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www.ildialogo.org LA VOGLIA DI CAMBIARE,di Michele Zarrella

Otto domande, otto risposte l’otto ogni mese
LA VOGLIA DI CAMBIARE

Cambiando i nostri comportamenti possiamo salvare il genere umano


di Michele Zarrella

Nonostante l’incontro con papa Francesco Trump ha deciso di non rispettare l’accordo di Parigi.

Il papa nella sua enciclica Laudato si’ ci invita a custodire il pianeta che chiama casa comune. Non rispettare l’accordo di Parigi significa non rispettare la vita, significa non capire che la biosfera è un sistema complesso in equilibrio dinamico raggiunto in quattro miliardi e mezzo di anni e in cui tutto è interconnesso: l’aria, l’acqua, le piante, gli animali e gli uomini.

Secondo Trump sono prevalenti gli interessi economici dell’America.
L’economia capitalistica va riconsiderata. Il presidente degli Stati Uniti non ha capito che va abbandonato questo modello economico fatto di estrazioni di fonti fossili, di multinazionali e capitale finanziario, il tutto dominato soltanto dall’avidità e dall’accumulazione basato sul consumo smisurato, sul profitto di pochi che sfruttano i beni comuni a discapito del genere umano.

Dobbiamo convincerci che questa è l’unica casa che abbiamo.

È così. Ed è una casa limitata. Vista dallo spazio è una minuscola sfera che non va sfruttata oltre le sue capacità rigeneratrici. Papa Francesco al § 55 della Laudato si’ scrive: “Se qualcuno osservasse dall’esterno la società planetaria, si stupirebbe di fronte a un simile comportamento che a volte sembra suicida.”

Da dove possiamo cominciare?

Per primo eliminare gli sprechi. Poi proporre nuovi stili di vita sobri e razionali. Abbandonare la cultura del consumismo senza limiti. Produrre l’energia da fonti rinnovabili. E poi porre l’attenzione alla redistribuzione della ricchezza, all’inclusione sociale, ai diritti civili e politici.

Ma una persona sola può fare molto poco.

Certamente. Siamo come delle gocce in un oceano. Ma l’oceano è fatto di tante gocce. Ognuno di noi contribuisce al riscaldamento globale nel momento in cui utilizza l’energia proveniente da fonti fossili. Quando prepariamo un caffè, quando guardiamo il televisore, quando accendiamo i termosifoni, quando ci spostiamo in auto o in aereo, quando facciamo bollire l’acqua, ecc. bruciamo combustibili fossili che emettono ingenti quantità di anidride carbonica nell’atmosfera. Ognuno di noi deve cominciare a fare quanto può per non inquinare inutilmente. Quindi la prima cosa che possiamo fare è non sprecare. Poi fare tutto quanto è nelle nostre possibilità ponendo attenzione all’uso razionale e responsabile dell’energia. Alla fine ci troveremo ad aver fatto quello che credevamo impossibile: salvare il genere umano.

Cosa ci può costringere a farlo?

La conoscenza, la sapienza e la convinzione che i cambiamenti climatici presto o tardi colpiranno tutti: i bambini e gli anziani, i poveri e i ricchi, i nostri nipoti e i futuri nascituri. Penso che non saremo tanto sciocchi da segare il ramo su cui siamo seduti, cioè “bruciare” la casa comune in cui viviamo. Prima o poi capiremo che questo modello economico dello sfruttamento delle risorse non rinnovabili e del profitto illimitato non può durare per sempre. Prima smetteremo di “sfruttare” le risorse esauribili rivolgendoci alle rinnovabili e meglio sarà.

Molte organizzazioni stanno lottando per questo scopo.

Sì. Tante celebri organizzazioni internazionali si stanno impegnando con molta energia e con nuove strategie. Sono molto favorevole a tali organizzazioni e a quei messaggi che usano come leva creativa il cambiamento verso scelte di vita più sobrie, più razionali, più rispettose dell’ambiente. In definitiva più rispettose della vita.

Pare che molta gente aderisca a queste campagne e recepisce questi messaggi.

È vero. Lo dimostra il successo virale del video I Am Nature del WWF. Il messaggio del breve video è semplice e senza animali perché, a un livello più profondo, ha voluto far capire che la specie da salvare adesso siamo noi. Esso dice:

 

Io sono Natura.

Non sono …

le chiamate perse del mio capo;

le mie dozzine di e-mail non lette;

la mia lista delle cose da fare:

i “like” del mio profilo FaceBook.

E non sono il cibo veloce della mia pausa pranzo.

Io sono…

le foglie che cadono sulle spalle;

l’erba sotto i miei piedi;

il vento che soffia tra gli alberi;

l’acqua che scorre tra le rocce;

la terra tra le mie dita.

Io sono le decisioni che prendo.

 

Non perdetelo, prendete anche voi le vostre decisioni e passate all’azione.

Gesualdo 8 giugno 2017

Michele Zarrella

Per contatti zarmic@gmail.com

sito web: digilander.libero.it

 

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Giovedì 08 Giugno,2017 Ore: 07:49
 
 
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