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www.ildialogo.org Acqua: la causa delle prossime guerre,di Michele Zarrella *

Otto domande, otto risposte l'otto ogni mese
Acqua: la causa delle prossime guerre

Nel mondo sono già 343 i conflitti per l’acqua


di Michele Zarrella *

L’acqua non è stato un problema per le popolazioni, da qualche decennio invece lo è.

L’acqua è un elemento essenziale per la vita e fino all’ultimo millennio grandi contenziosi non ce ne sono stati. E quei pochi che ci sono stati sono stati risolti facilmente grazie alla sua abbondanza.

Oggi non è così?

Dall’ottobre 2011 abbiamo superato i sette miliardi di persone (http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/ambiente/riflessioni_1320737990.htm).

Il caos climatico ha stravolto i cicli meteorologici con alluvioni e bombe d’acqua da alcune parte e siccità e incendi da altre parti. Questo comporta una grande diminuzione delle riserve, con i relativi problemi dell’approvvigionamento. Quando si ha sete, per l’acqua si può entrare in conflitto.

L’acqua è oro si sente dire spesso.

Forse è meglio dire che l’acqua è vita. Con l’oro non si vive. Ma poiché l’Homo sapiens sapiens pone maggior credito al denaro preferisce dire che è oro. È un modo alterato di vedere il futuro. Comunque sulla Terra l’acqua potabile comincia a non essere sufficiente.

In effetti l’acqua scarseggia in molte parti del pianeta.

Se pensiamo che il problema dell’acqua sia solo un problema della Sicilia o di zone simili stiamo errando. A Los Angeles e in altre zone della California il problema esiste da molto tempo. E poi in Africa e di tante zone dell’Asia.

La situazione futura quale sarà?

Il Gruppo intergovernativo per i cambiamenti climatici (IPCCC), istituito dall’ONU nel 1988 per comprendere meglio le sfide scientifiche e politiche poste dai cambiamenti climatici, in un recente rapporto prevede una diminuzione delle precipitazioni che nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa sarà del 25%. Al contributo dovuto ai cambiamenti climatici già in atto – che pertanto ci cascherà addosso per i guai che abbiamo fatto e che continuiamo a fare – vanno aggiunti la scarsa visione del futuro, la negligenza e l’egoismo di quella specie che si è autoproclamata Homo sapiens sapiens.

Pertanto i fiumi diminuiranno la loro portata?

Secondo il WWF dei ventisette fiumi mondiali che sono in pericolo, nove sono in Medio Oriente. Lì dove c’è stata la culla della civiltà, nella terra compresa fra il Tigri e l’Eufrate, ci sono grandi tensioni sull’approvvigionamento dell’acqua. La Turchia ha previsto la costruzione di una serie di dighe a discapito dei Paesi che si trovano a valle. Questi Paesi denunciano il furto.

Secondo alcuni studiosi, scrive L'Espresso del 13 maggio, i conflitti per l’acqua già in atto nel mondo sono 343.

Di scenari come quello del Tigri e dell’Eufrate ce ne sono molti. Ricordiamo il Giordano che bagna cinque Paesi, il Nilo che è stato il protagonista principale della civiltà egizia, il fiume Hirmad in Afganistan, il Gange ecc. Ma anche alcuni laghi e paludi sono prosciugati ed è molto triste vedere quei scenari. Il Mar Morto si sta riducendo a un ritmo esponenziale. Il lago perde un metro del suo livello ogni anno. Dal 1930 ad oggi la superficie è quasi dimezzata e il livello dell’acqua ha perso circa 40 metri.

Occorrerebbe una visione globale del problema.

Occorre sapienza e una visione generale altrimenti i conflitti aumenteranno. L’Uomo se non vuole diventare “lupo” del suo simile, prenda coscienza del problema e metta in atto la sua sapienza.

Gesualdo 8 giugno 2018

*Ingegnere e astrofilo

Per contatti

zarmic@gmail.com

sito web: digilander.libero.it

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Venerdì 08 Giugno,2018 Ore: 08:17
 
 
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