- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (404) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Il prossimo transito di Mercurio davanti al Sole,Michele Zarrella

Il prossimo transito di Mercurio davanti al Sole

Un'emozione da non perdere


Michele Zarrella

Il prossimo 9 maggio 2016 Mercurio passerà lentamente davanti al disco del Sole, spostandosi da ovest verso est. Un evento astronomico molto antico anche se poco spettacolare se lo confrontiamo alle eclissi di Luna o ancor più a quelle di Sole. Quel che potremo vedere, proteggendo opportunamente con filtri solari gli occhi, sarà il lento movimento di un piccolissimo cerchietto (12" d’arco) nero sullo sfondo chiaro e luminoso del disco solare. È assolutamente vietato tentare di guardare il fenomeno ad occhio nudo. Pertanto consigliamo di recarsi presso postazioni amatoriali di astrofili che piazzeranno i loro telescopi opportunamente protetti.

Transito dell’8 novembre 2006. [Immagine tratta da Wikipedia[]

Transito dell'8 novembre 2006 [Immagine tratta da Wikipedia] 

Mercurio è il puntino scuro in basso al centro, sul disco solare. L'area scura in prossimità del bordo sinistro è una macchia solare.

Quali emozioni ci potrà dare questo evento astronomico? Beh, il considerare che quel puntino nero è un pianeta è già un’emozione. Pensare che il fenomeno – abbastanza raro: 13 o 14 volte a secolo – a cui si sta assistendo: Terra, Mercurio e Sole allineati, si ripete da miliardi di anni, ci può far immaginare cosa sia un briciolo di eternità…  ci fa migliorare la conoscenza dell’universo… ci fa riflettere sulla “fortuna” che abbiamo avuto ad abitare questo bellissimo pianeta blu.  Sapere che Mercurio è il pianeta che orbita più vicino al Sole e quindi ne sente maggiormente il calore è raccapricciante, perché se fossimo lì vedremmo il disco solare tre volte più grande e lo sentiremmo sette volte più caldo. Basterebbero le suddette considerazioni  a trasformare un evento astronomico, non spettacolare e riservato agli appassionati, in un appuntamento assai emozionante per tutti.  

Per la sua vicinanza al Sole e per la rapidità del suo moto di rivoluzione, Mercurio è visibile solo subito dopo il tramonto oppure un po’ prima dell’alba, quindi è difficile puntarlo con i telescopi. Un motivo in più per ammirarlo con calma – dalle 13.15 del 9 maggio fino al tramonto – e pensare che è il pianeta che ha il periodo di rivoluzione più breve dell’intero sistema solare: 88 giorni (quasi tre mesi terrestri) e quello di rotazione è di circa 58 giorni (quasi due mesi terrestri). Approssimativamente possiamo dire che, completa tre giri su se stesso (quelli che noi chiamiamo giorni) e contemporaneamente compie due giri intorno al Sole (quelli che noi chiamiamo anni).  Quindi, semplificando, possiamo fare questa similitudine: su Mercurio tre “giorni” corrispondono a due “anni”.

La sua superficie rocciosa fatta di sodio, potassio e altre sostanze presenta pianure e altopiani ed è  butterata di crateri come la Luna. Il 60% della massa del pianeta è concentrata nel nucleo che è di ferro. Il suo diametro è di 4.878 chilometri è quasi una volta e mezzo quello della Luna, ma due volte e mezzo più piccolo di quello della Terra.  Non possiede atmosfera a causa della sua piccola massa ed è il pianeta che subisce il flusso più intenso del vento solare, composto di idrogeno ed elio, che è tanto caldo da far esalare perfino il sodio, il potassio ed altre sostanze del pianeta. Il lato esposto al Sole ha una temperatura di circa 450 °C (due volte la temperatura del nostro forno portata al massimo), mentre l’altro lato è 135 °C sotto zero. Possiamo dire allora che il terminatore sulla Terra divide il giorno dalla notte ma su Mercurio divide anche la fornace dal congelatore. A quelle alte temperature è possibile incontrare delle pozze di metallo liquido.

L’asse di rotazione è inclinato sull’eclittica – il piano su cui orbita intorno al Sole – di pochissimo: 0,027°; 850 volte in meno dell’inclinazione dell’asse terrestre. Questo vuol dire che i raggi del Sole sfiorano sempre i due poli e i crateri che si trovano vicino ai poli hanno i loro centri sempre al buio e con una temperatura di circa 100 °C sotto zero. Se c’è ghiaccio di certo non si scioglie nonostante la sua vicinanza al Sole.

L’eccentricità orbitale è la più alta del sistema solare: 0,205; 15 volte maggiore di quella della Terra. Questo significa che l’orbita di Mercurio è la più ellittica di tutto il sistema solare: il suo perielio è di 46.000.272 km e il suo afelio è di 69.817.079 km.  Lo studio della precessione del perielio di Mercurio ha costituito un momento importante nello studio dell’Universo in quanto il moto perieliaco non si conformava alla meccanica newtoniana. Tale studio fu una delle dimostrazioni della validità della relatività ristretta di Einstein che inglobò la meccanica di Newtonre e ne relegò la validità solo a circostanze limitate: le bassissime velocità, quelle al di sotto dei milionesimi di quella della luce che è di quasi 300.000 km/s.

Nella mitologia greca Mercurio era il messaggero alato degli dei e al pianeta è stato dato tale nome a causa della rapidità del suo periodo di rivoluzione (88 giorni). Mercurio e Venere sono gli unici pianeti che possiamo vedere passare davanti al Sole, perché gli unici che hanno l’orbita interna a quella terrestre.

Il primo astronomo a prevedere il transito davanti al disco solare dei due pianeti interni all’orbita terrestre fu Keplero nel suo Admonitio ad astronomos (Avviso agli astronomi), pubblicato a Lipsia nel 1629. Infatti il famoso astronomo boemo con molta cautela  – e  in effetti  con qualche piccolo errore, umanamente comprensibile dati i mezzi dell’epoca  – annunciava che, secondo i suoi calcoli, il 7 novembre del 1631 si sarebbe visto Mercurio transitare davanti al Sole, seguito da Venere dopo un mese: il 6 dicembre. Per inciso il passaggio di Venere avvenne il 7 dicembre. Purtroppo Keplero non poté assistere ai transiti perché morì nel 1630. Dal 1631 ad oggi i transiti di Venere sono stati otto. Il passaggio di Venere del 6 giugno 2012 lo ammirammo, per un’ora, al sorgere del Sole insieme a uno sparuto gruppo di appassionati. Vedi foto: http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/astronomia/Ilcielodelmese_1338967111.htm .

 Il prossimo transito di Mercurio ci sarà l’11 novembre 2019. 

Metodo del transito

Il transito di un pianeta davanti alla stella “madre” è un evento molto utile per la individuazione indiretta di un pianeta. In effetti quando un pianeta transita davanti alla stella ne fa diminuire l’intensità luminosa per il periodo del transito. Tale diminuzione può essere registrata e utilizzata per individuare nuovi esopianeti. Il 7 marzo 2009 la NASA lanciò in orbita il telescopio Kepler - in onore di Keplero - che svolge osservazioni di questo tipo in una piccolissima zona della Via Lattea. Col metodo del transito Kepler ha scoperto migliaia di pianeti. Il 23 luglio 2015 la NASA annunciò con grande enfasi la scoperta, nella costellazione del Cigno alla distanza di 1400 anni luce, del pianeta Kepler-452b per la straordinaria somiglianza col nostro pianeta: orbita intorno alla stella Kepler-452 di classe G, come quella del Sole, ha dimensioni un po’ maggiori di quelle della Terra, orbita nella “zona abitabile”, compie il moto di rivoluzione in 385 giorni.

Gesualdo, 11 aprile 2016

Michele Zarrella

Per contatti zarmic@gmail.com

sito web: http:

Torna alla sezione Astronomia

Vai alla sezione Ambiente



Lunedì 11 Aprile,2016 Ore: 23:11
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Astronomia

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info