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www.ildialogo.org Apri la tua porta alla storia,di Michele Zarrella

Apri la tua porta alla storia

Il referendum del 17 aprile è un momento importante per agire


di Michele Zarrella

La lotta contro la combustione delle fonti fossili deve essere un impulso istintivo che ci domini perché i cambiamenti climatici potrebbero portare a un’ecatombe umana che è qualcosa di repellente a qualunque persona sensata. Questa posizione non è dettata da un principio teorico o etico, ma si basa su un approfondimento dei risultati di tanti scienziati (James Hansen, Luca Mercalli, Naomi Klein, Frank Close, … ) e in particolare del V Rapporto dell’IPCC dell’ONU. Ultimamente stanno intervenendo anche gli uomini di chiesa (Bartolomeo, Papa Francesco, …) e di governo (Accordo di Parigi). Credo che tutti gli esseri umani per i quali i valori supremi della vita sono il rispetto della vita e della “casa” in cui vivono non possono non essere contro le ulteriori estrazioni delle fonti fossili fino all’ultimo barile. È insensato bruciare la “casa” in cui si abita.

Lo scorso dicembre si è chiusa la Conferenza sul clima di Parigi. L’accordo, sottoscritto da 195 Paesi che rappresentano il 93% delle emissioni complessive di anidride carbonica, apre una grande speranza e soprattutto una certezza: per contenere l’aumento della temperatura in limiti – meno di 2 °C ci dicono gli scienziati – accettabili dalla nostra specie occorre abbandonare le fonti fossili per la produzione dell’energia necessaria all’umanità. Fermare l’estrazioni di fonti fossili, in qualsiasi posto del pianeta esse vengono proposte, significa aver capito che la nostra specie non può più tollerare alcun ulteriore aumento della temperatura. L’atmosfera non ha confini come quelli che l’uomo traccia sulla Terra. Quindi da qualunque parte del pianeta si estraggono e si bruciano fonti fossili esse causano l’aumento della concentrazione di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera e, di conseguenza, della temperatura. Nel 1896 il chimico e fisico svedese Svante Arrhenius, premio Nobel per la chimica nel 1903, fu il primo a calcolare un aumento di circa 5 °C della temperatura terrestre come conseguenza del raddoppio della concentrazione della CO2 nell’atmosfera. Secondo i calcoli, eseguiti correttamente in base ai consumi dell’epoca, Arrhenius concluse che tale raddoppio si sarebbe avuto dopo 3.000 anni. Questa previsione, purtroppo, è stata smentita clamorosamente perché il raddoppio della concentrazione della CO2 nell’atmosfera con gli attuali andamenti e scenari economici sarà raggiunto entro il 2050 e cioè in 150 anni. La scienza ha già dato i suoi pareri fin dal 1896. Da allora, altri scienziati, fra cui  l’IPCC (International Panel on Climate Change), il Gruppo intergovernativo per lo studio dei cambiamenti climatici dell’ONU, hanno confermato la correlazione fra aumento della concentrazione di CO2 e l’aumento della temperartura, correggendo a 3 °C, la stima di Arrhenius. L’IPCC ogni sei anni emette un rapporto per aggiornare le stime della scienza e i possibili scenari futuri. Il problema, gravissimo, è che ogni rapporto ha visto smentire quello precedente per il peggioramento della situazione climatica. A Parigi 195 Paesi, Italia compresa, hanno sottoscritto un accordo vincolante che fermi l’aumento della concentrazione di CO2 fino al 2030 e dopo dovranno diminuire fino ad azzerarle completamente entro la fine del secolo. Le tecnologie già le abbiamo. Occorre solo la volontà di utilizzarle. Lo dicono gli scienziati, tanti uomini di chiesa, lo scioglimenti dei ghiacci, del permafrost e soprattutto i cambi delle stagioni e i campanelli d’allarme delle manifestazioni climatiche sempre più violente e più frequenti. La nostra potrebbe essere l’ultima generazione che può fermare e poi invertire la rotta del riscaldamento globale. Accettiamo questa sfida epica e apriamo la porta alla storia. Agiamo. Aborrendo lo spreco, migliorando l’efficienza e utilizzando fonti che non emettono CO2. Rispettiamo l’equilibrio raggiunto dalla biosfera in 4 miliardi e mezzo di anni che ha consentito lo sviluppo della nostra specie. Questo è il vero motivo per esprimere al referendum la propria convinzione di sostituire urgentemente le fonti fossili con altri tipi di fonti non inquinanti.

Gesualdo, 27/03/2016

 

Michele Zarrella

Per contatti

zarmic@gmail.com

sito web: digilander.libero.it

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Domenica 27 Marzo,2016 Ore: 11:18
 
 
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