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www.ildialogo.org ECOCIDIO,a cura di Daniela Zini

Ho l’immenso piacere di invitarVi alla conferenza-dibattito:
ECOCIDIO

ovvero come le mafie distruggono il Pianeta


a cura di Daniela Zini

a cura di Daniela Zini
Odradek la Libreria
via dei Banchi Vecchi, 57 – Roma
Venerdì 9 ottobre 2015 – ore 17.00
“Quando avranno inquinato l’ultimo fiume, abbattuto l’ultimo albero, preso l’ultimo bisonte, pescato l’ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro accumulato nelle loro banche.”
Tatanka Iyotake [Toro Seduto], capo Sioux
Di fronte alla forza di un fiume, l’Uomo non può lottare, l’Uomo è piccolo, talvolta, insignificante, sovente, impotente…
È una evidenza, perché l’Uomo non ha né la potenza né la resistenza!
E, tuttavia, l’Uomo può leggere la corrente, addomesticare i moti dell’acqua, profittare della forza impetuosa del fiume, navigare sulle onde…
Dagli Inuit con –70°, in Groenlandia, ai Boscimani con +70°, nel Kalahari; dai Kirghiz, a più di 5mila metri, sull’altopiano del Pamir, passando per i Galla, a meno di 100 metri, nei deserti caustici dell’Etiopia; dagli Ashaninka, nelle foreste umide dell’Amazzonia, ai Samoiedi, nelle aride steppe della Siberia; da millenni, gli Uomini dei Popoli primitivi hanno saputo vivere nelle regioni più inospitali del nostro Pianeta. Non lottano per sopravvivere, come si crede troppo sovente; sanno leggere il minimo indizio naturale; hanno appreso a adattarsi alla Natura; la addomesticano e vivono, semplicemente, in accordo, con il loro ambiente, grazie a pratiche ancestrali, trasmesse, di generazione in generazione, nel filo dei secoli.
Dall’inizio del nuovo millennio, più di 35 conflitti e circa 2500 catastrofi hanno toccato miliardi di Uomini nel Mondo, distruggendo infrastrutture, spostando Popoli, minacciando Ecosistemi e quanti ne dipendono per la loro sopravvivenza.
Certo, è più facile distogliere lo sguardo. È più facile evitare quelle impreviste interruzioni al nostro lavoro, ai nostri sogni, alle nostre speranze.
Ma, non è più possibile!
Per la intera Umanità è, ormai, tempo di scrivere una nuova pagina di Storia, porre rimedio ai torti del Passato e guardare, così, con fiducia, al Futuro.
Il Pianeta è, pesantemente, segnato da illeciti commessi contro l’Ambiente, da attività criminali che danneggiano la intera Umanità.
Che io abbia 0, 10 o 100 anni, io sono un Uomo.
Io sono un Uomo che vive con altri Uomini, in un Mondo, in cui a ogni azione corrisponde una reazione, positiva o negativa.
La criminalità ambientale ignora le frontiere e non cessa di svilupparsi. Le rotte dei traffici coinvolgono tutte le regioni italiane e si proiettano su scala mondiale. I numeri sono da capogiro e confermano la crescita del fenomeno. Stando alle cifre fornite dal Rapporto Ecomafia 2015, presentato, a Roma, il 29 giugno scorso da Legambiente – che, ogni anno aggiorna un elenco di reati, che vanno dalle infiltrazioni mafiose nella gestione dei rifiuti agli incendi boschivi, agli illeciti contro la fauna, ai furti di opere d’arte e di beni archeologici, all’abusivismo edilizio –  in Italia, sono stati accertati 29.293 reati, circa 80 al giorno, poco meno di 4 ogni ora, per un fatturato, che è cresciuto di 7 miliardi di euro rispetto all’anno precedente e ammonterebbe alla ragguardevole cifra di 22 miliardi di euro. Puglia, Sicilia, Campania e Calabria, le 4 regioni “a tradizionale insediamento mafioso”, e il Lazio detengono le prime cinque posizioni in classifica tra le regioni d’Italia per ecoreati. Ma le ecomafie non sono prerogative del Sud Italia, da molti anni, sono, fortemente, insediate nella economia del Nord del Paese. Alla crescita economica ecomafiosa contribuisce, in modo significativo, il settore dell’agroalimentare, con un fatturato che ha superato i 4,3 miliardi di euro per 7.985 illeciti. Segue il racket degli animali con 7.021 persone denunciate e 7.846 reati, tra bracconaggio, commercio illegale di specie protette, abigeato, allevamenti illegali, macellazioni in nero, pesca di frodo, combattimenti clandestini e maltrattamenti. Aumentate, anche, le infrazioni nel settore dei rifiuti [+26%] e del cemento [+4,3], alimentate dal fenomeno della corruzione.
Una fotografia impietosa, ma anche nota!
La criminalità organizzata si conferma, dunque, una holding economico-finanziaria potente, che minaccia, gravemente, con bilanci, sempre, in positivo, l’avvenire del Paese, sottraendo risorse preziose alla economia legale. Ma per quanto potente possa essere, la criminalità organizzata non cerca di prendere il potere, non cerca di governare, vuole possedere. Cerca il profitto. Questo obiettivo determina i suoi rapporti con il Mondo che la circonda e, in particolare, con il potere. Per sua stessa essenza, parassita, profitterà delle sue relazioni con il potere per arricchirsi.
La sua attività costituisce, dunque, una grave minaccia alla Sovranità dello Stato.
La recente introduzione, dopo 21 anni di battaglie da parte di Legambiente, degli ecoreati [Legge n. 68 del 22 maggio scorso, che introduce, nel codice penale, uno specifico titolo, il VI-bis, dedicato ai delitti contro l’Ambiente] darà, sicuramente, uno strumento repressivo in più per contrastare, in modo efficace, le ecomafie e le ecocriminalità; ma vi è bisogno, soprattutto, di un complessivo cambio di passo, verso un paradigma economico più giusto, che sia in grado di riportare fiducia, partecipazione e trasparenza e non ci rassegni a pensare al malaffare come a un male senza rimedi. 
La serata, che cade nel cinquantaduesimo anniversario della tragedia del Vajont, è dedicata al colonnello Sergio De Caprio, l’Uomo senza Volto, noto come CAPITANO ULTIMO, che arrestò Salvatore Riina, il 15 gennaio 1993, ed è stato esautorato, il 4 agosto scorso, dal comando operativo del NOE, il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri.
Una rimozione che, unitamente allo svuotamento delle specificità del Corpo Forestale dello Stato e delle Capitanerie di Porto, potrebbe consegnare l’Italia a Ecomafia?
È solo una delle domande che ci porremo, nel corso della conferenza-dibattito, e cui tenteremo di dare una risposta.
Daniela Zini
fondatrice del gruppo organizzato DONNE IN DIVENIRE
Spero, vivamente, che siate in molti a cogliere questa occasione.
Daniela Zini



Mercoledì 26 Agosto,2015 Ore: 06:59
 
 
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