- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (693) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org RISCOPRIRE IL SEGNO DI SILVIO ZAMPIERI,di Sebastiano Saglimbeni

RISCOPRIRE IL SEGNO DI SILVIO ZAMPIERI

di Sebastiano Saglimbeni

Interessava e tuttora interessa, nonostante l’esplosione delle ultime tendenze d’arte, dall’informale al concettuale, quella produzione pittorica chiarista alla quale nel 1929 avevano appassionatamente aderito nel capoluogo lombardo artisti come A. Del Bon, F. Rocchi, A. Spilimbergo e U. Lilloni. In quell’anno, da Torino, dove aveva sostenuto la famosa e discussa formazione del “Gruppo dei Sei”, s’era trasferito a Milano il napoletano, saggista d’arte, Edoardo Persico, uomo dal rigore intellettuale e politico. Dei sopraddetti pittori, se si esclude Lilloni, uno degli esponenti più ispirato di quel movimento, raramente oggi si fa menzione nei comuni manuali d’arte.

Nel capoluogo lombardo industrializzato si proponeva questo genere d’arte, fra tanto di nuovissimo, arte lineare, paesistica, dalle tonalità chiare e luminose, in contrasto con il movimento del Novecento, arte che ebbe continuatori nel Veneto, ove non pochi artisti ne ripresero le tesi, che gallerie d’arte, in parte scomparse, poterono divulgare con certo profitto. Tra questi non pochi artisti, il veronese Silvio Zampieri della classe 1940, vivente ed operante in Milano. Ma - va subito detto - non conta la predilezione intesa del chiarismo o del luminismo padano per contraddistinguere questo artista, conta, invece, che la sua esistenza si è illuminata del segno mai sfigurato in luogo di proposte astratte, per sembrare diverso, singolare. Zampieri - come emerge da alcuni testi, a firma di studiosi d’arte, dentro un catalogo (Lanciano - Auditorium Diocleziano - 8/21 luglio 1996) - si è, pertanto, costituita una pregevole storia di uomo e di arte. Credo e studio, costanti e sofferti, nelle sue opere, di cui, come esempio, qui di seguito i titoli: “Bagnanti”, “M’illumino d’immenso”, “La pietà”, “Fiori pochi”, “Ritratto di mio padre”, “Madonna con bambino”, “Bacco”, “Frutta”, “Natura morta”, “Mia madre”, “Viatico”, “Silenzio”, “Meditazione”, “Il profeta”, “L’accusa”, “Ragazzo con berretto”, “Verona”, “Ritorno dai campi” e “Attesa”. Un campionario, questo, di lavori, olio su tela, riprodotto nel sopradetto catalogo, esprime una varietà tematica, una conseguente intensa cultura dell’uomo, rivolta alla creatività poetica di Giuseppe Ungaretti e un tributo di affetto verso i genitori. “Ritratto di mio padre” e “Mia madre” due testi che, assieme a “Meditazione” e a “Verona”, si leggono una rivelazione artistica che coinvolge in vero il lettore di varia estrazione culturale.

Contribuiscono a completare l’atto creativo di Zampieri 12 litografie da teleri ad olio riguardanti la vicenda del Cristianesimo. E quindi: “Annunciazione di Maria”, “I Magi”, “ Nascita di Gesù”, “Circoncisione e presentazione al tempio”, “ Battesimo di Gesù”, “I Giochi nel periodo di Gesù a Nazaret”, “Fuga in Egitto”, “Ritorno dall’Egitto”, “Strage degli Innocenti”, “Gesù rimproverato dalla madre”, “Gesù nel tempio fra i dottori” e “Visita ad Elisabetta”. Opere, queste, riprodotte, con un testo critico, a firma di Carlo Franza, in una cartella allestita per la circostanza della Ventitreesima rassegna internazionale del presepio nell’arte e nella tradizione/ Arena di Verona/ 2 dicembre 2006/21 gennaio 2007.

L’ indugio del pittore all’arte sacra, altre volte, sin dagli esordi della sua creatività, sperimentata, si può credere che coincida con il suo puro credo cristiano. L’arte sacra è tuttora molto intesa. Lo ricordavo in una mia nota per il pittore siciliano Paolo De Pasquale, che aveva, nel 2009 a Terme Vigliatore, proposto 15 tele sulla natività. Tema, questo, si sa, verso la fine di ogni anno, ad onta degli orientamenti creativi avanzati e spesso oscuri, accettati e rigettati, motiva molti artisti, dilettanti e di spicco, che pure non disdegnano di eseguire godibili immagini plastiche per presepi nelle nostre comunità italiane e in quelle straniere. Tali immagini non vanno svuotate di pregio o valutate come intrattenimento od ossequio alla potenza della Chiesa. Certamente - mi pare di osservare - le immagini della madre di Gesù Bambino e dello stesso, con quelle dei due quadrupedi, l’asino e il bue, dei tre sacerdoti dell’antica religione persiana, i Re Magi, della grotta e della mangiatoia (praesepe, is, nella lingua dei Latini), oggi riproposte non potranno mai appannare quelle eloquenti, classiche, da tempo. Mi riferisco, come esempio, alla “Natività”, una tempera su tavola del 1480, di Martin Schongauer, tema ripreso, con tecnica diversa, da Albrecht Dürer (1471-1528) o, cogliendo dalle nostre pagine dell’arte, alla “Madonna con il Bambino”, un’altra tempera su tavola del 1390, di Gentile da Fabriano. Specialmente da allora non si contano le opere di arte riguardanti la Natività ed altro del Cristianesimo.

Silvio Zamperi ha creduto a questa arte sacra, crede tuttora e la propone, con una lunga esperienza tecnica e con una rigorosità che si addice a chi vuole elevarsi in nome del lavoro e della poesia.

 




Marted́ 11 Settembre,2012 Ore: 15:49
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Arte ed eventi artistici

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info