Motivazioni Premio Pino Veneziano 2010

 

L’Associazione Culturale Pino Veneziano ha il piacere di comunicare di aver conferito il Premio Pino Veneziano 2010 al cantautore Pippo Pollina per l’impegno civile, la passione e la forza espressiva delle sue canzoni in italiano e dialetto, capaci di trasmettere forti sentimenti al cuore degli uomini. Artista internazionale, non ha mai dimenticato le sue radici, che costituiscono uno degli ingredienti principali della sua poetica. Con il suo lavoro artistico ha contribuito a mantenere viva la memoria di Pino Veneziano, avendone interpretato uno dei suoi brani più coraggiosi sulla strage di Piazza della Loggia a Brescia. Non meno importante è il suo contributo per non dimenticare i morti della strage di Ustica che ancora reclamano verità e giustizia. La sua musica e la sua poesia sono una urgente e necessaria medicina per quest’epoca contemporanea che ha completamente smarrito la strada.

 

 

Pippo Pollina è un musicista, o per meglio dire è un interprete della canzone d’autore italiana ed europea. I suoi venticinque anni di storia artistica sono lunghi, intensi, pieni di incontri straordinari con i grandi maestri della musica d’autore, ma anche con i grandi maestri della vita.

L’incapacità di accettare l’ingiustizia lo porta, infatti, da giovane artista, impegnato nel movimento antimafia dei ragazzi siciliani degli anni ’80,  all’incontro, lontano dalla sua terra, con i grandi maestri e interpreti della musica mondiale.

 Nella sua storia artistica e personale, Pippo Pollina incontra e collabora con artisti come Georges Moustaki, Charilie Mariano, Matt Clifford, Inti Illimani, Franco Battiato, Josè Feliciano, Van Morrison, Tracy Chapman, incide 18 CD, vince importanti premi musicali, viene scoperto per caso dall’apprezzato musicista svizzero Linard Bardill e poi dall’affermato cantautore tedesco Konstantin Wecher.

Nando Dalla Chiesa gli dedica un capitolo del suo saggio “Storie eretiche di cittadini perbene”. Realizza una carriera di tutto rispetto nei paesi di lingua tedesca, Svizzera, Germania, Austria, senza dimenticare mai di parlare anche dell’Italia, che dall’alto delle alpi elvetiche ha continuato a guardare, dapprima con turbamento e poi sempre più dolcemente con l’affetto di chi nel frattempo è diventato adulto.

Oggi è un affermato cantautore nella Mitteleuropa, ma prima di realizzare tutto questo si è concesso di stare in giro tre anni per l’Europa, quando era molto giovane, con sacco a pelo, senza fissa dimora, mantenendosi con quello che sapeva fare meglio, suonare la sua chitarra per le strade di quei paesi, osservando il mondo che gli passava davanti. Nella sua discografia queste persone, osservate nel girovagare da musicista di strada prima oppure in ciascuno delle migliaia di concerti fatti dopo, ci sono tutte.

Ci sono le storie delle persone comuni, ci sono le storie delle persone che hanno creduto così intensamente che ne sono morte, come Peppino Impastato o Victor Jara; ci sono le storie delle persone che hanno creduto di trovare un mondo migliore, andando a cercare fortuna altrove, ci sono le culture dei popoli. Ma ci sono anche gli omaggi ai maestri della musica, come la delicata canzone dedicata a Leo Ferrè, la struggente e graffiante Amsterdam di Jeacques Brel che Pippo traduce in italiano o la sua interpretazione di Gracias a la vida di Violeta Parra.

Da una decina Pollina è tornato ad esibirsi anche Italia e lo ha fatto da artista sconosciuto che si affaccia ad un nuovo pubblico, perché questo era in Italia nel 1997, mentre nei paesi del centro Europa raggiungeva il culmine del successo, ma questo non gli ha impedito di conquistarsi una per una tutte le piazze che lo hanno voluto accogliere.

Nel 2007 accetta di scrivere un’opera musicale sulla strage di Ustica, offerta fattagli dall’associazione parenti delle vittime della strage di Ustica in occasione dell’inaugurazione del museo della memoria di Bologna nel 27° anniversario della strage. Scrive l’opera Ultimo Volo, orazione civile per Ustica, sapendo che andrà a toccare una questione italiana molto delicata, che di sicuro non lo innalzerà sugli altari della musica italiana, ma questo non lo ferma e il suo bisogno vitale di non dimenticare, lo porta a scrivere un’opera che non deluderà la memoria di quelle vittime.

Nel mese di gennaio del 2009 è uscito il suo ultimo CD dal titolo Caffè Caflisch, scritto a quattro mani con Linard Bardill, nel quale prendendo a spunto la storia della famiglia grigionese Caflisch, degli svizzeri venuti in Sicilia a cercare fortuna, parla di un tema a lui molto caro  e assai. attuale ai giorni nostri, quella della migrazione dei popoli. La critica musicale tedesca  ha attribuito un premio all’artista per l’elevata qualità della sua opera ed ha inoltre dichiarato il CD il migliore del 2009 per la Germania.

Nell’Ottobre del 2009 Pollina è stato in tour per le maggiori città italiane con la prestigiosa Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Zurigo: un omaggio per meriti artistici che la Città di Zurigo gli ha riservato per i suoi vent’anni di attività in Svizzera.

La consegna del Premio InternazionaleDon Pino Puglisi, attribuitogli a Palermo nel Novembre 2009, consacra i meriti di impegno civile della sua carriera artistica.