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www.ildialogo.org Possiamo continuare a estrarre fonti fossili?,di Michele Zarrella

OTTO DOMANDE OTTO RISPOSTE L'OTTO DEL MESE
Possiamo continuare a estrarre fonti fossili?

La questione è soprattutto culturale  


di Michele Zarrella

Aumenta la sensibilità della gente sulla questione del cambiamento climatico.

Grazie ai tanti rapporti degli scienziati e convegni riportati dai mezzi di comunicazione e alle tante iniziative di associazioni ed enti il cambiamento climatico sta interessando sempre più persone. Ma oggi lo dobbiamo anche a tanti artisti: pittori, fotografi, compositori che stanno producendo le loro opere al servizio della scienza del clima per sensibilizzare l’opinione pubblica.  Diventa sempre più importante agire sull’evoluzione culturale della gente mettendo al primo posto il cambiamento climatico, perché esso interessa tutta la nostra specie.

I governanti assillati dalla richiesta di energia puntano ancora  molto sulle estrazioni fossili.

Le decisioni dei governi di voler continuare ad estrarre fonti fossili con ritmi sempre maggiori ritenendo che esse costituiscono una ricchezza per il paese significa voler insistere testardamente nel rifiutare di comprendere i danni che si stanno provocando all’equilibrio della biosfera e nell’ignorare i rapporti che gli scienziati climatici ci stanno ripetendo da oltre un ventennio.

Cosa dovrebbero fare?

Progettare un Paese più competitivo puntando sulle risorse locali a zero emissioni di gas serra, per rispondere alle grandi sfide del XXI secolo: rallentare nel breve periodo e diminuire nel medio periodo il riscaldamento globale, ridurre il divario fra ricchi e poveri. E poi incentivare la ricerca di soluzioni alternative che a livello di laboratorio già esistono.

Ma come si fanno uscire dai laboratori le soluzioni?

Riducendo la burocrazia e definendo un quadro strategico chiaro, semplice e adeguato. Solo così si troveranno imprenditori che investono nelle nuove tecnologie. Unitamente alle soluzioni scientifiche e tecnologiche si devono affiancare azioni culturali, politiche e economiche. Ognuno deve sapere quanto e come incidono sul cambiamento climatico le attività umane.

Quindi dobbiamo ridurre le estrazioni fossili?

Le estrazioni di fonti fossili, oltre a modificare la composizione dell’atmosfera creando l’effetto serra, incidono pericolosamente sulle falde acquifere, sull’ambiente e sul paesaggio. Queste trasformazioni devono essere analizzate e comprese per il futuro del territorio. E i territori vanno ascoltati e sostenuti.

L’indipendenza energetica però è necessaria.

Puntare all’indipendenza energetica è cosa sacrosanta, ma perché “sporcare” la biosfera e porre le basi di una futura catastrofe? Perché percorrere la via del danno futuro? Un danno futuro che si avvicina sempre più al galoppo? Non possiamo lasciare questo danno alle prossime generazioni, né pensare in termini nazionalistici: il problema è globale.

Allora una centrale a carbone in Cina influisce anche in Italia?

Certo. L’atmosfera non conosce confini come le nazioni. Chi “sporca” l’atmosfera sporca tutto il pianeta. La politica energetica non si può declinarla in chiave nazionalistica senza il rispetto della globalità, altrimenti saremo travolti da cambiamenti climatici di ogni tipo: alluvioni, siccità, innalzamento delle temperature, scioglimenti dei ghiacciai e del permafrost… Ognuno di questi fenomeni ne porta appreso altri. Per esempio lo scioglimento del permafrost comporterà la liberazione del metano intrappolato nel terreno ghiacciato. E il metano è un gas serra con effetti molto più disastrosi di quelli della CO2.

Si potrebbe sperare in una guida suprema che risolva il problema dall’alto.

Ma questo non è mai avvenuto. Anche le leadership giovanili (Obama, Renzi, ecc.) si comportano come le vecchie. Pensavamo che un giovane presidente tenesse maggiormente conto delle future generazioni e dei danni che le estrazioni di fonti fossili provocano alla biosfera. 

Ogni Paese, e a cascata ogni cittadino, è responsabile del modo in cui intende risolvere il problema energetico. Ma esso è principalmente culturale. Tutte le azioni che il singolo cittadino può mettere in atto ben vengano ma se non comprendiamo che la strada delle estrazioni fossili porta alla modifica repentina dell’equilibrio della biosfera, e a possibili sconvolgimenti in tutto il pianeta, non faremo grandi passi in avanti. Che il problema lo si possa risolvere dall’alto ho poche speranze. Penso che un mondo migliore non può venire da un uomo migliore che guida tanti uomini ma da tanti uomini migliori.

Gesualdo, 8 ottobre 2014

Michele Zarrella

Per contatti

zarmic@gmail.com

sito web:http://digilander.libero.it/

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Mercoledì 08 Ottobre,2014 Ore: 08:28
 
 
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