Torre Pellice (Torino), 25 agosto 2011 (SSSMV/07) – Tra i numerosi temi affrontati al Sinodo delle chiese metodiste e valdesi c'è anche quello dell'accoglienza e dell'integrazione degli stranieri. “Dei 5 milioni di immigrati che vivono e lavorano stabilmente in Italia circa 3-400.000 sono evangelici”. Questi dati sono stati presentati durante l'odierna conferenza stampa tenutasi a Torre Pellice (TO) al Sinodo da Paolo Naso, responsabile del progetto “Essere chiesa insieme” della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). Il progetto nasce più di dieci anni fa per affrontare la questione della crescente presenza di immigrati nelle chiese evangeliche italiane.
“Il fenomeno dell'immigrazione – ha affermato Naso – pone alle nostre chiese diverse sfide. Sul piano politico bisogna impegnarsi per una parità di diritti degli immigrati, che è la chiave della vera libertà e dell'integrazione” ed è con questo spirito che la FCEI ha aderito alla Campagna per i diritti di cittadinanza “L'italia sono anch'io” (www.litaliasonoanchio.it). Un'altra sfida è quella dell'accoglienza. A questo proposito Naso ricorda “il progetto della Tavola valdese, coordinato dalla FCEI e finanziato con i soldi dell'8 per mille valdese, che ha consentito alle nostre strutture di accogliere circa 40 profughi provenienti dal Maghreb giunti in Italia dopo la 'primavera dei gelsomini'. Sembrano piccoli numeri ma bisogna considerare che queste strutture non provvedono solo all'accoglienza, ma anche all'accompagnamento in un percorso di integrazione sociale, di consulenza legale e di apprendimento linguistico”. Infine, secondo Naso, l'ultima sfida è sul piano ecclesiologico, “poiché gli immigrati, che costituiscono circa il 15-20% dei membri delle nostre comunità, cambiano le nostre chiese, che diventano dei luoghi realmente interculturali”.
Nella stessa conferenza stampa è intervenuta Briget Mah Fomundam, camerunense, presidente del concistoro della chiesa valdese di Pisa, nonché insegnante di inglese e francese nella stessa città. “Sono arrivata 16 anni fa con i problemi tipici di un'immigrata che vuole ricongiugersi al marito che già vive e lavora in Italia”, ha raccontato Mah Fomundam. “Essendo riformata ho contattato la chiesa valdese di Pisa, che da subito è diventata un punto di riferimento importante, il vero trait d'union fra il mio paese d'origine e l'Italia, che ha consentito a me e ai miei figli di integrarmi nella nuova realtà”. Conclude la conferenza Mah Fomundam con una considerazione sulla propria esperienza nella comunità valdese, che rappresenta un esempio riuscito di essere chiesa insieme, affermando che “è la chiesa che mi ha dato il senso della comunità qui in Italia, ed è la chiesa che ha sostenuto il mio percorso di integrazione”.
Oggi il Sinodo ha discusso sui temi di cultura, finanze e Facoltà valdese di teologia. (NEV/CS43)

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SINODO DELLE CHIESE METODISTE E VALDESI
Torre Pellice (Torino), 21-26 agosto 2011
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Giovedì 25 Agosto,2011 Ore: 18:42