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www.ildialogo.org L’Europa ratifica l’accordo di Parigi,di Michele Zarrella

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L’Europa ratifica l’accordo di Parigi

Dopo Stati Uniti, Cina e India


di Michele Zarrella

Il 4 ottobre scorso l’Europa ha ratificato l’accordo di Parigi. Un altro passo avanti?

Dopo Stati Uniti, Cina e India che sono i maggiori inquinatori, anche il parlamento europeo riunito in assemblea plenaria ha ratificato l’accordo di Parigi. Un passo avanti e un gran bel giorno per l’Europa e per il mondo intero.

Cosa prevede l’accordo?

L’accordo prevede per tutti i Paesi nuovi limiti più stringenti alle emissioni di anidride carbonica (CO2) e il contenimento del riscaldamento climatico sotto i due gradi centigradi, e se possibile 1,5°, rispetto all’era preindustriale.

Sarà sufficiente?

Secondo gli scienziati si. Nessuno può vincere questa battaglia da solo. L’Europa rappresenta il 12% delle emissioni mondiali. Ma insieme possiamo vincere questa sfida epocale.

Con quale programma?

Ridurre il 50% delle emissioni di CO2 entro il 2030 e azzerarle entro il 2050. Sia chiaro che questo dipende anche da ciascuno di noi: singolarmente.

Un programma ambizioso?

Non troppo. Si può attuare con tre mosse: ridurre gli sprechi, migliorare i trasporti e produrre l’energia dalle fonti rinnovabili. Le tecnologie già le abbiamo e con quelle attuali possiamo sopperire all’80% delle esigenze dell’umanità utilizzando le fonti che emettono zero CO2 nell’atmosfera.

Allora basta la volontà.

Occorre la volontà di mettere fine alla dittatura del profitto e del denaro che sta sfruttando il pianeta oltre le proprie possibilità con conseguenze gravissime per il futuro di alcune specie come la nostra.

In effetti bisogna predicare bene e razzolare meglio.

Esatto. La difficoltà è che la nostra specie per il dio denaro è capace anche di auto ingannarsi. Basta ricordare lo scandalo della Wolkswagen e tanti altri. O il comportamento di tanti governanti che negli incontri ufficiali parlano benissimo, ma nella pratica razzolano malissimo.

Per esempio, Obama fa bellissimi discorsi dichiarando di voler ridurre del 32% le emissioni degli Stati Uniti ma autorizza le tecniche del fraking (tecnica molto pericolosa anche perché provoca terremoti) per estrarre anche le bolle di gas o i barili di petrolio nascosti nelle più profonde viscere della terra o nelle sabbie bituminose.  Il nostro presidente del consiglio con lo Sblocca Italia continua a promuovere trivellazioni in mare con estrazione di fonti fossili senza limiti temporali, o meglio fino ad esaurimento del giacimento, e in terra anche in zone abitate a vocazione agricola e/o ad alta sismicità.

Cosa dovrebbero fare?

Dovrebbero alzare la testa. Non solo nel senso della dignità ma proprio fisicamente. Alzare gli occhi al cielo. Lì brilla una centrale nucleare che ci invia, da 4,56 miliardi di anni, tanta energia che supera di migliaia di volte le esigenze dell’intera umanità. Basterebbe solo migliorare quella tecnologia, ma ce ne sono anche altre, e abbandonare le fonti fossili.

Gesualdo, 8 ottobre 2016

Michele Zarrella

Per contatti zarmic@gmail.com

sito web: http:

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Sabato 08 Ottobre,2016 Ore: 08:54
 
 
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