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www.ildialogo.org Appello al Presidente Mattarella per bloccare il CETA,di Maria Luisa Paroni

Appello al Presidente Mattarella per bloccare il CETA

di Maria Luisa Paroni

Spett.le redazione de IL DIALOGO,
in adesione all'appello lanciato da padre Zanotelli (vedi link) in merito alla temuta ratifica del Trattato di Libero Scambio col CETA, invio il messaggio che ho inserito nel form del Quirinale, nella speranza che il Presidente accetti di riflettere e di ritardare il voto del Senato e la ratifica di un Trattato così carico di inquietanti minacce anche per la sovranità nazionale.
Invito quindi tutti coloro che intendono opporsi alla ratifica di questo Trattato a scrivere ai senatori, ai capigruppo ed allo stesso Presidente (la bozza della lettera e gli indirizzi a cui scrivere, si trovano nel sito della Campagna STOP TTIP ITALIA) per far sentire la pressione e l'attenzione dei cittadini, perchè non vengano assunte gravi decisioni a loro insaputa.
grazie
Maria Luisa Paroni      

APPELLO A MATTARELLA
Egregio Presidente della Repubblica,
Mi rivolgo di nuovo a Lei, in qualità di garante del rispetto della Costituzione,in merito all’imminente voto sul CETA, l’accordo commerciale UE-Canada che il Senato si appresta a ratificare. proprio in virtù della sua intrinseca incostituzionalità motivata dalla presenza al suo interno del famigerato ICS, cioè l’arbitrato privato lesivo della sovranità nazionale, asservita agli interessi delle multinazionali e quindi in aperta violazione della Carta che lei è chiamato a difendere. In occasione della Sua visita alla Fondazione don Primo Mazzolari di Bozzolo (MN), Lei ha espresso la Sua ammirazione e condivisione del pensiero mazzolariano e dei valori che lo permeavano, trasfusi anche nella Costituzione, tra i quali spicca la preminenza del valore e del rispetto della persona umana. A tale proposito risulta quindi lampante come un simile Trattato che antepone invece i profitti delle aziende alla dignità della persona umana, minacciandone i diritti basilari (la stessa tutela dell’ambiente, necessario per la vita) sia perlomeno da respingere nella sua attuale versione, per una revisione che sia frutto di un confronto attento e consapevole tra le parti in causa, cittadini in primis. Come saprà, don Milani (elogiato di recente da Papa Francesco) affermava che “dai problemi non si può sortirne da soli, ma occorre sortirne insieme: questa è la politica” ed inoltre che “la maggiore ingiustizia è fare parti uguali tra disuguali”: come possono quindi competere le nostre piccole e medie aziende o imprese agricole a carattere prevalentemente familiare, vocate alla qualità ed all’eccellenza, contro le grandi multinazionali canadesi o statunitensi che puntano più sulla quantità che sulla qualità, trascurando completamente i rischi per la salute delle persone ma sbaragliando la concorrenza con prezzi stracciati? Lo stesso don Primo Mazzolari esortava a “non massacrare le spalle della povera gente!” e sarebbe proprio ciò che accadrebbe, qualora il Trattato venisse ratificato così com’è, senza una leale e condivisa disamina con tutte le forze in campo, che lo correggessero nei suoi aspetti più perniciosi. Non le sfuggirà la circostanza che il Canada non è, come si potrebbe pensare, un utile  alleato nel rispetto dell’Accordo sul Clima di Parigi poiché continua invece a voler sfruttare le fonti fossili (per di più altamente inquinanti come le sabbie bituminose) ed è promotore del famoso oleodotto che il presidente Obama era riuscito a bloccare e che ora invece l’attuale Trump intende rilanciare con conseguente devastazione ambientale (che affidabilità offrirebbe pertanto il Canada?) Peraltro con quale coerenza anche l’Italia afferma di attuare l’accordo sul clima, quando continua imperterrita a moltiplicare trivellazioni e stoccaggi, crivellando il proprio territorio nel totale sprezzo non solo del pericolo sismico, ma anche dell’economia sostenibile (agricoltura, pesca, turismo ecc...) che costituisce l’attrazione principale del nostro Paese? La Sua storia personale induce a ritenere che vorrà prendere sinceramente in considerazione le numerose e fondate criticità che Le vengono sottoposte negli accorati appelli di questi giorni e che non faccia prevalere sul Bene Comune le pressioni dei gruppi di potere che agiscono solo per il proprio esclusivo interesse e non per quello della Nazione.



Lunedì 26 Giugno,2017 Ore: 09:45
 
 
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