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www.ildialogo.org VITA DELLA CHIESA. IL REGIME E LE INQUIETUDINI DEI CATTOLICI, DI GIANCARLO ZIZOLA, A CURA DI CARLO CASTELLINI.,

VITA DELLA CHIESA. IL REGIME E LE INQUIETUDINI DEI CATTOLICI, DI GIANCARLO ZIZOLA, A CURA DI CARLO CASTELLINI.

Dal mondo ecclesiale, in particolare dalla Conferenza episcopale italiana, vengono segnalati crescenti indici di insoddisfazione nei confronti dell'attuale regime politico di centro-destra. Non sembrano ancora ricomposte completamente le divergenze che si erano verificate in passato tra la CEI e la SEGRETERIA DI STATO, tuttavia il ritorno di DINO BOFFO alla direzione della Televisione dei Vescovi, dopo il suo congedo forzato dalla direzione di AVVENIRE sotto una pressione scandalosa della MACCHINA DEL FANGO paragovernativa, si è fatto interpretare non solo come un gesto doveroso di risarcimento morale ma anche ma anche come segnale di un migliore accordo di linea ai vertici istituzionalli del VATICANO e dell'episcopato italiano su un recupero di indipendenza nei confronti del regime politico.
Per la prima volta poi, il 2 ottobre, l'OSSERVATORE ROMANO, ha riservato la sua critica al capo del governo per essersi lasciato andare a deplorevoli battute che offendono indistintamente il sentimento dei credenti e la memoria sacra dei sei milioni di vittime della SHOAH. Ci voleva una bestemmia per strappare il giornale vaticano alle sue prudenze, mentre Mons. RINO FISICHELLA, spiegava la sua tecnica di rievangelizzazione dell'Occidente (un dicastero inventato apposta per lui) assolvendo anche questa bestemmia con l'alibi che bisognava “contestualizzarla”.
Ciò confermava la convinzione che per un rilancio vero dell'annuncio evangelico in Occidente siano forse necessari i monasteri, piuttosto che i dicasteri.
UNA LOGICA CLERICALE DI SCAMBIO.
Resta non facile ad ogni osservatore indipendente valutare se e come questi spunti, ancora troppo larvali, di presa di distanza possano tradursi in comportamenti concreti. Secondo alcuni osservatori il messaggio della Chiesa italiana è ormai imbrogliato da un eccesso di commistione nel campo politico da rendere improba l'impresa di ritrovare quella forza spirituale interna che sola, e solo nella povertà strumentale, potrebbe assicurargli l'efficacia.
Pesa l'eredità dell'era ruiniana alla CEI con la spinta ad assumere in capo alla Chiesa, mediazioni politiche dirette, una volta venuta meno la Democrazia Cristiana, al fine di garantirsi sicurezze materiali e politiche. Il VATICANO sembra insistere sulla linea tradizionale che privilegia il rapporto di scambio col potere politico fino a mantenere un NEUTRALISMO IDEOLOGICO disponibile a NON DISTURBARE IL MANOVRATORE, pur di avvalersi dei vantaggi concreti della sua compiacenza per quanto interessata.
Come riassume un osservatore imparziale delle cose vaticane, cui ho assicurato l'anonimato, “non importa anzitutto se il potere sia di destra o di sinistra, importa chi ci dà di più”. Si spiega dunque che il Segretario di Stato, cardinale TARCISIO BERTONE non abbia temuto di mescolare la sua porpora con BERLUSCONI, CASINI E LETTA in casa VESPA, una notte di mezza estate, come se non avesse a disposizione altri mezzi più discreti per fare i suoi sondaggi.
Ovviamente non si potrebbe dire con questo che i dirigenti della SEGRETERIA DI STATO siano indifferenti al fatto che il CAVALIERE sia un MASSONE NOTORIO, che le sue reti televisive siano usate per la distruzione programmata della costellazione etica e della tradizione cristiana nel Paese e che sviluppi in modo ostinato una politica degli affari che sostituisce l'amor proprio al BENE COMUNE.
Si può solo ammettere un dato di fatto: queste che potrebbero sembrare obiettive ragioni di rivolta e di rottura da parte dei sedicenti custodi della morale cristiana, privata e pubblica, in realtà, dal punto di vista della politica vaticana, non costituiscono, almeno per ora, una ragione sufficiente per scuotere dalle mani della CHIESA, la CATENA DEGLI INTERESSI che, al coperto della tutela dei VALORI NON NEGOZIABILI, finisce per riprodurre oggettivamente il suo COMPROMESSO POLITICO CON LA DESTRA.
L'effetto di questa logica clericale di scambio è l'irrigidimento nei circuiti interni della comunità ecclesiale, su cui ricade inevitabilmente la servitù denunciata da ANTONIO ROSMINI come inesorabile conseguenza della piaga del compromesso politico della Chiesa.
Ma si nota facilmente anche un effetto paralizzante e frenante sulle dinamiche dello scenario politico, alla ricerca di correzioni di rotta, se non di un'alternativa.
UNA NUOVA CULTURA POLITICA.
Tuttavia delle evoluzioni cominciano ad emergere, dopo un periodo di brancolamento. Il PROGRAMMA adottato dalla CEI, negli orientamenti pastorali per il decennio imminente, ha messo al centro l'impegno sull'educazione allo sviluppo integrale della PERSONA, al fine di rispondere all'attuale emergenza educativa. Come ha dichiarato il segretario della CEI, MONS. MARIANO CROCIATA, la Chiesa ha ritenuto non più tollerabile la visione individualistica egemone nella società. La diagnosi della rovinosa destabilizzazione sociale e antropologica, che è sotto gli occhi di tutti, non potrebbe evitare, nel reperimento delle cause di questa situazione, di citare anche i fattori direttamente o indirettamente addebitabili alla RESPONSABILITA' DELLA CHIESA:
• *DIFETTI NELLA MISSIONE EVANGELIZZATRICE;
• *OMISSIONI NELLA DOVEROSA ATTENZIONE AL RUOLO PROPRIO DELLE MEDIAZIONI CULTURALI;
*INVESTIMENTI ECCESSIVI E TROPPO FIDEISTICI NEI MOVIMENTI DELL'ENTUSIASMO RELIGIOSO;
*VIA LIBERA AD OCCHI CHIUSI ALL'AGENDA LIBERISTICA DELLA DESTRA POLITICA;
*ABBANDONO DELL'INSEGNAMENTO DELLA DOTTRINA SOCIALE CATTOLICA SIA NELL'INSEGNAMENTO CHE NELLA PRASSI;
*COPERTURA DEL PRAGMATISMO POLITICO NELL'ILLUSIONE CHE I DANNI PRODOTTI POTESSERO ESSERE RECUPERATI DA CONCESSIONI PARZIALI SUL FRONTE DELLE LEGGI BIOETICHE.
*E ANCORA, RICERCA DI POTERE E DI RICCHEZZA MATERIALE, SENZA SUFFICIENTE LUNGIMIRANZA SULLE CONSEGUENZE LETALI CHE QUESTI PESI, QUESTI SCHERMI, DETERMINANO SULL'EFFICACIA DEL MESSAGGIO SPIRITUALE DELLA CHIESA NELLA SOCIETÀ.
Un sacerdote di 91 anni, della diocesi di TREVISO, DON FERDINANDO PAVANELLO, DI BREDA DI PIAVE, ha scritto una lettera ad una diffusa rivista del clero italiano, “SETTIMANA”, per ammonire circa l'esito tragico di questa ridondanza di potere della Chiesa e nella Chiesa:
“Mi sto domandando se le due grosse umiliazioni che ultimamente come chiesa, abbiamo sofferto: la diffusione della PEDOFILIA tra tanti preti e lo SCANDALO DELLE FINANZE VATICANE denunciato e puntigliosamente documentato da un recente volume (…..) non siano un richiamo che Dio rivolge alla sua chiesa perchè ritorni, per quanto oggi possibile, alla sua nativa semplicità. Prego tanto, tanto spesso, perchè si converta. Anche perchè ho ben presente un' osservazione fattami in questi giorni:”VOI PARLATE DEI LONTANI. MA DOVRESTE CHIEDERVI SE SONO LONTANI DA DIO O LONTANI DA QUESTA CHIESA”.
E' questo complesso territorio della sfida educativa e rieducativa (in termini umanistici e secondo le norme del dialogo culturale di conciliare impronta, e non solo secondo le le logiche peculiari degli interessi confessionali), che i vescovi hanno deciso di affrontare. A partire dal momento in cui i cristiani sono nella società democratica e non hanno più la pretesa di detenere l'ultima parola, una modalità di presenza si apre a loro al servizio del paese. Anche se non dispongono più di una specifica forza politica e, anzi, in virtù di questa carenza.
Questa modalità si esercita nella formazione e manifestazione dei valori e delle opzioni che ad essi appaiono valide per la vita comune nella città. In questo compito essi possono accogliere le collaborazioni di ALTRE AGENZIE ETICHE, di altre ispirazioni culturali, abbandonando le antiche pretese perfettiste di stampo clericale.
LA 46a SETTIMANA SOCIALE DEI CATTOLICI ITALIANI, svoltasi a REGGIO CALABRIA, (14-17 OTTOBRE 2010), ha fatto emergere un'esplicita istanza condivisa nel mondo cattolico a favore di una nuova cultura politica. Questa prospettiva non sembra includere l'ipotesi di una rinascita della DEMOCRAZIA CRISTIANA, ed è probabile che abbiano ragione coloro che assicurano che nemmeno il più filo-Dc tra i cardinali, CAMILLO RUINI, coltivi più ormai nostalgie di questo genere.
L'esigenza piuttosto va nettamente nella direzione di una cultura politica da ricostruire: lo scenario della SETTIMANA SOCIALE ha permesso utili verifiche al riguardo, dato che gli esponenti del centro- sinistra erano quasi i soli, insieme a FRANCESCO RUTELLI e alla massiccia presenza di rappresentanti dell'UDC (PIERFERDINANDO CASINI in testa) a mostrarsi interessati al dibattito, assente la LEGA, (che di cultura non mastica), assenti i berlusconiani, (tranne GIOVANARDI, ANTISERI, DEL DEBBIO).
Ovvia la constatazione che, se di interlocutori il mondo cattolico ha bisogno per un recupero di cultura politica nel Paese, non è sul versante della destra che può trovarli. Però il risultato principale uscito da REGGIO CALABRIA, sotto gli occhi del cardinale BAGNASCO, e di una ottantina di vescovi, è parsa la formazione di un'agenda di riforme politiche, per esempio una maggiore democrazia nei partiti, facendo di essi associazioni di diritto pubblico, con un bilancio pubblico, la revisione della legge elettorale con la modifica della modalità della scelta a tutti i livelli dei candidati, correzioni sul numero dei mandati per gli eletti e sulla ineleggibilità di chi ha problemi con la giustizia, condizioni tassative perchè il federalismo non sia disgregatore dell'unità nazionale, ma “SOLIDALE E E SUSSIDIARIO”.
Sono state riconosciute lucidamente le difficoltà in cui versano nel nostro Paese LO STATO DI DIRITTO, la CULTURA DELLA LEGALITA', E L'AFFERMAZIONE DELL'ETICA PUBBLICA, quando al di fuori di tali coordinate nessuna reale speranza può essere ricostruita.
E' stato sanzionato con forti accenti critici l'USO IRRESPONSABILE DEL POTERE POLITICO, ed è stata incoraggiata una cultura della LEGALITA' E DELL'ACCOGLIENZA DEGLI IMMIGRATI, con l'adozione della proposta di assicurare ai loro figli LA CITTADINANZA.
In un EDITORIALE di grande qualità del suo direttore MARCO TARQUINIO, “AVVENIRE” (19 OTTOBRE 2010) ha sottolineato che la gente “non si accontenta dello spettacolino increscioso della politica gossip e della politica veleno, dell'economia rapace e lazzarona, del sindacalismo conservatore e miope e della giustizia azzoppata.La gente parla sempre più di un'altra politica e di un'altra generazione di politici”.
' E una politica che vuole rigore della classe dirigente, un fisco equo, che non penalizzi più i nuclei familiari con figli e non sia clemente con gli evasori fiscali, che lavori alla costruzione di un welfare sostenibile e restituisca agli elettori, il potere di scelta sugli eletti in Parlamento, infine che si batta con coraggio nel mondo per affermare i diritti umani e il rispetto delle minoranze perseguitate.
UNA NUOVA GENERAZIONE DI CATTOLICI IMPEGNATI.
Pertinente la conclusione formulata da RENATO BALDUZZI, direttore della rivista del MEIC, “COSCIENZA”, secondo il quale è un po' difficile sostenere che la reiterata richiesta, da parte di BENEDETTO XVI (e la sua applicazione alla situazione italiana da parte dei nostri vescovi), di una nuova generazione di cattolici impegnati in politica, 'che siano coerenti con la fede professata, che abbiano rigore morale, capacità di giudizio culturale, competenza professionale e passione di servizio per il bene comune' non ci riguardi da vicino.
Vi è la presenza da un lato, di troppo pochi esponenti politici con tali caratteri e, di troppi che appaiono invece incoerenti con la fede professata, dal rigore morale quantomeno appannato, con una capacità di giudizio culturale poco più che elementare, la cui competenza professionale è incerta mentre almeno dubbia ne è la passione di servizio per il bene comune: questa situazione è anche frutto delle nostre scelte, se non altro delle nostre omissioni, quando non della nostra parzialità verso questo o quello schieramento politico.
Le illuminazioni che ci vengono dal magistero sociale portano verso l'alto la qualità delle nostre proposte – ha sottolineato BALDUZZI – ma la loro applicazione ha rischiato, anche nel recente passato, di apparire più come uno scudo protettivo per riproporre antichi vizi e introdurne nuovi che non un'interrogazione esigente per tutti”. Qualcosa dunque si muove. E questo movimento potrebbe accelerare la messa in crisi del blocco politico-religioso instaurato tra i poteri dell'establishement.
(GIANCARLO ZIZOLA). A CURA DI CARLO CASTELLINI.


Sabato 27 Novembre,2010 Ore: 20:00
 
 
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