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www.ildialogo.org «Per una legge “costituzionale” sulla libertà religiosa»,di Agenzia NEV

ELEZIONI 2018
«Per una legge “costituzionale” sulla libertà religiosa»

Appello degli evangelici italiani ai candidati alle politiche
Totalmente assenti dalla campagna elettorale temi urgenti legati alla convivenza civile in una società multietnica e multiculturale


di Agenzia NEV

COMUNICATO STAMPA

 
Roma, 26 febbraio 2018 (NEV/CS10) – “In questa campagna elettorale i temi – urgenti per il nostro paese – della libertà religiosa e della laicità dello Stato risultano ‘non pervenuti’”: è rammaricato il pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) e della Commissione delle chiese evangeliche per i rapporti con lo Stato (CCERS), che ricorda come l’Italia non abbia ancora nel suo ordinamento una legge sulla libertà religiosa, seppure si tratti di un diritto fondamentale codificato dalla Costituzione all’art. 19. “Fa ormai davvero specie – aggiunge il pastore Negro – notare come le poche e insufficienti disposizioni esistenti in materia, le cosiddette leggi sui ‘culti ammessi’, siano risalenti all’epoca fascista”.
Di fronte a questo quadro la Commissione delle chiese evangeliche per i rapporti con lo Stato (CCERS), in vista delle elezioni del 4 marzo, lancia un appello alle forze politiche affinché “la prossima legislatura sia investita a tutti gli effetti del tema della libertà religiosa e di culto e si faccia carico di dare piena attuazione al dettato costituzionale in materia”.
Gli evangelici italiani – impegnati da decenni nella promozione della libertà di culto per tutti - rimarcano come nella nostra società ormai multietnica gli strumenti giuridici in materia siano totalmente inadeguati. Ai candidati alle elezioni chiedono garanzie relative al “diritto a luoghi di culto riconosciuti pubblicamente e visibili come ambienti sani di aggregazione e di integrazione nelle realtà territoriali; l’assistenza spirituale da parte di ministri di culto formati e riconosciuti come tali dallo Stato nelle carceri e nei luoghi di cura; la libertà di manifestazione della propria appartenenza ad una comunità religiosa nei luoghi di lavoro”.
L’auspicio della CCERS è che “le forze politiche nella prossima legislatura sappiano farsi carico del tema della libertà religiosa con uno spirito costituente”.
Pertanto, ai candidati in lizza chiedono di impegnarsi a favore “dell’abrogazione della legislazione sui culti ammessi del 1929/30 e dell’emanazione di una legge generale in tema di libertà religiosa e di coscienza valevole per tutte le espressioni di fede, anche quelle che non siano nella condizione di stipulare un’Intesa con lo Stato ai sensi dell’art. 8, terzo comma, della Costituzione”.
La CCERS, promossa dalla FCEI ma da essa indipendente, raccoglie la grande maggioranza delle chiese e associazioni evangeliche italiane. L’appello sulla libertà religiosa è firmato dall’Ufficio di presidenza: oltre al presidente, pastore Negro, dai due vicepresidenti: il pastore Carmine Napolitano, presidente della Federazione delle chiese pentecostali, e il pastore Davide Romano, direttore del Dipartimento affari pubblici e libertà religiosa dell’Unione delle chiese avventiste.
“Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume” (art. 19, Costituzione).
In allegato l’APPELLO «Per una legge “costituzionale” sulla libertà religiosa»
Per il comunicato stampa online clicca qui: 
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AGENZIA NEV – NOTIZIE EVANGELICHE
SERVIZIO STAMPA DELLA FEDERAZIONE DELLE CHIESE EVANGELICHE IN ITALIA
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tel. 06.4825120/06.483768, fax 06.4828728 - nev@fcei.it

Per una legge “costituzionale” sulla libertà religiosa
Appello
della Commissione delle Chiese Evangeliche per i Rapporti con lo Stato
ai candidati alle elezioni politiche del 4 marzo 2018
 In vista delle elezioni del prossimo 4 marzo la Commissione Chiese Evangeliche per i Rapporti con lo Stato (CCERS) lancia un appello ai candidati e alle forze politiche affinché la prossima legislatura sia investita del tema della libertà religiosa e di culto e si faccia carico di dare piena attuazione al dettato costituzionale su questa delicata materia.
Considerando
che quella religiosa e di coscienza va considerata una libertà primaria e irrinunciabile di ogni democrazia, la Commissione Chiese Evangeliche per i Rapporti con lo Stato
auspica
che il prossimo Parlamento possa affrontare questo tema in una prospettiva unitaria e politicamente trasversale, ancorata agli articoli costituzionali su questa delicata materia.
Ritenendo
che in ogni società multietnica e multiculturale il pluralismo religioso rivesta un ruolo centrale per favorire dinamiche positive di coesistenza, integrazione e coesione sociale, la CCERS
afferma
che la persistente vigenza nell’ordinamento dello Stato della cosiddetta Legislazione sui “culti ammessi” emanata in epoca fascista costituisce un’anomalia, solo in parte corretta dai ripetuti interventi succedutisi nel tempo da parte della Corte costituzionale.
Ricordando
che di tale legislazione restano ancora in vigore varie disposizioni che condizionano la libera attività delle confessioni – talora riducendo il tema della libertà religiosa a questione di mero ordine pubblico – e che in anni recenti anche alcune legislazioni regionali hanno intaccato il concreto esercizio del diritto di libertà religiosa rendendo assai difficoltosa per molte comunità religiose la possibilità di aprire un luogo di culto idoneo, la CCERS
ribadisce
l’urgenza di una legge complessiva su questa materia che affronti, tra gli altri, i seguenti temi: la libertà di esprimere liberamente la propria appartenenza religiosa senza che questo produca discriminazione alcuna nei luoghi di lavoro, nelle scuole e in ogni altro spazio sociale o pubblico; il diritto delle confessioni religiose a disporre di luoghi di culto riconosciuti pubblicamente come ambienti positivi anche sul piano sociale e culturale; l’autorizzazione ai ministri di culto riconosciuti di celebrare matrimoni con effetti civili; l’assistenza spirituale da parte di ministri di culto formati e riconosciuti come tali dallo Stato nelle carceri e nei luoghi di cura; il rispetto e la tutela delle norme alimentari e comportamentali delle varie confessioni in quanto non contrastino con la legge; l’accesso alla comunicazione sia attraverso media pubblici che privati; la possibilità di partecipare a progetti scolastici che abbiano collegamenti con le religioni, la loro storia e la loro presenza nello spazio pubblico.
Ritenendo
che tale assetto di diritti possa essere raggiunto solo attraverso l’abrogazione della legislazione del ’29 e ’30 e l’emanazione di una legge generale in tema di libertà religiosa e di coscienza valevole per tutte le espressioni di fede, anche quelle che non siano nella condizione di stipulare un’intesa con lo Stato ai sensi dell’art. 8, terzo comma della Costituzione, la CCERS
ribadisce
che la libertà religiosa come riconosciuta dall’art. 19 della Costituzione è un diritto che riguarda tutti e come tale è esplicazione del principio supremo di uguaglianza di cui all’art. 3 della Costituzione stessa.
Auspicando
che le forze politiche che saranno chiamate a confrontarsi nella prossima legislatura sappiano farsi carico del tema della libertà religiosa nello spirito della Costituzione e con uno sguarda alla novità del pluralismo confessionale che attraversa anche l’Italia, la CCERS
raccomanda
loro di cogliere l’opportunità e l’urgenza di una riforma legislativa necessaria ed attesa ormai da troppo tempo.
Roma, 26 febbraio 2018
L’Ufficio di Presidenza CCERS:
Presidente:
pastore Luca Maria Negro, Presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI)
Vicepresidenti:
pastore Carmine Napolitano, Presidente della Federazione delle Chiese Pentecostali (FCP)
pastore Davide Romano, Direttore del Dipartimento Affari Pubblici e Libertà Religiosa dell’Unione Chiese Avventiste (UICCA)



Lunedì 26 Febbraio,2018 Ore: 18:52
 
 
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