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XVII Febbraio
Una conferenza stampa sugli evangelici e i 150 anni dell'Italia unita

Aquilante (FCEI): L'Unità d'Italia “mito fondativo” per i protestanti italiani. Il 18 una delegazione sarà revuta dal presidente Giorgio Napolitano


XVII Febbraio/1. Una conferenza stampa sugli evangelici e i 150 anni dell'Italia unita
Aquilante (FCEI): L'Unità d'Italia “mito fondativo” per i protestanti italiani
 
Roma (NEV), 16 febbraio 2010 - “Il processo risorgimentale che ha portato all'Unità d'Italia è per le chiese evangeliche del nostro paese un vero e proprio mito fondativo. Per questo sugli edifici di proprietà delle nostre chiese il 17 marzo prossimo, Festa dell'Unità d'Italia, affiggeremo degli striscioni che diranno 'Questo edificio è in festa'". Così si è espresso il pastore Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), nella conferenza stampa “Scelte di fede e di libertà. Gli evangelici a 150 anni dall'Unità d'Italia”, organizzata oggi a Roma dall'Agenzia NEV presso la sala stampa della Camera dei Deputati. Coordinato da Gian Mario Gillio dell'agenzia NEV e direttore della rivista “Confronti”, l'incontro oltre a quello di Aquilante, ha visto gli interventi dell'avventista Dora Bognandi e del valdese Mario Cignoni, curatori del libro “Scelte di fede e di libertà. Profili evangelici nell’Italia unita” (ed. Claudiana, collana della FCEI), pubblicato per la “Settimana della Libertà” 2011- quella settimana che cade ogni anno a cavallo del 17 febbraio, giorno in cui nel 1848 re Carlo Alberto concesse le libertà civili ai suoi sudditi valdesi. Non era invece presente per sopraggiunti impegni lo storico e saggista Adriano Prosperi che ha comunque fatto pervenire un suo intervento scritto (vedi editoriale).
“Il Risorgimento non è stato solo un processo al quale gli evangelici hanno aderito con convinzione - ha ripreso Aquilante -. E' stato anche l'orizzonte in cui essi hanno sognato un'”Italia nuova”, rinnovata da una riforma religiosa che avrebbe avuto ricadute morali e civili tali da allineare il nostro Paese all'esperienza delle nazioni del Nord Europa che sperimentarono la Riforma nel XVI secolo”. Le speranze di quel rinnovamento sono andate in buona parte deluse. Soprattutto, a 150 anni da quegli avvenimenti “dobbiamo chiederci come mai in Italia non esista una 'religione civile' capace di tenere insieme le diverse posizioni culturali nello stesso orizzonte della nazione. Oggi continua a prevalere il localismo, la tendenza a non fare i conti con il passato, a privilegiare la propria parte. Qui c'è bisogno di una parola di critica e autocritica che le comunità di fede tutte devono porsi, anche gli evangelici e, a maggior ragione, la confessione di maggioranza la cui predicazione ha più delle altre avuto una ricaduta culturale sulla società”.
“In 150 anni di storia dell'Italia unita abbiamo voluto raccogliere i ritratti di personaggi evangelici che hanno dedicato la loro vita, talvolta anche perdendola, per l'affermazione della libertà”, ha sottolineato Dora Bognandi nel presentare il volume “Scelte di fede e di libertà. Profili evangelici nell’Italia unita”. I valori per cui si spesero personaggi così diversi dell'evangelismo italiano – dal conte fiorentino Piero Guicciardini al cappellano garibaldino Alessandro Gavazzi, dal cantastorie ligure Stefano Cereghino al martire di Mauthausen Jacopo Lombardini – vanno riproposti in un'Italia che per i propri 150 anni si appresta a festeggiare un compleanno triste”. Più specificamente sul contenuto del volume è intervenuto Mario Cignoni che ha ricordato come “il 1861 abbia portato una grande svolta nel panorama religioso italiano. Per la prima volta era possibile superare l'alternativa di essere cattolico o ateo: si poteva anche diventare evangelici”. Il forte impatto del protestantesimo sugli italiani che ad esso aderirono fu soprattutto dovuto “alla scoperta della Bibbia, la cui lettura prima dell'unità costituiva un reato in molte regioni d'Italia, e alla viva e diretta testimonianza delle prime comunità evangeliche. I profili dei personaggi riportati nel libro appartengono proprio a persone che hanno scelto di diventare evangeliche e attestano la vitalità di una testimonianza che si è rinnovata lungo un secolo e mezzo di storia del Paese”. Il libro verrà ufficialmente presentato domani sera a Roma dal pastore Aquilante e dal professor Grado G. Merlo, ordinario di storia del cristianesimo alla Statale di Milano, presso la chiesa valdese di via IV Novembre 107 (vedi appuntamenti). Alla conferenza stampa hanno inoltre portato il loro saluto gli onorevoli Giuseppe Giulietti, Giovanni Bachelet e Roberto Zaccaria.
Per rivedere l'intera conferenza: webtv.camera.it/portal/portal/default/Conferenze%20stampa%20deputati/Dettaglio?IdEvento=3860.
 
 
XVII Febbraio/2. Il 18 una delegazione evangelica dal presidente Giorgio Napolitano
A guidare la delegazione la pastora Maria Bonafede, moderatore della Tavola valdese
 
Roma (NEV), 16 febbraio 2011 - Quest'anno, in occasione delle celebrazioni del XVII Febbraio - "Festa della libertà" degli evangelici che ricorda la data in cui nel 1848 re Carlo Alberto di Savoia concesse i diritti civili alla minoranza valdese - il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano riceverà una delegazione di rappresentanti del protestantesimo italiano.
La delegazione, che si recherà nella mattinata del 18 febbraio al Quirinale, sarà guidata dalla pastora Maria Bonafede, moderatora della Tavola valdese (organo esecutivo dell'Unione delle chiese metodiste e valdesi) e sarà così composta: Daniela Manfrini, vicemoderatora della Tavola valdese; Alessandra Trotta, presidente dell'Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI); Enrico Bertollini, vice presidente dell'OPCEMI; Yann Rédalié, decano della Facoltà valdese di teologia di Roma; e il pastore Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).
Al centro dell'incontro saranno i 150 anni dell'Unità d'Italia, il rapporto fra i protestanti e il Risorgimento, ma anche il ruolo degli evangelici nella società italiana oggi.
"Siamo felici che il presidente Napolitano abbia risposto favorevolmente alla nostra sollecitazione - ha dichiarato all'Agenzia stampa NEV Maria Bonafede -. La Tavola valdese in un primo momento lo aveva invitato a partecipare alla Festa del XVII Febbraio alle Valli valdesi nel Piemonte, anche perché la ricorrenza quest'anno è tutta dedicata ai 150 anni dell'Unità d'Italia. Il presidente Napolitano tuttavia ha preferito invitarci sul colle, ed è per noi un onore poterlo incontrare. I valdesi hanno sostenuto con convinzione il Risorgimento che vive nella loro coscienza di oggi come sentimento e cultura civile, e come riconoscimento che l'Italia unita in un patto di solidarietà nazionale è il quadro nel quale le Chiese valdesi e metodiste si collocano ed intendono vivere la loro testimonianza di fede".


Giovedì 17 Febbraio,2011 Ore: 15:29
 
 
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