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www.ildialogo.org La mafia e il malaffare in Liguria, le urla nel vento di Marta Vincenzi,di Paolo Farinella

La mafia e il malaffare in Liguria, le urla nel vento di Marta Vincenzi

di Paolo Farinella

[pubblicato su la Repubblica/Il Lavoro (locale) domenica 31 ottobre 2010, p. XXII]

Nel marzo 2009, la sindaco Marta Vincenzi ha lanciato un appello accorato alla città e alla regione Liguria: «La mafia si sta mangiando interi quartieri di Genova», aggiungendo che un bando riservato alle imprese che volessero insediarsi nel quartiere della Maddalena con risorse per un milione e trecentomila euro, è andato deserto. A distanza di un anno e mezzo, la magistratura del ponente ligure, che le malelingue definiscono «regno di Scajola», ha inviato un avviso di garanzia al pluri-ex ministro Claudio Scajola «per associazione a delinquere finalizzata a illeciti guadagni» che per i miei tre lettori interpreto «per comportamenti mafiosi nella gestione di denaro pubblico al fine di favorire amici che a loro volta avevano favorito il pluri ex ministro ligure». In denaro: il porto di Imperia, a partecipazione mista (pubblico/privato) da un preventivo iniziale (2005) di euro 160 milioni lievita come la pizza napoletana a 209 milioni di euro con un aumento di quasi il 24%. La domanda del prete casalingo e tutto casa e chiesa è: chi si è sbafato i 49 milioni di differenza? Il pesce puzza dalla testa: se la mafia è in parlamento, se il parlamento protegge i mafiosi indagati anche per omicidio (Cosentino), se il capo del governo ha sempre fatto affari con la criminalità organizzata, se la gerarchia cattolica pende tutta da quella parte lì ad onore della morale e dei principi «non negoziabili», come vuole la Sindaco di Genova contrastare la mafia dei vicoli?

                Lo Scajola, che gode con ghigno quando lo chiamano «ô ministru», si definisce cattolico e praticante e qualche domenica sfoggia l’«andare a Messa» tra due ali di fedeli plaudenti; farebbe meglio a farsi sbattezzare perché di lui e dei suoi compari di mandamento, a cominciare dal sua mammasantissima di Arcore ne facciamo volentieri a meno. Il 4 maggio 2010, cioè l’altro ieri, davanti ai giornalisti di tutto il mondo, in merito alla casa con vista sul Colosseo, altro fatto di stampo malavitoso, ebbe a dichiarare: «Non posso avere il sospetto di abitare una casa non pagata da me. Se dovessi acclarare (sic!) che la mia abitazione fosse stata in parte pagata da altri senza saperne il motivo, il tornaconto e l’interesse, i miei legali eserciteranno le azioni necessarie per l’annullamento del contratto di compravendita». Noi stiamo aspettando che «ô ministru» acclari e annulli il contratto, se è uomo di parola e non di panza. Nella stessa intervista osava di più e faceva jumping col paracadute, lanciandosi con l’elastico: «per esercitare l’arte nobile della politica non ci devono essere sospetti»; peccato che l’elastico fosse troppo corto!

                Per mantenere tutte queste belle premesse e ideali disinteressati, «ô ministru» organizza una manifestazione pubblica sul luogo del delitto e lui passa benedicente tra la folla a dichiarare la sua innocenza ed estraneità ai fatti, urlando, indignato (!?): «non mi sono ancora abituato alle nefandezze e alle falsità». Non abbiamo che una parola per questa sfrontatezza senza vergogna: nemmeno noi, sig. pluri-ex ministro, nemmeno noi ci siamo abituati a deputati e uomini come lei; nemmeno noi vogliamo abituarci a nefandezze come quelle di cui lei è accusato; noi almeno non compriamo case o mezzanini a nostra insaputa come fa lei. Restano le conseguenze amare: un ex ministro e un parlamentare non si difende in tribunale, rispettando la Legge, ma aizza la folla contro i magistrati, esattamente come fa il suo capo e padrone, Silvio Berlusconi, segno che ormai è un vizietto di famiglia. Dicono le cronache che al porto di Imperia per dare solidarietà a «ô ministru» ci fossero non più di 200 persone, la maggior parte delle quali erano amministratori del Pdl. Come volevasi dimostrare: la mafia domina il ponente ligure e non solo.



Mercoledì 03 Novembre,2010 Ore: 15:15
 
 
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