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www.ildialogo.org Lettera a Padre Alberto,

La voce di una giovane
Lettera a Padre Alberto

Caro Alberto, il tuo sconforto mi ha colpito....
Scusa se scrivo cose un po' “ai margini”: devi capire che io sono leggermente eretica. Ora poi che il Cammino ha ricevuto l'approvazione ufficiale, è probabile che lo sia ancora di più. Sì perché anni fa ricevetti la solenne “scomunica” dal mio superiore neocatecumenale, dato che rifiutai il suo insegnamento e quello dei suoi cinque compagni di équipe, compreso un sacerdote. Ma tutto è grazia... infatti a causa di quell'anatema fui gettata in mare aperto, in solitudine e lontano da ogni sponda e lì sperimentai che Dio non abbandona chi confida in lui. 
Ho sempre ammirato la vostra linea attiva nel difendere il Concilio, il senso di responsabilità del cristiano, l'impegno nell'analisi della società moderna e tutto ciò che ne consegue. Condivido e sostengo questo spirito.
Il mio percorso personale mi ha portato a non frequentare più la “Chiesa”. In un certo momento della vita ho sentito che una madre non nutre più - ed è anzi continua occasione di scontro - divora le energie che occorrono ad un figlio per crescere, lo inchioda, lo lega, gli impedisce di andare oltre e vivere nella “libertà dei figli di Dio”.
Avevo bisogno di crescere come tutti e ho proseguito per un'altra strada, o forse ho solo proseguito per la mia strada. Credo sia importante non tradire la propria vocazione. Ho continuato a cercare ai margini e fuori del tempio, per accorgermi che c'era molta luce con cui orientarsi anche in periferia, tra chi non conosce Dio, o chi si professa ateo. Citando Simone Weil “lo Spirito di Cristo abita nascosto nel cuore di ogni uomo”.
Quello che sta avvenendo nella Chiesa e nel mondo è sconfortante....ma lo è se ci si mette nell'ottica di chi lotta per cambiare le cose....perché è un'impresa inutile chiamare al cambiamento chi non è disposto a mettersi in gioco, così un piccolo uomo di buona volontà può passare dal senso di onnipotenza (la missione di andare e convertire) al cadere in un grande senso di impotenza, quando si accorge che forse sta lottando contro i mulini a vento.
Perché la Chiesa dovrebbe essere cambiata? (...intendo la chiesa come istituzione) pensiamo davvero che senza quella impalcatura pachidermica la Buona Notizia subirebbe qualche danno? Se posso permettermi, la Chiesa ha piuttosto contribuito a ritardarne la diffusione, ha contorto il messaggio, lo ha asservito ai suoi scopi ed infine lo ha depotenziato rinchiudendolo in un tabernacolo. La breve stagione del Concilio ci ha fatto illudere che nel cuore dell'Istituzione si fosse aperta una breccia e lo Spirito potesse trovare dimora... non lo ha fatto... la dolcezza non vince dove impera il potere... forse ciò che scuoterà le fondamenta della grande babilonia sarà qualcos'altro....forse siamo alla vigilia di qualche cataclisma. La Chiesa è in forte crisi, si sta arroccando sempre di più, sta diventando sempre più lo specchio di questa società materialista, sta confidando nei numeri, nelle schiere, nella visibilità. E perché dovremmo preoccuparci di tutto ciò? Forse è un bene che tutto ciò accada. Pensiamo forse che sia un danno per Cristo? Pensiamo davvero che la Vita desideri dimorare in una simile casa?.. la Vita non si lascia ingabbiare e da sempre danza fuori dal Tempio. Coraggio, ma di cosa abbiamo paura?... tutto obbedisce a disegni che ci sovrastano e ad una sapienza che non afferriamo.
Il “piccolo resto” spesso invisibile, rimarrà saldo... e custodirà la sua Parola. Passeranno i cieli, passerà la terra... ma la sua Parola non passerà.
Forse è il momento del silenzio... forse è il momento che ognuno di noi metta mano a qualche piccolo progetto, si circondi di bellezza, di buoni amici con cui spezzare il pane.
Questo non è il chiudersi nel proprio piccolo mondo, ma un rivolgersi all'interno, per far fruttificare i talenti che ci furono affidati e che rischiammo di lasciar corrodere dal pessimismo, dal terrorismo mediatico, da ciò che suscita rabbia... cominciamo o ricominciamo ad essere creativi, a contribuire al progetto di Dio con umili azioni quotidiane.
Non giudichiamo la Chiesa che scandalizza, guardiamola con rispetto, congediamoci da lei e andiamo in pace per la nostra strada... forse crediamo che Dio ci farà mancare qualcosa?
Dice l'Ecclesiaste che c'è un tempo per combattere e un tempo per fare la pace, un tempo per parlare ed un tempo per tacere... deponiamo le armi della contesa. Non è più il tempo di contrastare, di voler cambiare qualcuno o qualcosa... adesso edifichiamo.
E facciamolo là dove è efficace. Magari ricominciando da un pezzetto di terra: la natura ci rivelerà tante cose.
Un'ultima citazione dal libro La rivoluzione di Dio, della natura e dell'uomo di Masanobu Fukuoka:
“Un uomo giovane, che era venerato come il fondatore di una religione in Kobe, venne a casa mia con una decina di discepoli. Era riverito come il fondatore di questa nuova religione, ma quando lesse questo passaggio dei miei scritti sopra mu (il niente): “Dio sa tutto e non dice una parola. L'uomo non sa niente e parla di tutto”, si adombrò. Si accorse di quanto erano inutili i suoi sforzi e disse che voleva convertirsi in un agricoltore naturale(...).
C'è una cosa sola che l'uomo può fare, nel passato come adesso: ritornare alla vera naturalezza e confidare in Dio come appoggio.(...) Le parole di Cristo, che anche Salomone, in tutta la sua gloria, non poté mettere a confronto con un semplice giglio bianco, trasmettono una verità eterna.
Un semplice fiore cancellerà i peccati passati dell'uomo e gli dirà dove si incontra la sua futura felicità. Non c'è ragione per restare confuso.
Il sorriso di Budda, nel fermarsi in cima alla montagna sostenendo un semplice fiore, non deve rimanere come un eterno enigma”.
 
Se non sbaglio si narra che un giorno San Tommaso, nella maturità della sua vita, mentre celebrava l'eucarestia, per un attimo attraversò un'esperienza di consapevolezza talmente intensa che da quel momento decise di non scrivere o parlare più di Dio: tutto ciò che credeva di sapere fino a quel giorno era niente.
Eppure, rimuovendo quell'episodio, la Chiesa ha basato molto del suo infallibile magistero sugli scritti di San Tommaso...
  
Buon cammino, e un abbraccio.
Lettera firmata

Articolo tratto da:
FORUM (101) Koinonia
http://www.koinonia-online.it
Convento S.Domenico - Piazza S.Domenico, 1 - Pistoia - Tel. 0573/22046



Martedì 14 Aprile,2009 Ore: 14:28
 
 
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Crisi chiese

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