tutti parlano di te, ora: meglio ricordano i tuoi primi 50 anni e si sa che ricordare vuol dire spesso celebrare e poi …amen!

Invece, secondo me, sarebbe meglio, molto meglio, far parlare chi c’era, chi ha avuto la fortuna e la grazia di vedere all’opera lo Spirito attraverso l’intuizione di un papa Giovanni XXIII che davvero colse i segni dei tempi e che chiamò da tutto il mondo i fratelli nell’episcopato perché “Concilio” deriva dal greco KALEO( chiamo) vero mons. Loris Francesco Capovilla? Oppure chi ha visto il passaggio ,allora adolescente , da una Chiesa militarmente organizzata, chiusa e sempre con la verità a portata di mano a a furia di dogmi sfornati a valanga per poi gustare i frutti di un cammino essaltante dove finalmente Cristo, Gesù è il primo vero e unico Sacramento che salva.

Oppure , sarebbe meglio parlassero preti e vescovi che crebbero a pane e Vangelo alla fonte di un Concilio che voleva, partendo dall’interno, camminare poi soprattutto all’esterno , immerso nel mondo, senza essere del mondo.

Quattro costituzioni, nove decreti, tre dichiarazioni allora comprati a cento, duecento lire, in micro fascicoletti e divorati nella speranza , credo possano bastare. Eccome!

Ma in quanti li abbiamo letti e cercato il loro messaggio in encicliche quali la Mater et Magistra e la Pacem in Terris dello stesso Giovanni XXIII o nella Populorum Progressio di Paolo Vi? Encicliche, che , spesso ,anche in quel Vaticano lontano non sempre sono state messe al centro di scelte coraggiose e davvero” evangeliche” .

Credo, caro Concilio, non ancora capito, meglio non volutamente e seriamente attuato , viene da dire ( anche se siamo solo all’aurora, ma basta che la aspettiamo insieme questa aurora, senza codici, codicilli e aggiunte…) che quanto, fin dall’ all’inizio, Zanella, Fogazzaro , Bonomelli, Bonaiuti, poi il priore don Lorenzo Milani,don rimo Mazzolari, don Zeno, p. David Maria Turoldo, p. Ernesto Balducci mons. Bettazzi, il cardinal Michele Pellegrino, il cardinal Lercaro , il nostro mons. Arnoldo Onisto, mons.Helder Camara e poi Oscar Arnulfo Romero, il vescovo Tonino Bello e tanti altri (per grazia di Dio!) anche figure di donne, teologi e teologhe , laici come Rienzo Colla, Giorgio La Pira, Giuseppe Lazzati, Armida Barelli , Madre Teresa è quanto mai ancora attuale. Anzi urgente da conoscere, se non altro.

Per te, Concilio,da ri-avvicinaree da ri-amare dove i laici devono essere laici nel loro ministero e il clero non più essere di “alto” e “basso” rango , paludato e pesante.

Servizio, pastoralità, collegialità…quanti bei termini ci hai regalato in un soffio di speranza da vivere, al di là di tanti piani diocesani pastorali spesso nati a tavolino!

E che bel dono , in questi ultimissimi tempi , attraverso il cardinal Carlo Maria Martini , ci hai offerto!

Cogliamo l’essenziale, Concilio, ce lo hai insegnato anche attraverso papi davvero umani innnzitutto, non figure ieratiche e che vedevamo prima abissalmente inavvicinabili con il loro parlare al plurale!

E grazie, Concilio, per i Willy De Luca, i Raniero La Valle, gli Ettore Masina che ci hanno introdotto, allora, attraverso i mass media , a cominciare a capire che tutti siamo Chiesa: quella del Cristo. La Chiesa dei semplci, degli umili, del servizio senza tornaconto che il Messia aveva fondato su Pietro, nostro fratello: il pescatore, lo sposo, l’apostolo e poi la guida .

Mario Pavan

11 Ottobre 2012

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Lunedì 15 Ottobre,2012 Ore: 17:30