- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (326) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Dossetti, Lercaro, il Concilio e la “Chiesa dei poveri”,di Adista Segni Nuovi n. 2 del 07/01/2012

Dossetti, Lercaro, il Concilio e la “Chiesa dei poveri”

di Adista Segni Nuovi n. 2 del 07/01/2012

C’è anche Giuseppe Dossetti all’origine dell’intervento sulla “Chiesa dei poveri” che il card. Giacomo Lercaro tenne al Concilio il 6 dicembre 1962. È lo stesso arcivescovo di Bologna a rivelarlo e a sottolineare come il discorso – definito da Paul Gauthier, prete operaio, teologo e fondatore con Ettore Masina della Rete Radié Resch, un «testo capitale» – «ebbe un consenso generale e suscitò molto entuasiasmo soprattutto in alcuni settori dell’episcopato».

L’episodio – un passaggio fondamentale nella storia della Chiesa del Concilio e del post Concilio – viene ricordato da Corrado Lorefice nel testo Dossetti e Lercaro. La Chiesa povera e dei poveri nella prospettiva del Concilio Vaticano II (Paoline, Milano, 2011, pp. 374, euro 22) che, attraverso una ricostruzione basata anche su fonti inedite, racconta e ricostruisce l’influsso di Dossetti sul discorso di Lercaro e, più in generale, sulla visione teologica di una «Chiesa povera e dei poveri». Una visione – scrive Giuseppe Ruggieri nell’introduzione al volume –, quella della «povertà della Chiesa come via del suo cammino», che è stata «rigettata non nei suoi principi, ma nella vita concreta, «perché dire che la Chiesa deve rinunciare ai privilegi storicamente acquisiti quando essi si mostrassero di ostacolo all’annuncio del Vangelo è un discorso che, nel migliore dei casi, suscita un sorriso ironico»: è evidente, infatti, «l’inconsistenza di queste parole nella prassi dominante»,  «ad esempio – ma queste ultime parole sono state “censurate” dall’editore, rivela lo storico Alberto Melloni – ai vertici della Chiesa italiana».

Un altro volume da poco edito (Giampiero Forcesi, Il Vaticano II a Bologna. La riforma conciliare di Lercaro e Dossetti, Il Mulino, Bologna, 2011, pp. 560, euro 41), intrecciando documenti d’archivio e testimonianze dei protagonisti, ricostruisce con cura il percorso complesso e fecondo di Lercaro a Bologna – di cui fu arcivescovo dal 1952 al 1968 – e, con esso, anche quello di Dossetti, suo principale collaboratore durante il Concilio e negli anni successivi, nel progetto di riforma della diocesi secondo gli insegnamenti del Vaticano II. (luca kocci)

Articolo tratto da
ADISTA
La redazione di ADISTA si trova in via Acciaioli n.7 - 00186 Roma Telefono +39 06 686.86.92 +39 06 688.019.24 Fax +39 06 686.58.98 E-mail info@adista.it Sito www.adista.it



Martedě 03 Gennaio,2012 Ore: 18:41
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Concilio Vaticano II 50 anni dopo

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info