa; il conflitto nato sull’ospedale san Raffaele; il problema della presidenza dell’istituto Toniolo…di fatti di cronaca/gossip potremmo elencarne a iosa”.Non sta succedendo nulla più di quanto è successo in passato. Adesso si sta facendo molto clamore. Spiace che nel palazzo dove dovrebbero aleggiare colombe di pace volteggino corvi di veleno”.

2. Che brutta sensazione sentire parlare di Chiesa con il linguaggio tipico della MONDANITA'e del POTERE! Ma d'altra parte si potrebbe forse fare altrimenti?

No. Ma è giusto che sia così. L’aspetto istituzionale della chiesa è sempre stato “potere” fin dal 313 quando il papa e l’imperatore stabilirono una sorta di alleanza che va ancora avanti con tutti i conflitti che si registrano nella storia. Il papato è un regno anche umano. Non credo che Gesù approverebbe, ma essendo Dio sapeva che le cose sarebbero andate così e tuttavia ha fondato su Pietro la sua Chiesa. Sapendolo pregò perché i suoi seguaci fossero una cosa sola (ma la sua preghiera non fu esaudita), diede il consiglio di non portare con sé altro che non fossero la bisaccia e i sandali (ma il suo consiglio non fu seguito).”

3. Prima l'AFFAIRE DINO BOFFO, con la diffusione di notizie proibite poi le solite smentite. Ora la vicenda del CORVO sfuggito dal nido od espulso fuori, come aborto, quasi non gradito?

Boffo e Paolo Gabriele hanno una colpa, quella di essere laici. E’ impopolare dirlo, ma è così. La casta sacerdotale, rimane casta. I non sacerdoti sono dei paria. Boffo ha pagato per delle colpe che non ha commesso e delle quali è stato ingiustamente, ma pesantemente accusato. Credeva (lo si evince dalle lettere pubblicate sul libro di Nuzzi) di trovare una sponda nell’appartamento papale contro la congiura perpetrata dalla Segreteria di Stato che ha attaccato lui per attaccare la CEI, ma si è sbagliato: la casta del clero non si mette in mezzo per salvare un laico. E così è stato per il maggiordomo. Non credo proprio che il sig. Paolo abbia agito da solo e sia l’unico responsabile di quanto è accaduto.”

4. Quali immagini da MEDIO EVO, sono venute a galla che sembravano ormai rimosse e invece eccole riemergere daquesto fiume carsico vaticano: portoni, scaloni, monsignoriattillati, cardinali manovrieri, dietro le poltrone di curia.PAPA LUCIANI era di cuore cagionevole; ma incomincio acredere, che il collasso sia venuto anche per questi motivi;cosa dici?

Più che immagini che evocano il Medio Evo (che è stato uno dei periodi storici più seri e fecondi sotto ogni punto di vista) mi sembra che si debba parlare di congiure di palazzo che non riguardano solo il Vaticano, ma ogni regime politico. E’ un classico: il papa regna, il Segretario di Stato, governa. Benedetto XVI, poi, appare più una persona dedicata agli studi che alle manovre di cui era più esperto Paolo VI. Per quanto riguarda Giovanni Paolo I credo che l’unico che ci possa dire qualcosa di vero e di serio sia il suo segretario don Lorenzi che è ancora vivo, ma che non affronta mai seriamente l’argomento. Ho conosciuto il card. Luciani e non mi sembrava affatto quello zuccherino che dicono e scrivono. Sia quando era vescovo di Vittorio Veneto che Patriarca di Venezia mi era apparso piuttosto conservatore. Non so se credere alla congiura di palazzo ordita dal card. Villot e dalla massoneria. Anzi: non ci credo. Posso credere che Giovanni Paolo I sia morto d’infarto per l’aggravarsi del suo stato di salute in seguito alle preoccupazioni derivanti dal pontificato che si è trovato quasi addosso. Si sa che, prima del conclave, durante i novendiali, non si riusciva a trovare un candidato comune perché le forti personalità di Benelli (ex Sostituto, promosso a Firenze) e Siri (arcivescovo di Genova che mal ha sopportato la gestione Montini) condizionavano i cardinali, soprattutto stranieri. Il nome di Woytila venne fuori già allora dopo che il card. Wyzynsky fu interpellato. Egli, vecchio e stanco, indicò il vescovo di Cracovia che, oltre ad essere giovane, parlava bene l’italiano.”

5. Allora entriamo nel merito: quali sono a tuo avviso, i veriproblemi che vengono al pettine nella CURIA ROMANA?Quali sono i disaccordi umani, spirituali e politici che non sipossono negare tra alcuni cardinali e alcuni dicasteri?

Il vero problema è uno solo: come ho detto prima, il Papa regna e il Segretario di stato governa. E’ sempre stato così. Memorabili furono i dissapori che esistevano ai tempi di Montini e Tardini che non furono mai promossi segretari di stato da papa Pacelli che, neppure consacrandoli vescovi, li tenne come semplici monsignori nominandoli Pro Segretario per gli Affari ordinari l’uno e per gli Affari straordinari l’altro. Montini poi fu, secondo il classico promoveatur ut admoveatur, inviato arcivescovo a Milano, ma non ebbe il dono del galero cardinalizio e quindi gli fu precluso il conclave da cui uscì Giovanni XXIII. Montini, che conosceva bene la curia romana perché vi aveva passato una vita, tentò una riforma (con la Regimini Ecclesiae Universae), ma non riuscì a creare quella simbiosi fra la “famiglia pontificia” e la “segreteria di stato”. Dopo aver tenuto il card. Cicognani per qualche anno come Segretario di Stato, credette di risolvere il problema chiamando un vescovo con esperienza pastorale (Villot, allora arcivescovo di Lione), ma non risolse nulla. Per quanto riguarda i disaccordi fra i vari dicasteri sono quelli tipici che esistono in ogni struttura di potere. Si sa, per esempio, che il prefetto di Propaganda Fide è potentissimo perché amministra un pacco di soldi, ma anche quello della congregazione dei vescovi è uno che conta perché gestisce chi comanda nelle varie chiese. Quando il potere non è servizio, diventa sinedrio, soviet…”

6. Perchè voler a tutti i costi fare di ogni erba un fascio? Il primato di PIETRO è di istituzione divina, ma lo STATO DELLA CITTA' DEL VATICANO è frutto di umana industriosità e furbizia o di qualcosa di altro. Non è così?

Penso che, stando le cose così come sono, non si possa fare altro che un unico fascio d’erba. Torniamo a quanto dicevamo all’inizio: Gesù ha invitato Pietro ad essere colui che conferma nella fede i fratelli (in questo senso si deve intendere il cosiddetto primato petrino), ma dopo pochi anni i successori di Pietro si sono lasciati tentare dalla più subdola delle tentazioni che è quella del potere spirituale sui fratelli e su questa hanno costruito un apparato che è diventato politico gestendo il potere spirituale come potere materiale e confondendo sempre più le due cose. Il corso degli eventi storici ha favorito tale modo d’intendere il servizio apostolico e il papa è diventato – proprio perché uomo che incarna la massima spiritualità – un monarca più credibile e potente degli stessi monarchi perché incarnava un potere spirituale e di questo moltissimi papi hanno saputo approfittare non certo a vantaggio della testimonianza dell’autenticità evangelica!”

7. Perchè stato arrestato PAOLO GABRIELE? Di che cosa viene praticamente accusato? Essendo membro della Città del Vaticano ha diritto ad una sua difesa dentro le mura? O deve servirsi della Giustizia laica non vaticana per difendere la sua persona?
Paolo Gabriele è stato arrestato perché nel suo appartamento sono stati trovati documenti che non avrebbero dovuto essere lì’ e che sono quelli che hanno provocato il terremoto nella Curia romana. Viene accusato di essere una spia, ma soprattutto un traditore della fiducia accordatagli. Non è un membro dello Stato Città del Vaticano, ma è cittadino vaticano e membro della famiglia pontificia. Ha diritto di essere trattato come il codice dello stato vaticano prevede. Può assumere l’avvocato che vuole (anche italiano e non vaticano). Il Concordato prevede accordi di collaborazione fra la Santa Sede e lo stato Italiano anche per la gestione dei casi di polizia o di giustizia, ma non sarà giudicato dallo stato Italiano per quel che ha fatto in Vaticano.”
 
8. Questa potrebbe essere una delle gocce che hanno fatto traboccare il vaso o ci potrebbero essere tra poco altre gocce?
No. Non credo proprio che questa vicenda sia una goccia. Credo che sia una vicenda come tante che accaddero e che accadranno. Questa storia è così pompata perché è finita in mano ai media e ha avuto una vastissima eco mondiale, ma non è più o meno grave di altre. Vuoi qualche esempio? L’archiatra pontificio Galeazzi Lisi godeva della piena fiducia di Pio XII, ma fece quello che fece Paolo Gabriele. Il papa lo allontanò dalla sua intimità, ma lo mantenne medico di fiducia. Galeazzi Lisi lo ricambiò fotografando l’agonia del papa e vendendo le foto ai giornali. Un minutante della segreteria di stato, sotto il pontificato di Giovanni XXIII, passava carte riservate a spie del KGB che riguardavano i rapporti riservatissimi che intercorrevano fra il papa e Krusciov e che coinvolsero anche il card. Siri il quale, in missione segretissima e in borghese, si recava nei paesi dell’Est europeo per conto del papa. Il minutante fu semplicemente promosso vescovo”.
Il vaso non traboccherà perché quello della chiesa cattolica istituzionale è un water, pardon…un vaso, molto grande”.
 
9. Ogni domanda ha una sua legittimità vi sono troppi misteri da chiarire. Se non si fa chiarezza trovano spazio e motivo giustamente di grande successo libri e romanzi come quello di PAOLO FARINELLA, “HABEMUS PAPAM”, EDITO DAI GABRIELLI EDITORI DI VERONA, che viene presentato al pubblico in questi giorni. Cosa dici?
Non ho ancora acquistato il libro di Paolo Farinella e non posso darne un giudizio. Però hai ragione: il libro di Nuzzi ha sbancato gli scaffali delle librerie e se ne è già fatta una ristampa. In genere, tutto quello che sa di gossip ecclesiastico cattolico ha una vasta eco. Tu chiedi chiarezza: noi poveri cristi credenti nel Cristo chiediamo chiarezza da anni non solo su queste squallide vicende di fughe di carte segrete e di conti cifrati presso lo IOR, ma su molte altre cose che ci sembrano importanti come il celibato del clero, i rapporti con le chiese del dissenso (di destra e di sinistra), i rapporti prematrimoniali, i divorziati risposati, la diplomazia vaticana e i rapporti con governanti sporchi e sanguinari…l’elenco sarebbe lunghissimo.”
 
10.Ma c'è un grande precedente che necessità di un minimo di coerente informazione: Perchè mons. ANTONIO MARIA VIGANO', che si era dato da fare per onorare la sua mansione nel GOVERNATORATO pontificio,è stato sollevato improvvisamente dal suo incarico? Su quali cose delicate aveva messo maldestramente o coscientemente i piedi?
Per quel che so non ha messo i piedi da nessuna parte, ma ha semplicemente cercato di adempiere la missione affidatagli che era quella non solo di far quadrare i conti, ma di evitare gli sprechi. Che il presepio di piazza S. Pietro ogni Natale costi 200.000 euro è semplicemente un vergognoso insulto alla povertà di chi non ha da mangiare per tutto l’anno ed è una presa in giro dello stesso Cristo in fasce che nacque in condizioni di povertà estreme. Viganò ha preso sul serio il proprio lavoro, ma a qualcuno la cosa non è piaciuta e, prima, ha cominciato a mandargli messaggi trasversali per fargli capire di farsi i fatti suoi che sarebbe campato a lungo e magari diventato cardinale, poi – vista la cocciutaggine del prete varesotto – ha usato il classico sistema del mobbing espropriandolo pian piano di deleghe e funzioni. Viganò, avendo ricevuto l’incarico dal papa, ha pensato di rivolgersi al papa, ma è cascato male: i segretari personali (Gaswein e Xuereb) che scremano ogni cosa, hanno gestito la faccenda come ritenevano di gestirla e Viganò è stato promosso (alla veneranda età di 70 anni) alla nunziatura americana. Luogo prestigiosissimo, certo, ma abbastanza fuori dai piedi. Potrà darsi che torni cardinale, ma…devono cambiare rapidamente i tempi e le cose. “
 
11. Non si capisce o non si vuol capire: ma veramente BENEDETTO XVI È COSÌ BENEDETTINO E
MONASTICO da lasciar fare fino a tal punto da lasciarsi manovrare dai suoi collaboratori? Cosa pensare allora?
Non credo che il papa si lasci manovrare, ma che dia fiducia e lasci fare perché queste cose non gli interessano. Non so se l’ho già detto, ma penso che il papa quando è solo si sia pentito di aver accettato l’incarico e che l’abbia fatto per il senso di servizio alla chiesa in cui crede. Non dimentichiamo che sarà un teologo, sarà un grande studioso, sarà un uomo di preghiera, ma è pur sempre un tedesco e la razza teutonica è fatta così: se si mette al servizio di una causa, marcia come un panzer verso il raggiungimento della meta. Quindi il papa va avanti a fare il papa occupandosi di cose che gli interessano di più e queste beghe da frati gli sembrano inezie. Bisogna poi sapere quanto gli viene filtrato e come gli viene filtrato. Si sa che la segreteria di stato ha l’incarico di portare sul tavolo del papa la sintesi delle notizie del giorno. La cosa avviene ogni mattina alle 7,30. Su questo argomento quali notizie vengono fatte passare al papa?
Penso che Ratzinger abbia scelto come collaboratori persone di sua fiducia, persone che gli ispiravano fiducia e anche qui, da buon tedesco, caparbiamente pensi che essi non lo stiano fregando. Il guaio è che questi lo sanno e gestiscono le cose da uomini ebbri di potere e non assetati di servizio alla Parola di Dio” Questo non toglie che Benedetto XVI abbia la colpa di curare solo ciò che gli interessa reputando inezie le beghe di curia. E’ vero che sono inezie, ma vanno seguite anche queste!”
 
12. Però diciamo subito una cosa: questa monarchia assoluta non ci piace. E' fuori dal tempo e dallo spazio. Ma nello stesso tempo non se ne può fare a meno. Perchè?
Sarà fuori dal tempo e dallo spazio e non ci piacerà, ma è l’unica istituzione che dura millenni; l’unica istituzione che non è ereditaria; l’unica istituzione che da un fazzoletto di terra e senza divisioni corazzate (“Quante divisioni ha il papa?” si chiedeva provocatoriamente e un po’ stupidamente Stalin) governa il mondo. Prova a pensare: un nunzio apostolico ha più udienza presso i potenti di turno di ogni paese che altri ambasciatori di pari grado. Hai ragione quando dici che non se ne può fare a meno! Il motivo? Semplice: la chiesa cattolica istituzionale non è solo intrighi di corte e congiure di palazzo, ma è anche luogo di conciliazione, di solidarietà, di mediazione fra popoli e potenti di popoli; la chiesa cattolica in ogni paese del mondo si adopera per solidarizzare con chi soffre o con chi si sente emarginato. Voglio dire: non c’è solo sporcizia nella chiesa istituzionale cattolica! “
 
13. Ma quali sono i problemi che crea BENEDETTO XVI? Quali sono invece i problemi che crea il Card. TARCISIO BERTONE? Con la sua linea autoritaria e decisionista? Sono veramente questi i problemi della Chiesa oggi?
E’ una domanda un po’ difficile. Non sono sicuro di rispondere in modo adeguato. Il papa mi disorienta perché vedo che sta cercando a tutti i costi una riconciliazione con la parte dissenziente ecclesiale che gira a destra e è abbastanza tenero con chi sbaglia, ma a destra. A me non piace che il papa sia aperto verso i tradizionalisti di Lebfevre, C.L., l’Opus Dei. Non me la prendo perché ha tolto la scomunica (pena medicinale che ritengo superata) ai lebfevriani, né perché continua il dialogo con essi, ma perché mi sembra piuttosto arrendevole. Non mi è sembrato opportuno ricordare che il messale di Pio V è ancora in vigore (indulto che concesse lo stesso Paolo VI) a 50 anni dalla nuova liturgia conciliare. In sintesi: mi sembra che invecchiando si chiuda su se stesso e abbia una voglia di una chiesa e di una liturgia che non rispondono alle esigenze ecclesiali contemporanee. Sbaglia a non riconsiderare movimenti teologici come quelli della teologia della liberazione cercando, lui che può farlo perché possiede gli strumenti culturali, il nocciolo buono di queste proposte teologiche che sono mutuate da reali esigenze di risposta ai quesiti esistenziali dei popoli e sbaglia quando non imprime linee guida per una ricerca di modi nuovi di catechesi, di pastorale, di antropologia che non debbono necessariamente sfociare in immediate rivoluzioni del dogma, della catechesi, della pastorale, ma che possono essere piste di riflessione e ricerca per uno sviluppo.
Per il resto, se ti devo dire la verità, di Bertone, Gaswein e compagnia cantante, non mi occupo più di tanto: mi sembrano piccoli uomini in salsa vaticana che, quando cambierà la salsa, si cercheranno un posto al sole relegandosi in qualche dorata sinecura a scrivere memorie che leggeranno solo loro per auto compiacersi.”

 

14. Il Concistoro recente ha aumentato il numero dei Cardinali soprattutto italiani, rendendo la curia piu' eurocentrica di quella precedente; dopo l'esperienza del breve papato di ALBINO LUCIANI, la scelta del papa polacco si era mostrata una scelta coraggiosa; caldeggiata anche da personaggi come KOENIG, CONGAR, che non erano mai stati teneri con il potere della Chiesa; papa PAOLO VI, come ben tu sai, aveva favorito una maggiore internazionalizzazione della CURIA ROMANA, scegliendo anche prelati sia africani che latino americani. Con il papa tedesco si torna ad una maggiore chiusura. La teologia e chiesa occidentale si chiude di nuovo nel suo castello giuridico e teologico? Paura della Pentecoste o chiusura davanti alle pressioni delle chiese del TERZO MONDO?

Riconosco che Giovanni Paolo II abbia allargato ed internazionalizzato il collegio cardinalizio, ma credo che la novità (che poi non è una novità perché il primo a farlo fu Paolo VI) si fermi qui. Ho notato che Benedetto XVI crea troppi cardinali per premio e non per rinnovare il collegio in termini di vento di Pentecoste. L’ultima infornata è stata per me abbastanza deprimente: ho visto solo gente premiata per meriti culturali, giuridici, diplomatici, ma poca gente nuova nel senso più aperto e pastorale del termine. Credo che il papa abbia paura di creare un collegio cardinalizio che sceglierà il suo successore con difficoltà. Voglio dire: mi sembra un collegio abbastanza omogeneo nelle idee, nel pensiero teologico, nelle visioni pastorali. C’è paura, incertezza per quel che sarà. Si avverte un papa che sembra rispettoso di troppi equilibri e arroccato su posizioni attendiste” Per quanto riguarda il problema teologico il discorso è più ampio. Si nota che la teologia non sappia far altro che mantenere i fondamentali categorici della scolastica che si fonda essenzialmente sulle categorie filosofiche greche. Va bene, ma…non troppo. Intendo dire che il Vangelo, annunciato in tutto il mondo, si è confrontato con altre culture ed altri modi di sentire e vivere la spiritualità che non sono molto collimanti con la cultura occidentale. Accenni alla Pentecoste. Che cosa è il fenomeno della glossolalia (“ciascuno di noi li sente parlare nella propria lingua natia”) se non il fatto che l’annuncio è UNIVERSALE proprio perché inteso da TUTTE le categorie culturali? Benedetto XVI non è molto aperto su questo fatto. S’è laureato con una tesi su S.Agostino il quale fu uno dei primi che assunse le categorie filosofiche greche per elaborare il pensiero cattolico (e lo fece bene!), ma è importante che ci si apra ad altre filosofie, ad altri modi di interpretare la realtà e la spiritualità. Tentativi del genere furono fatti dal gesuita Tucci, ma anche da Pannikar, da Balasurya, da Boff…e tutti furono stroncati sul nascere. E’ un errore”.

15. Che cosa c'è di nuovo in “LE CARTE DI SUA SANTITA”, raccolte da GIANLUIGI NUZZI, nel suo nuovo libro edito da CHIARELETTERE?

L’ho letto, il libro di Nuzzi. Non lo rileggerei, come non rileggerei Vaticano Spa ecc.ecc. Mi sembra un bel libro di gossip che fa emergere un piccolo, sporco lato della chiesa istituzionale che, come ho detto prima, ha anche altri lati positivi. Si guarda il polsino della camicia che è sporco e si enfatizza la cosa (vera, per carità!), ma si perde di vista il nitore del resto della camicia. Di nuovo c’è il pettegolezzo, ma il pettegolezzo, ecclesiale o politico o di spettacolo, è sempre nuovo”.

16. ETTORE GOTTI TEDESCHI, viene licenziato su due piedi dopo essere stato sfiduciato. Prima accolto e riverito come salvatore, poi silurato in piena regola, come guastatore. A cosa si deve questo improvviso mutamento di umore?

Anzitutto non è stato licenziato ancora. E’ stato sfiduciato, ma chi doveva ratificare la sfiducia non l’ha fatto ancora. Il mutamento d’umore è dovuto a fattori che solo parzialmente conosciamo. Possiamo dire che Gotti Tedeschi non ha sufficientemente tutelato lo IOR in merito alla vicenda dei 23 milioni di euro transitati dal Credito Artigiano ad altre banche estere. Possiamo dire che Gotti Tedeschi non è riuscito in tempi ragionevoli a portare lo IOR in condizioni di essere una banca riconosciuta per la trasparenza. Queste cose pesano. Ma, ma…sono solo queste? Penso proprio di no. Ci sono cose che non sapremo mai, noi comuni mortali. In ogni caso: il banchiere cattolico che era impegolato anche con la Parmalat di Callisto Tanzi non fu proprio una buona scelta per essere messo a capo dello IOR. E la scelta (una delle tante scelte sbagliate) l’ha compiuta Bertone il quale s’è irritato perché Gotti Tedeschi non ha saputo gestire due cose: il salvataggio del San Raffaele e la vicenda dell’istituto Toniolo. Bertone ha perso, ma non s’è rassegnato: ha fatto pagare qualcuno. Per inciso: sempre un laico.”

17. PADRE FEDERICO LOMBARDI, portavoce della sala Stampa vaticana , mette il solito disco: negare, raffreddare, attutire, sminuire, coprire, smentire; per la Chiesa la visione e l'informazione dei media è sempre deformata e deformante. In realtà difficoltà di dialogo con la cultura laica. Sic?

Troncare e sopire, padre molto reverendo…sopire e troncare diceva il conte Zio al Padre Provinciale dei Cappuccini esortandolo a rimuovere fra’ Cristoforo.

E’ così. E’ sempre stato così. Non per difficoltà di dialogo con la cultura laica, ma per chiusura preconcetta: il mondo vaticano deve rimanere misterioso, chiuso, impenetrabile. I panni sporchi non si lavano in piazza e non è bello avallare l’immagine di una chiesa istituzionale un po’ sporca.”

18. Ma Mons. RENATO DARDOZZI, se aveva deciso di far conoscere le magagne inviando una montagna di documenti in Svizzera, in archivio privato, sapeva bene quello che faceva. L'esigenza quindi di far conoscere e far sapere non rimane isolata. Non è così?

19. Anche senza voler fare di ogni erba un fascio si può realisticamente oggi, ipotizzare una diversità di linea nella impostazione della Chiesa e del Papato, sia da parte di BAGNASCO che da parte del card. TARCISIO BERTONE?

Non saprei. A me non convince nessuno dei due. Bertone s’è lasciato prendere la mano e, ebbro di potere, ha cominciato da subito a nominare salesiani in ogni dove e gente di sua fiducia in posti di potere (il cerimoniere del papa viene da Genova, per esempio). Bagnasco mi sembra un invertebrato che i vescovi italiani hanno voluto perché li rappresenta bene. Ogni tanto ha qualche scatto d’orgoglio (come sul caso Boffo), ma poi rientra nei ranghi del quieto vivere. Poi, poi, poi…siamo sicuri che non giochino di sponda?

20. Ma i Vescovi e il POPOLO DI DIO,intanto che ci stanno a fare? Perchè i LAICI non prendono la parola? Sarebbe utile a questo punto un altro CONCILIO, visto che l'ultimo è stato tradito?

Prima di tutto c’è il popolo di Dio nel quale ci sono anche i vescovi. Mi chiedi che ci stiano a fare. Beh, il popolo di Dio rimane un segno della presenza di Dio, di un Dio che trascende la storia e le miserie della gente del suo popolo. E’ importante che il popolo di Dio ci sia perché il Vangelo cammina sulle strade del mondo indipendentemente da quanto avviene in Vaticano. I laici non prendono la parola perché non viene loro concesso. O meglio: viene loro concesso, ma nei termini codificati dal potere ecclesiastico. I veri laici non credo che siano quelli che sono membri di congregazioni o che sono invitati a parlare a convegni ecclesiali accanto a vescovi e cardinali, ma quelli che si organizzano autonomamente e riflettono sul modo di essere chiesa. “Noi siamo chiesa”, per esempio è un movimento di persone sganciato dall’istituzione e per nulla polemico ad oltranza, ma solo dedito a cercare di capire ed interpretare come meglio vivere il messaggio evangelico oggi.

Per quanto riguarda un nuovo concilio. Già il card. Martini, quando era vescovo di Milano, auspicò un nuovo concilio, ma io penso che non sia necessario. Un nuovo concilio richiede tempo di preparazione e molto tempo di metabolizzazione dei risultati conciliari. Penso che sarebbe meglio sfruttare un organo più snello come il Sinodo dei Vescovi. A patto che in quel Sinodo si discuta apertamente e liberamente e il Papa non avochi a sé le conclusioni come da Paolo VI in poi è tradizionale che sia. Se si seguono quei Sinodi, emergono tante proposte innovative che poi rimangono lettera morta e non hanno quasi mai conseguenze pastorali. Si sa, inoltre, che il Sinodo viene convocato dal Papa su un determinato tema. Francamente credo che benedetto XVI non sia più nelle condizioni di convocare un Sinodo e che se lo facesse, tale Sinodo sarebbe più un qualcosa di facciata che sostanziale.

21. Il fatto grave è che la CURIA ROMANA così non regge più, ci fa capire LUIGI SANDRI. Il POPOLO DI DIO scompare e rimane il popolo mediatico, che può essere imbonito e manovrato a piacere. Non basta più indignarsi, ma bisogna muoversi e fare qualcosa. Lo SPIRITO SANTO GUIDA LA SUA CHIESA, ma si serve anche delle mani e dei piedi dei suoi apostoli. O dobbiamo rassegnarci a questo tipo di CHIESA, di CARDINALI di VESCOVI, in attesa della COLOMBA, che ci porti l'olivo della pace? E l'inizio di una nuova epoca? Quella del CONCILIO RISCOPERTO?

Credo che non tutto il popolo di Dio si faccia imbonire mediaticamente. Chi lo fa è il solito popolo di Dio al quale Dio non frega niente. E’ un popolo che si sposa in chiesa, fa battezzare e cresimare i bambini e si fa funerare in chiesa perché…non si sa mai. Ma a questo popolo di Dio, del Vangelo non frega niente. C’è gente che conosco che va a messa tutti i giorni ed accende la candela alla Madonna, ma poi arriva in ufficio e tratta i collaboratori come cani e calunnia chiunque. Questo popolo è la maggioranza. E’ il popolo del “…pret e re, parlan ben o tasè” (del prete e del re o si parla bene o si tace); il popolo che pensa che il prete sia l’uomo del sacro, che il vescovo sia un superiore da venerare ed applaudire e che il papa sia il massimo sulla terra. Ma c’è un popolo di Dio che pensa che tutti siamo figli di Dio e che il prete, il vescovo ed il papa siano persone che meglio vivano la spiritualità evangelica e meglio possano aiutare tutto il popolo ad essere testimone del Vangelo. Questo popolo è una minoranza, ma è popolo vivo che non rinnega la propria cattolicità e neppure la propria appartenenza alla chiesa di Roma, solo la sollecita continuamente a lasciarsi mettere in discussione.

Bisogna fare qualcosa, dici tu. Sono d’accordo, ma penso che quest’ultimo popolo di cui parlo faccia già qualcosa. E’ un popolo che parla su Facebook, un popolo che si ritrova periodicamente anche solo in rete , un popolo che si riconosce in siti come quello per il quale tu scrivi che è Il Dialogo, un popolo che si cura poco dei grandi e magniloquenti documenti ecclesiali e che non frequenta volentieri i grandi raduni, ma che cerca di vivere il Vangelo ogni giorno. E’ il popolo del granello di senape di cui parlava il vangelo di domenica scorsa. Questo popolo non si rassegna. Questo popolo non s’indigna. Questo popolo sa che i tempi di Dio non sono i nostri tempi che e che vie di Dio non sono le nostre vie. A questo popolo fanno male i corvi vaticani, questo popolo si sente ferito dal potere e dall’arroganza cardinalizia, ma ha imparato a “lasciar grattar ov’è la rogna”.

E’ il popolo che crede nel messaggio autentico di Cristo.



Mercoledì 20 Giugno,2012 Ore: 15:00
 
 
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