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www.ildialogo.org Rispettare Gheddafi?,di Walter Peruzzi

Dibattito
Rispettare Gheddafi?

di Walter Peruzzi

Leggo su “Il dialogo” che Pietro Ancona invita a Rispettare Gheddafi.
L’articolo contiene molte cose condivisibili, potrei dire quasi tutte, in particolare sulle pulsioni razziste di molte critiche e frizzi contro Gheddafi (il quale mostra per parte sua, come il Caimano, un gallismo debordante, una brillante vocazione da piazzista e un invidiabile sprezzo del ridicolo).
Ma non si sottrae, l’articolo in questione, all’impressione che danno anche vari articoli del “Dialogo” sull’islam: quella di muoversi nella logica secondo cui “il nemico del mio nemico è mio amico” e non è possibile un western senza  “buoni”. E’ successo anche ai tempi della ex-Jugoslavia quando, siccome la Nato e l’Uck erano cattivi, Milosevic doveva essere buono.
Restando a Gheddafi non sarà male ricordare che l’infame colonialismo italiano non lo ha subito lui ma i suoi avi (come il genocidio ha colpito gli ebrei gasati da Hitler e non l’attuale governo israeliano, che di quella tragedia si serve per giustificare l’oppressione dei palestinesi). Oggi Gheddafi uccide e affama i migranti. In combutta certo con Maroni e Berlusconi, e con molti di quelli che lo criticano e irridono. Ma, appunto, è un western senza buoni…
Allo stesso modo non basta l’odioso imperialismo degli USA e di Israele a trasformare in combattente per la libertà, che avanza sul cavallo bianco, Ahmadinejad. Questo signore che si diletta a impiccare gay e a frustare adultere - anche se non ha ancora finito il suo sporco lavoro con la “signora Sakineh” come la chiama con inopportuna ironia (ma forse sbaglio) Ancona -, è un tiranno a capo di un regime teocratico e non si capisce perché se condanniamo quello d’Israele o quello meno sanguinolento “all’italiana”, dovremmo apprezzarlo o giustificarlo in Iran.
Perfino Piccardo, da voi intervistato nello stesso numero, riesce a dire cose condivisibili e giustamente dure sui regimi “religiosi” e su Gheddafi. Peccato che poi lui, oltre a parlare con un tono fra melato e untuoso della mitezza e dell’amore islamici (sembra un monsignore di curia che racconta quanto è buono “Gesù d’amore acceso” o Bondi che descrive il partito dell’amore) abbia proposto di introdurre l’insegnamento di religione islamica con docenti scelti dall’Ucoii e pagati dallo stato (su modello vaticano) e sostenga, come dichiarò a “Panorama” anni fa, che l’islam rifiuta l’omosessualità e quindi non vanno legalizzate le coppie di fatto in Italia.
Ragionamenti alla Ratzinger (e sarebbe stato bene che in una passata intervista al suo successore, “Il dialogo” avesse chiesto se oggi la teocrazia piccardiana è stata o no abbandonata dall’Ucoii). Anche qui, il fatto che i cavernicoli razzisti della Lega Nord siano immondizia, non basta a rendere accettabile ogni cosa che un musulmano dice, meno che mai il clericalismo islamico (che c’è).
 
Walter Peruzzi - www.cattolicesimo-reale.it
 
 
  
 
 
 


Luned́ 06 Settembre,2010 Ore: 14:20
 
 
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