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www.ildialogo.org LE FESTE RELIGIOSE NEL SUD<br>PALMI, SAN ROCCO, LA VARIA,di RAFFAELLO SAFFIOTI

LE FESTE RELIGIOSE NEL SUD
PALMI, SAN ROCCO, LA VARIA

E LA CHIAMANO FEDE


di RAFFAELLO SAFFIOTI

PALMI agosto 2010


La festa di San Rocco e quella della Varia sono gli eventi religiosi più importanti della nostra Città, vanno al di là dell’ambito religioso e segnano anche la vita civile della comunità locale.

Queste feste registrano una straordinaria partecipazione popolare ed hanno un grande valore come tradizioni popolari. Esse fanno parte del patrimonio culturale della Città e contribuiscono a definirne l’identità culturale. La festa della Varia ora è avviata, insieme alla Rete delle grandi Macchine a spalla italiane, verso il riconoscimento da parte dell’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. La Città già vive con orgoglio l’attesa del riconoscimento che, se avverrà, la proietterebbe a livello internazionale, aprendo incoraggianti prospettive, con un’importante ricaduta sul territorio, e accrescerebbe il suo prestigio.

Ma, al di là dell’antropologia culturale, è molto discutibile quanto queste due feste siano segno di una autentica fede religiosa e si comprende facilmente la presa di distanza dell’autorità ecclesiastica da queste manifestazioni, negli anni passati.

In questi ultimi mesi alcuni vescovi del Sud hanno espresso, sulla religiosità popolare, posizioni nuove, molto coraggiose. Su “Famiglia Cristiana” (n. 11 del 14 marzo 2010), tre vescovi commentano il documento della CEI sul Mezzogiorno.

Il Vescovo di Agrigento, monsignor Francesco Montenegro : “Ci siamo occupati del sacro e non della fede. … sosteniamo un’idea di Chiesa intrecciata attorno alle devozioni, che possono consolare, ma non incidono e non cambiano i comportamenti”. “Proporrò di abolire ogni festa religiosa nei paesi dove si contano gli omicidi. Il sacro non basta per ritenersi a posto, se poi nessuno denuncia, e la cultura mafiosa è l’unica ammessa”.

Il Vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero : “Ogni comunità scelga un argomento in relazione alla situazione del proprio territorio e agisca: pizzo, usura, corruzione della politica, mafia devota che offre soldi per le feste popolari”.

Il Vescovo di Acerra, monsignor Antonio Riboldi : “I cristiani al Sud devono svegliarsi. (…) Bisogna tagliare i ponti, anche quelli tra le nostre chiese e la cultura mafiosa, che spesso dimostra di essere devota”.

Palmi, città cattolica?

E’ inevitabile un esame collettivo sia della coscienza religiosa che di quella civile della nostra Città.

Il sentimento religioso delle singole persone merita il massimo rispetto ed è imperscrutabile, ma le manifestazioni collettive della fede non possono sfuggire alla discussione sulla autenticità della fede stessa e sul rapporto tra fede e opere. Seguiamo l’Antico e il Nuovo Testamento, sine glossa .

* * *

Dall’Antico Testamento

Vano è il culto esterno senza l’interno”

“ Ascoltate la parola del Signore,

o capi di Sodoma;

porgete orecchio all’insegnamento

del nostro Dio, o popolo di Gomorra!

“ Che m’importa

dei molti vostri sacrifici?”

dice il Signore.

“…

Quando venite e vi presentate davanti a me,

chi reclama questo da voi?

Non calpestate più i miei cortili

per portarmi delle offerte vane;

il vostro incenso mi è in abominazione.

Neomenie, sabati e adunanze rituali

non le posso soffrire, né i sacrifici o le feste.

Le vostre neomenie,

le vostre assemblee, io le odio;

mi sono diventate un peso,

sono stanco di sopportarle.

Quando voi stendete le vostre mani,

distolgo da voi i miei occhi,

anche se voi moltiplicate le preghiere,

io non le ascolto.

Le vostre mani sono piene di sangue:

lavatevi, purificatevi, allontanate

le vostre cattive azioni dai miei occhi;

cessate di fare il male,

imparate a fare il bene, cercate la giustizia,

aiutate l’oppresso,

difendete la giustizia dell’orfano,

proteggete la vedova”.”.

(Isaia 1, 10-17)

* * *

E’ vano confidare nel Tempio senza migliorare la propria condotta”

“ La parola del Signore fu rivolta a Geremia in questi termini: “Sta’ sulla porta del Tempio di Dio e là proclama quest’invito: Ascoltate le parole del Signore, voi tutti, o uomini di Giuda, che entrate per questa porta e venite a prostrarvi davanti al Signore. Così parla il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Migliorate i vostri costumi e le vostre opere e vi lascerò dimorare in questa terra. Non abbiate fiducia nelle assicurazioni menzognere, che vi danno, dicendo: Il Tempio del Signore, il Tempio del Signore, il Tempio del Signore è lì. Se voi migliorerete la vostra condotta e le vostre azioni, se amerete la giustizia fra voi e il prossimo, se non opprimerete lo straniero, l’orfano e la vedova; se non spargerete in questo luogo sangue innocente, se non andrete dietro a divinità straniere, per vostra sventura, allora vi farò dimorare in questo paese, nella terra che ho dato ai vostri padri già dai secoli passati e per i secoli futuri. (…) Come! Rubate, uccidete, commettete l’adulterio, giurate il falso, sacrificate a Baal, correte dietro a dèi stranieri che vi sono sconosciuti e poi venite a presentarvi davanti a me, in questa casa che porta il mio nome e dite: Eccoci al sicuro! Per continuare ancora a commettere tutte quelle abominazioni?”.

Ma ditemi: Ai vostri occhi è una spelonca di ladri questo Tempio che porta il mio nome? Anch’io lo vedo, - dice il Signore”.”.

(Geremia 7, 1-11)

* * *

“ Io odio e abomino le vostre feste,

non mi piacciono le vostre solennità”.

(Amos 5, 21)

* * *

Dal Nuovo Testamento

“ Gesù, veduta la folla, salì sul monte e quando si fu seduto, gli s’accostarono i suoi discepoli. Allora egli aprì la sua bocca per ammaestrarli e disse:

“… E quando pregate, non fate come gli ipocriti, i quali hanno piacere di pregare in piedi nelle sinagoghe o sugli angoli delle piazze, per essere veduti dagli uomini. In verità vi dico han già ricevuto la loro ricompensa. Ma tu, quando vuoi pregare, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. E quando pregate, non moltiplicate vane parole, come i pagani, che credono di essere esauditi a forza di parole. Non siate simili a loro, poiché il Padre vostro sa di che cosa avete bisogno, prima che gliela chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli…”.”.

(Vangelo di San Matteo 5, 1-2; 6, 5-9)

* * *

Le colpe dei Farisei”.

“ Allora Gesù, volgendosi alle turbe e ai discepoli, disse: “…

Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti! che pagate la decima della menta, dell’aneto e del cimino, e trascurate le cose più essenziali della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste son cose che bisognava fare, senza trascurare quelle.

Guide cieche, scolate il moscerino e inghiottite il cammello! Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti! che pulite il di fuori del bicchiere e del piatto, mentre il di dentro è pieno di rapina e di immondezza. Fariseo cieco! lava prima il di dentro del bicchiere e del piatto; sicché anche il di fuori diventi pulito. Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti! perché siete simili a sepolcri imbiancati, i quali, visti di fuori, paiono splendidi, ma dentro son pieni d’ossa di morti e d’ogni putredine. Così anche voi, di fuori apparite giusti alla gente; ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità”.”.

(Vangelo di San Matteo 23, 1, 23-28)

* * *

I venditori scacciati dal Tempio”.

“ Egli trovò nel Tempio venditori di buoi, di pecore e di colombe, e cambiamonete seduti ai loro tavoli. E, fatta una sferza di cordicelle, li scacciò tutti dal Tempio, con le pecore e i buoi; sparpagliò il denaro dei cambiamonete, e ne rovesciò i tavoli; poi disse ai venditori di colombe: “Portate via di qua queste cose; e non fate della casa del Padre mio una casa di mercato”.

Allora i suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: “Lo zelo della tua casa mi ha consumato”.”.

(Vangelo di San Giovanni 2, 14-17)

* * *

Visita ad Elisabetta”

“ Allora Maria disse:

“ L’anima mia magnifica il Signore,

e lo spirito mio gioisce in Dio, mio Salvatore!

Perché ha rivolto i suoi sguardi

all’umiltà della sua serva.

Ed ecco che fin d’ora

tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Poiché grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente,

e Santo è il suo nome.

E la sua misericordia di età in età

su coloro che lo temono.

Egli ha compiuto un prodigio col suo braccio,

ha disperso quei che si sentivano orgogliosi

nel pensiero dei loro cuori.

Ha rovesciato i potenti dai loro troni,

ed ha esaltato gli umili.

Ha saziato di beni gli affamati,

e rimandato a mani vuote i ricchi.

Ha accolto Israele, suo servo,

e s’è ricordato della sua misericordia.

Come aveva detto ai nostri padri,

verso Abramo e la sua stirpe, in eterno”.”.

(Vangelo di San Luca 1, 46-55)

 

* * *

LA CITTA’ DI PALMI

NON VEDE NON SENTE NON PARLA

° ° ° ° °

Recentemente, nella nostra Città, il fatto più clamoroso che ha avuto grande risalto nella stampa nazionale, oltre che in quella locale, è stata l’operazione “Cosa mia” della Dda di Reggio Calabria.

La Città, pur essendo coinvolta da questa operazione, come ha risposto?

Il quotidiano “calabria ora” ha cercato di rappresentare il “sentire” della città, ha cercato di capire “cosa la società civile pensa di quello che è venuto alla luce dopo gli arresti”, e le prese di posizione ufficiali, ma ha dovuto registrare un silenzio “assordante”. “Il clan che ammutolisce. Palmi è senza reazione . ‘Cosa mia’, società civile ancora silente dopo gli arresti ” (“calabria ora”, 12 giugno 2010, p. 31). Il silenzio è stato rotto solo da qualche voce rimasta quasi isolata.

“ Abbiamo chiesto a don Silvio Mesiti, parroco della cattedrale e cappellano del carcere di Palmi, se fosse necessaria una presa di coscienza, un cambio di mentalità. L’uomo di chiesa è stato chiaro: “… oggi viviamo una crisi di coscienza individuale, ed è per questo che bisogna tornare all’uomo. Far capire che mafia vuol dire dolore e sofferenza, questo lo vedo ogni giorno con i miei occhi, facendo il cappellano nel carcere di Palmi. Perché è lì che finisce chi vive nell’illegalità e nella sopraffazione, o peggio. E’ necessario un impegno serio di formazione della coscienza sociale – ha concluso – nelle famiglie, nelle scuole e nelle parrocchie” ” (“calabria ora”, cit.).

Sia la cosiddetta società civile che l’Amministrazione comunale hanno fatto finta di non vedere e di non sentire.

La notte di Palmi.

“ Mi si grida da Seir.

“ Sentinella, a che punto è la notte?

Sentinella, a che punto è la notte?”

Risponde la sentinella:

“ Viene il mattino e anche la notte;

se volete interrogate,

convertitevi, ritornate”.”.

(Isaia 20, 11-12)

* * *

Palmi, agosto 2010

Raffaello Saffioti

rsaffi@libero.it



Luned́ 06 Settembre,2010 Ore: 15:54
 
 
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