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www.ildialogo.org IN MOLTI PAESI SI VOTA, MA CHI PARLA DI AMBIENTE?,di Michele Zarrella

Otto domande, otto risposte l’otto ogni mese
IN MOLTI PAESI SI VOTA, MA CHI PARLA DI AMBIENTE?

La politica è rinnovabile


di Michele Zarrella

In questo anno di elezioni: Francia, Germania, Inghilterra, forse Italia, quali candidati hanno programmato di impegnarsi a risolvere il problema del riscaldamento globale?

Per salvare le banche e il sistema economico attuale i politici hanno versato fiumi di denaro e di parole, chiedendo enormi sacrifici ai cittadini, ma per il problema del riscaldamento globale c’è chi lo nega, chi lo accenna, chi usa palliativi e chi solo chiacchiere. La cosa assurda è che economicamente costano cari i disastri ambientali e più aspettiamo molto di più ci costeranno. E, purtroppo, non ci costeranno solo in termini economici. L’ambiente è la casa comune, interessa tutti e quindi in primis la politica. Gli elettori dovrebbero premiare quei politici che con le parole e con i fatti dichiarano che porranno attenzione all’ambiente, che vogliono uno sviluppo sostenibile, che vogliono vivere in una casa pulita e compatibile con la nostra specie.

 

Ma il clima ha sempre oscillato fra epoche calde e fredde.

Gli scienziati, scavando carote di ghiaccio, sono riusciti ad ottenere tre grafici relativi alle variazioni della temperatura, della concentrazione di anidride carbonica (CO2) e del livello del mare fino a oltre 800.000 anni fa. Tali grafici mostrano che per questo lunghissimo periodo, superiore alla comparsa della nostra specie – 200.000 anni fa –, la concentrazione di CO2 ha oscillato fra 160 e 300 parti per milione (ppm). Dai grafici geologici climatici si capisce chiaramente che quando la concentrazione di CO2 è bassa la temperatura è bassa (ere glaciali), quando la concentrazione di CO2 è alta la temperatura è alta (ere interglaciali). Ma da un secolo a questa parte per la prima volta la concentrazione di CO2 ha superato le 300 ppm e continua a salire tanto che a fine aprile 2017 abbiamo superato le 410 ppm.

 

Perché oggi dovremmo preoccuparci?

Ci dobbiamo preoccupare perché l’eccessivo e velocissimo aumento della concentrazione di CO2 porterà in poco tempo ad un progressivo aumento della temperatura che incide sui cambiamenti climatici. La sfida di un’era troppo calda la nostra specie non l’ha mai affrontata e quindi non sappiamo come reagirà. Inoltre l’inquietudine è che tale era sta arrivando al gran galoppo e non in un intervallo di tempo di migliaia e migliaia di anni, come è successo per le ere glaciali, quando la nostra specie ha avuto tutto il tempo per adattarsi. È, prima di tutto, per questi due motivi che ci dobbiamo preoccupare.

 

Allora quali politici dovrebbero votare i cittadini?

Naomi Klein ha scritto un libro dal titolo “UNA RIVOLUZIONE CI SALVERÀ - PERCHE’ IL CAPITALISMO NON E’ SOSTENIBILE”. In questo libro, dopo aver ampiamente dimostrato i danni ambientali ed economici derivanti dalla combustione delle fonti fossili, Klein consiglia ai cittadini di votare quei politici che promettono di abbandonare immediatamente la ricerca di tali fonti e di azzerarne il loro uso entro un paio di decenni puntando sulle rinnovabili. Continuare ad emettere CO2 agli attuali livelli, o addirittura superiori, ci esporrebbe a dei rischi che non ha alcun senso correre.

 

Occorre una rivoluzione, dunque.

Capire è l'unico modo per far sì che le nostre azioni diventino efficaci. E' solo così che si potrà realizzare la vera rivoluzione pacifica e costruttiva che auspica la Klein nell’interesse di tutta la specie umana compresi coloro che approfittano dei beni comuni inquinando l’atmosfera e mettendo in pericolo la continuazione della vita di tante specie. In primis la nostra.

 

Da dove cominciare?

Dalle elezioni. La politica è rinnovabile. E va rinnovata tutta quella politica del trasformismo e dei tradimenti, che ha ama puntare sul sicuro perché appiattita (sia a destra che a sinistra) sulle stesse posizioni: dei poteri consolidati, sedimentati, inamovibili, ma che invece vanno rimossi al più presto perché incancreniti. Occorre una politica che abbia la capacità di immaginare e progettare un mondo diverso e di far sognare.

 

E poi?

Dalle giovani generazioni. La conoscenza è potere, diceva Francesco Bacone. Informarsi. Capire. E comportarsi di conseguenza. Solo così avremo una società diversa, un mondo migliore.

 

È dunque possibile pensare a un mondo migliore?

Ma certamente. Le tecnologie rinnovabili diventano sempre più efficaci ed economiche. Secondo la “Relazione speciale sulle fonti energetiche rinnovabili” dell’IPCC, datata NAZIONI UNITE, 9 maggio 2011, in cui sono previsti 164 scenari futuri, in uno di essi, si afferma che, con le attuali tecnologie, si potrebbe sopperire tramite le fonti rinnovabili, entro il 2050, all’80 per cento dell’energia richiesta dall’intera umanità; e secondo un rapporto del WWF “The energy report 100% rinnovable energy by 2050”, lo si potrebbe fare al 100 per cento. Quindi è possibile. I politici devono impegnarsi e rispettare gli accordi sul clima. Ma anche a livello personale, per quel granello che conta, ognuno di noi può fare la sua parte: votando attentamente, aborrendo lo spreco, limitando al minimo l'uso delle fonti fossili e utilizzando al massimo le rinnovabili.

Gesualdo, 8 maggio 2017

Michele Zarrella

Per contatti zarmic@gmail.com

sito web: http://digilander.libero.it/prolocogesualdo/indice.html

 

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Lunedì 08 Maggio,2017 Ore: 09:05
 
 
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