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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org SMILITARIZZIAMO LA SCUOLA,di Franco Ferrario

SMILITARIZZIAMO LA SCUOLA

di Franco Ferrario

Gentile Direttore,
scusandomi per la mia incapacità di sintesi, faccio seguito ai nostri precedenti accordi per presentare - anche attraverso la documentazione allegata ed i link suggeriti - quanto accaduto il 4 novembre 2013 a 72 bambini della scuola primaria di Rocca San Casciano (scuola frequentata anche da mio figlio Lorenzo) in visita presso la caserma De Gennaro di Forlì, sede del 66° Reggimento Fanteria Aeromobile “Trieste”.
Il fatto è descritto in sintesi nella lettera alla redazione comparsa a riguardo sul periodico “Missione Oggi” (ALL_1_140201_MissioneOggi)
La vicenda è certo datata, ma altri fatti analoghi accaduti successivamente ne hanno rinnovato l’attualità.
Ritengo che nel nostro Paese la guerra, pur essendo “ripudiata” dalla Carta Costituzionale, sia di fatto accuratamente preparata in primo luogo “culturalmente”…   i nostri figli, educati anche da una scuola  troppo spesso priva del coraggio necessario ad affermare concretamente la propria autonomia, vengono esposti al “fascino della guerra” anche durante iniziative istituzionali “a senso unico” accettate acriticamente oggi, quasi fossimo rimasti al 1931.
Non solo viene presentata ai bambini una visione parziale (se non mistificata) della realtà svilendo e reprimendo ogni altra possibile differente narrazione…  Nell’episodio di Forlì si è addirittura oltrepassato il limite giungendo ad utilizzare, tollerare, giustificare e tentare di nascondere comportamenti  penalmente illeciti  (ALL_3_carabinieri_armi_classificazioni  ed altri riferimenti ritrovabili nei link indicati in calce) - oltretutto nel nome di un senso civico stranamente inteso, accampato anche dalla Ministra della Difesa nella risposta all’interrogazione parlamentare presentata in merito (ALL_2_150121_banchedati_camera_it) .
Credo utile precisare che durante il periodo del mio servizio civile - presso la sede centrale dell’Associazione Mani Tese, all’inizio degli anni ’80 - avevo il compito di selezionare ed analizzare articoli dai maggiori quotidiani nazionali e locali per realizzare una rassegna stampa commentata, su alcune tematiche specifiche; una di queste tematiche era il rapporto tra strutture militari e formazione della pubblica opinione.
Le informazioni acquisite ed elaborate durante quel trascorso, mi hanno reso particolarmente “attento e sensibile” al tema, costringendomi, tra l’altro, a non poter assolutamente autorizzare la partecipazione di mio figlio a quella “gita”.
Non avendo però potuto presenziare personalmente alla riunione scolastica, in cui venne presentata alle famiglie l’iniziativa, (era presente solamente mia moglie), ritenni doveroso motivare tale mia “non autorizzazione” alla vicepreside, in un colloquio privato tenutosi informalmente in data antecedente la data dell’iniziativa.
In tale occasione ipotizzai alla vicepreside la presenza di un “fine strumentale occulto” ben diverso da quello illustrato nelle scarne ed encomiabili informazioni fornite. Non mi astenni dal richiedere di valutare l’ipotesi di annullare l’iniziativa e suggerii, quale meta più edificante per una visita scolastica destinata a bambini dai 6 ai 10 anni, Barbiana (da noi poco più lontana di Forlì) dove, anche attraverso un percorso a tappe sulla Carta Costituzionale, sarebbe stato ben più facile ed efficace concretizzare l’educazione a quei nobili ideali di cittadinanza richiamati in fase di presentazione… inutilmente… A Barbiana, quel 4 Novembre, mio figlio ci andò con me, non con i suoi compagni e le sue insegnanti .
Pochi giorni dopo, Lorenzo, tornato da scuola, raccontò di avere visto le foto della gita dei suoi compagni.
Tra queste foto alcune ritraevano i bambini intenti a sparare. Era stato oltrepassato un limite che anche io sinceramente non avevo ipotizzato potesse essere violato.
Disgustato anche per il mio egoistico comportamento (mi sarei accontentato di “preservare” mio figlio dal rischio di plagio… dei figli degli altri chi se ne frega!) decisi che la cosa non avrebbe più dovuto passare sotto silenzio e mi attivai nei confronti della scuola.  Presentai velocemente un programma ed una lista per le vicine elezioni del nuovo Consiglio di Istituto in modo da potere anche contribuire a stimolare una differente valutazione pedagogica delle scelte future.
Fui eletto, ma non riuscii nel mio intento. Dallo scorso 20 novembre  data significativa poiché rappresenta la scadenza del mio mandato di Consigliere, ma anche e soprattutto la Giornata dei Diritti dell’Infanzie e dell’Adolescenza - il mio impegno ha voluto uscire significativamente dall’ambito interno a quella scuola…
Negli allegati troverà:
1)    La mia lettera sulla vicenda, pubblicata dalla rivista dei Padri Saveriani “Missione Oggi”
2)    Interrogazione parlamentare dell’On. Giovanni Paglia con relativa risposta scritta del Ministro Roberta Pinotti ritrovabile  al link: banchedati.camera.it
3)    Sintesi della regolamentazione in materia di armi (con riferimenti specifici relativi ad armi e minori) tratta dal sito dei Carabinieri (riconducibile al Ministero della Difesa) ritrovabile al link carabinieri.it
4)    Segnalazione della vicenda al Garante dell’Infanzia, contenente ipotesi di violazione di due dei Principi della “Dichiarazione universale dei diritti del fanciullo” ad oggi priva di risposta
5)    Protocollo 250/C37 dell’Istituto Comprensivo Valle del Montone “Relazione visita guidata 4 novembre (Caserma De Gennaro Forlì) – Scuola Primaria Licinio Cappelli di Rocca San Casciano”
6)    “Richiesta di valutazione psico-pedagogica autorevole in relazione all'accaduto del 4/11/2013” da me inviata alla Dirigente dell’Istituto Comprensivo Valle del Montone  in data 14/5/2014
7)    Protocollo 2600/C37 dell’Istituto Comprensivo Valle del Montone “Risposta comunicazione Sig. Ferrario del 14/5/2014”
Suggerisco inoltre i seguenti link,  utili per una più completa comprensione degli aspetti normativi:
gazzettaufficiale.it (al capo IV art.9 disposizioni in tema di armi - omessa custodia di armi)
www1.interno.gov.it (Tiro sportivo accademico. Possibilità di utilizzo di armi da fuoco da parte dei minorenni)
Mi permetto infine di evidenziare, nonostante quanto affermato dal Ministro, l’assenza di preventiva informazione e di conseguente  “previa autorizzazione” in merito al fatto specifico di “far provare ai visitatori pistola e fucile ad aria compressa”.  Questa mia affermazione viene confermata anche nei documenti a firma del Dirigente Scolastico (che dichiara nel Prot.2600/C37 “Anch’io, come lei ha sottolineato molto saggiamente, ho rilevato la buona fede dei docenti accompagnatori e so della loro sorpresa di fronte a questo fuori programma”).
Sarebbe d’altro canto “curioso” se tale autorizzazione fosse davvero stata richiesta e nello specifico rilasciata… nessuna dichiarazione dei genitori può infatti possedere,  in uno Stato di Diritto, i requisiti per attribuire ad alcuno la facoltà di infrangere la Legge.
Che tale “giustificazione non idonea” (si legge testualmente: “…disponibile a titolo volontario e, per i minori di età, solo previa autorizzazione dei genitori”) sia addotta da un Ministro della Repubblica,  deve interrogare alquanto sulla reale percezione che si ha del significato di parole quali “Legalità” ed “Educazione Civica” sia tra i comuni cittadini sia tra i più alti rappresentanti del Paese.
Sono in possesso di altra documentazione dell’Istituto Comprensivo e dell’Ufficio Scolastico Regionale che tengo a disposizione nel caso vogliate procedere con un approfondimento.
Ho anche raccolto materiale relativo ad altre iniziative analoghe a quella descritta ed ho lanciato una petizione per promuovere  nella scuola percorsi didattici capaci di educare concretamente alla pace. 
(al link:  change.org )
Cordialmente
Franco Ferrario

ALLEGATI
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Missione oggi



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banchedati camera.it



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carabinieri armi classificazioni



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segnalazione garante infanzia



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ALL 5 140117 Prot 250 C37



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richiesta valutazione



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ALL 7 140529 Prot 2600 C37



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Martedì 17 Gennaio,2017 Ore: 22:02
 
 
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