Roma (NEV), 17 febbraio 2016 - "Diritti religiosi in carcere. Una risposta razionale alla radicalizzazione": con questo titolo lo scorso 15 febbraio si è svolta a Roma una tavola rotonda promossa dall’Associazione Antigone a cui, tra gli altri, ha partecipato anche il pastore Francesco Sciotto, responsabile del gruppo di lavoro sulle carceri della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). Presenti anche esponenti di altre comunità di fede, nonché politici e magistrati. "Va registrata qualche novità - ha dichiarato Sciotto al termine dell’incontro -. Tutti coloro che sono intervenuti concordano nel negare che esista nelle carceri italiane un fenomeno di radicalizzazione religiosa e tutti concordano sul fatto che sia necessario incrementare e favorire il pluralismo religioso nelle carceri. Non solo, ma abbiamo riscontrato anche da parte cattolica un estremo interesse a collaborare con i rappresentanti delle altre confessioni religiose”. Inoltre, secondo il pastore Sciotto la proposta di legge sull'esecuzione penale in discussione presso la Commissione giustizia del Senato, non potrà non tenere conto che in 41 anni il carcere è cambiato, anche per una forte presenza di detenuti stranieri. Pertanto, afferma Sciotto, “in essa andrà ribadito che l'esercizio della libertà religiosa e di coscienza è un diritto inalienabile di ogni persona detenuta”.

Alla tavola rotonda, tra gli altri sono intervenuti il magistrato Santi Consolo, capo dipartimento Amministrazione Penitenziaria; la costituzionalista Elisa Olivito; don Sandro Spriano, cappellano degli istituti di Rebibbia; la senatrice Maria Missioni; e Yussef Sbai, vice presidente dell'UCOII, che ha recentemente firmato un protocollo con il Ministero della Giustizia sull'accesso in carcere di ministri di culto delle comunità islamiche.Patrizio Gonnella, presidente dell'associazione Antigone, ha concluso i lavori auspicando la costituzione di un tavolo permanente sul tema, sia per individuare nuove prospettive normative, che per quel che riguarda l'attuazione e l'incremento di buone prassi.