- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (437) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Massima attenzione al riscaldamento globale,di Michele Zarrella

OTTO DOMANDE OTTO RISPOSTE L'OTTO DEL MESE
 

Massima attenzione al riscaldamento globale

L'accesso ai depositi profondi di petrolio comporta un futuro sporco, incerto e costoso


di Michele Zarrella

Cosa succederà in seguito al riscaldamento globale?

Sono convinto che nessuna previsione precisa è possibile. Non sappiamo con che velocità si scioglieranno i ghiacciai e le calotte polari, quanto rapidamente cresceranno il livello del mare, le temperature, i gas serra e quanto pesantemente i cambiamenti climatici influiranno in zone specifiche (India, Cina, Mediterraneo). La nostra specie ha superato indenne le ere glaciali, ma non sappiamo come si adatterà all’aumento delle temperature: una sfida completamente nuova che non ha mai affrontato nella sua esistenza di circa 200 mila anni.

I cambiamenti climatici potrebbero colpire differentemente in differenti zone.

Sì. Una delle zone che già sta risentendo dei cambiamenti climatici è l’India. I forni con cui le donne preparano il cibo utilizzando biomasse emettono tanto fumo e tanto particolato che in India si è formata la cosiddetta nuvola marrone asiatica. Tale nuvola, che si estende fino a lambire l’Arabia Saudita, sta comportando un aumento della temperatura del 20-25% rispetto alle temperature storiche precedenti. Tale aumento ha modificato la frequenza dei monsoni che hanno spostato il loro arrivo di circa 22-25 giorni, da fine giugno a luglio, diventando imprevedibili ed estremi con la conseguente minore fornitura idrica ai fiumi e alle falde acquifere. Tutto ciò sta mettendo in crisi la produzione agricola: le piante hanno bisogno di acqua che tarda di oltre 20 giorni ad arrivare, con una diminuzione stimata del 30% di tutta la produzione entro il 2080.

 Il tutto mentre la popolazione e quindi le esigenze aumentano.

Esatto. In India si stanno sostituendo i vecchi forni con nuovi forni che riducono enormemente l’uso delle biomasse con conseguente riduzione di emissione di CO2 e con miglioramento nella salute delle donne che li usano. Si è stimato che una donna che cucina con i vecchi forni assorbe una quantità di fumo pari a quelle di un fumatore che fumi 20 pacchetti di sigarette al giorno. I vecchi forni rendevano i soffitti delle case neri e affumicati. Si stanno incentivando delle lampade ricaricabili con pannelli solari per illuminare le case. Il riscaldamento globale si potrà attenuare con semplici cambiamenti di questo tipo fatti da milioni di persone.

Ma quanto possono incidere le piccole azioni di milioni di persone se oggi il fabbisogno di risorse naturali, in particolare il petrolio, sta crescendo rapidamente a causa dello sviluppo economico e della popolazione?

La cultura e la percezione del riscaldamento globale sicuramente incidono sui nostri comportamenti singoli e quindi ben vengano tutti i piccoli comportamenti di milioni di persone. Certo che dall’alto bisogna prendere coscienza dei danni che stiamo provocando alla composizione dell’atmosfera estraendo fonti fossili. L’Agenzia Internazionale dell’Energia stima che l’umanità utilizza ogni giorno 85 milioni di barili di petrolio al giorno, con un aumento prospettato a 105 milioni di barili entro il 2030 e prevede « un picco del petrolio nel 2020 se la domanda continua a crescere così come ha fatto finora ». Questo è inaccettabile. Lo scrittore e giornalista Richard Heinberg ha affermato “Lo sfruttamento del petrolio e i cambiamenti climatici creeranno un contesto nuovo di zecca in cui si combatteranno battaglie politiche”.

Quindi il consiglio è di ridurre drasticamente l’uso del petrolio.

Questo dovrebbe fare chi si è autodefinito sapiens. Ma le vaste riserve di gas da argille (shale gas), così come il carbone, l’autorizzazione ad accedere ai depositi più profondi di petrolio è nei piani di tutti i politici del mondo. Pertanto quello che la ragione e le previsioni ci dicono: di non estrarre fonti fossili che immettono nell’atmosfera ingenti quantità di CO2,  pare che non abbiano grande effetto sui governanti di questa Terra.

Jeffrey Kargol in una intervista a Focus del 7 settembre 2014 ha dichiarato: "Il mio consiglio ai capi di India, Cina, Stati Uniti è quello di svegliarsi. La prova del cambiamento climatico è proprio davanti a loro, sta avvenendo e gli scienziati lo stanno documentando, i media stanno mostrando le prove di questo mutamento che sta influenzando ogni aspetto della vita degli uomini sulla Terra".

Claude Mandil, dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, ha affermato: “Il futuro energetico che oggi ci troviamo davanti sulla base delle proiezioni degli andamenti attuali è sporco, incerto e costoso.

Possiamo puntare sulla fissione nucleare?

L’energia nucleare deve costituire un punto fermo nel futuro. La ricerca in questo campo dovrebbe essere sovvenzionata molto di più. Ma l’attuale tecnologia della fissione sfrutta una risorsa finita – l’uranio – e poi non ha risolto il problema delle scorie. Infine gli incidenti di Cernobyl e Fukushima, per citare solo i più disastrosi, ci fanno capire che bisogna ricercare in altra direzione: nel metodo della fusione nucleare e non della fissione.

D’altronde  le stelle funzionano con la fusione nucleare?

Sì. Il nostro Sole è una grande e immensa centrale nucleare a fusione che ci fornisce energia da 5 miliardi di anni e continuerà a farlo per altri 5 miliardi di anni. Esso non provoca danni alla salute, anzi favorisce la vita sulla Terra. Non le pare che una specie, definitasi sapiens, non debba alzare la testa, guardare in alto e utilizzare quello che la natura ci dà?

E nel frattempo cosa possiamo fare?

Incentivare l’uso delle fonti rinnovabili di cui già disponiamo la tecnologia che comunque va migliorata. Spegnere le apparecchiature in stand-by, porre attenzione all’uso dell’illuminazione pubblica e dell'elettricità in generale, dotarsi di impianti fotovoltaici per l’energia elettrica e solari per l’acqua calda, costruire le nuove case e fabbriche a impatto zero, ristrutturare le vecchie, costruire motori più effecienti, camminare a piedi o usare la bicicletta, ecc.  potrebbe fare una differenza enorme. Cambiare le nostre abitudini in ambito energetico non è semplice, né immediato perché finora le nostre infrastrutture in gran parte sono state progettate per le fonti fossili, e non per fonti alternative. Ma ora dobbiamo sterzare: per salvare il pianeta è necessaria una rivoluzione delle coscienze e dei comportamenti.

Gesualdo, 8 settembre 2014

Michele Zarrella

Per contatti

zarmic@gmail.com

 

sito web: http://digilander.libero.it/prolocogesualdo/indice.html

Torna alla sezione Ambiente

 

 

Vai alla sezione Astronomia

 



Lunedì 08 Settembre,2014 Ore: 08:26
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Ambiente

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info