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www.ildialogo.org Il trucco c’è ma non si vede,di Michele Zarrella

Otto domande, otto risposte l'otto del mese
Il trucco c’è ma non si vede

L’Homo sapiens è capace di autoingannarsi per il profitto


di Michele Zarrella

Dall’enorme scandalo delle auto truccate della Volkswagen che possiamo apprendere?

Che molti produttori di auto ingannano la società per il mero profitto; mentono sui dati di consumo e di emissioni; dichiarano ecologiche auto che, nella realtà, su strada non lo sono affatto.

È un vero terremoto.

È una tempesta. E le conseguenze non resteranno circoscritte alla sola Volkswagen né al solo mercato automobilistico. L’Homo, autodefinitosi con la modestia che lo contraddistingue, sapiens,  pur di aumentare i suoi profitti, mette a rischio il pianeta cioè la casa comune come lo chiama papa Francesco nell’enciclica LAUDATO SI’.

Ma come è stato possibile sfuggire alle maglie dei controlli.

Con software molto sofisticati e nascosti che riconoscono il test su rulli e fanno sì che le auto diminuiscono le emissioni durante questa circostanza. Quando poi vanno su strada si comportano in maniera molto diversa superando le emissioni di ossidi di azoto (NOx) fino a 40 volte in più di quelle consentite dalle norme americane.  

Quindi gli automobilisti hanno inquinato a loro insaputa.

Inconsapevolmente milioni di automobilisti sono diventati super-inquinatori danneggiando l’ambiente quaranta volte in più di quanto dichiarato dalla casa produttrice. Inoltre hanno consumato molto di più di quanto dichiarato dalla casa costruttrice. Meglio consumare di più e inquinare illegalmente l’ambiente ma guadagnare lauti profitti – avranno pensato i dirigenti della Volkswagen.

Maggiori consumi significano maggiori guadagni per tutta la filiera.

Maggiori consumi significa maggiori emissioni di  CO2 nell’atmosfera. Continuare con la logica del guadagno e del profitto significa autoingannarsi. Significa nascondere la polvere sotto il tappeto. La concentrazione della CO2 nell’atmosfera un secolo fa ha superato le 300 parti per milione (ppm) che è il valore massimo mai superato negli ultimi 425 000 anni (fonte James Hansen et al.). In un secolo tale concentrazione è aumentata in maniera esponenziale e ha raggiunto le 400 ppm. Se continuiamo con questo andamento la concentrazione della CO2 entro il 2050 raggiungerà valori tali da comportare l’aumento della temperatura del pianeta oltre i 2 °C, considerato il valore massimo sopportabile dalla capacità di adattamento della nostra specie.

Cosa fare?

Prendere coscienza dei rapporti degli scienziati dell’IPCC, e di tanti altri, che da oltre un ventennio continuano a dirci di diminuire immediatamente, fino ad azzerare entro il 2050, le emissioni di CO2. Prendere atto dell’allarme e degli appelli di istituzioni territoriali, delle organizzazioni ambientaliste, di alcuni governanti e delle chiese che si aggiungono ai rapporti e alle preoccupazioni degli scienziati. Riflettere che l’Homo sapiens ha superato le sfide delle ere glaciali – coprendosi, accendendo il fuoco, riparandosi in grotte ecc. –, ma non sappiamo come si adatterà alle sfide di ere torride. Dopo essersi denudato come Adamo ed Eva cosa potrà fare?

La prossima Conferenza sul clima di Parigi potrà essere un momento importante per una svolta?

 È iniziato il countdown verso COP 21 (Conference of the Parties), la Conferenza sul clima che si terrà dal 30 novembre a Parigi. È auspicabile, e sembra che ci sia, da parte di tutti i paesi partecipanti la volontà reale di uscire dalla conferenza di Parigi con un documento valido e giuridicamente vincolante. Oggi a Roma si terrà una manifestazione proprio per ricordare che questa volta non si potrà fallire perché, come ha detto Obama, questa generazione è l’ultima che può ancora porre rimedio al riscaldamento globale.

Dunque stiamo affrontando una sfida epica.

Sì, questa è una sfida davvero importantissima che possiamo vincere, perché le soluzioni esistono già. Noi siamo la malattia, ma pure la cura. Ognuno di noi contribuisce a modificare l’equilibrio della biosfera raggiunto in miliardi di anni, quindi ognuno di noi deve metter in atto comportamenti improntati al minimo consumo di energia, a riciclare i materiali, a non sprecare, a produrre energia da fonti che non emettono gas serra. Non sprecare è diventato un imperativo morale. Lo spreco danneggia la società. Dunque ogni persona deve mettere in atto comportamenti rispettosi dell’ambiente. Questi gesti ci faranno sentire gioiosi come si sente chi sa di far qualcosa per gli altri. In questo caso lo fa per l’intera umanità.

Gesualdo, 8 novembre 2015

Michele Zarrella

Per contatti

zarmic@gmail.com

sito web: digilander.libero.it

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Domenica 08 Novembre,2015 Ore: 08:39
 
 
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