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www.ildialogo.org RISPETTA L’AMBIENTE, È LA TUA CASA.,di Michele Zarrella

Otto domande, otto risposte l’otto del mese
RISPETTA L’AMBIENTE, È LA TUA CASA.

Per Prima non sprecare


di Michele Zarrella

L’ultimo rapporto dell’IPCC certifica l’azione antropogenica sui cambiamenti climatici.

L’ultimo rapporto dell’IPCC dice: è estremamente probabile che l’attività antropogenica sia la causa dei cambiamenti climatici. La locuzione estremamente probabile significa una probabilità che va dal 95 al 100%. Quindi effettivamente non ci possono essere dubbi che l’incidenza dell’uomo sia determinante sui cambiamenti climatici. Dicendola col titolo del libro di Tim Flannery siamo “I SIGNORI DEL CLIMA”. E il sottotitolo recita: “COME L’UOMO STA ALTERANDO GLI EQUILIBRI DEL PIANETA”.

Se continuiamo a inquinare ai livelli attuali, quanto tempo ci resta?

Secondo il rapporto dell’IPCC se non si interviene entro il 2050 con una riduzione delle emissioni di gas serra del 40-70% fino ad arrivare ad una riduzione del 100% entro fine secolo, è «estremamente probabile» che le conseguenze climatiche possano risultare catastrofiche per la nostra specie. È come se il dottore, dopo aver fatto le analisi e la radiografie dei polmoni del proprio paziente gli dicesse: è «estremamente probabile» che se continua a fumare 30 sigarette al giorno entro due anni prenderà il tumore ai polmoni. Quanto tempo resterebbe al paziente? Cosa farebbe?  E quando comincerebbe a modificare i propri comportamenti?

Ma perché non si interviene?

Trattati, protocolli, accordi nell’ultimo decennio si sono succeduti in continuazione, ma sono rimasti solo e semplicemente buoni propositi. Non si è passati all’azione concreta. E più tempo passa più pericolosa e più onerosa diventa la situazione. Fermare le deforestazioni, diminuire le emissioni di  gas serra, tassare chi inquina, salvaguardare la biodiversità, eliminare gli sprechi, produrre apparecchi e macchine più efficienti, utilizzare fonti rinnovabili, realizzare piccole reti, ecc. restano, purtroppo, le parole al vento di tutti i governanti.

Se i governanti fanno solo proclami il singolo cittadino cosa può fare?

Prendere coscienza e comportarsi di conseguenza. Un’azione diventa razionale se si fonda su convinzioni razionali. Ognuno di noi deve rispettare la propria casa: l’ambiente. Il passaggio razionale è riuscire a pensare che la propria casa è l’intero pianeta.

Ma le nostre azioni sono piccola cosa rispetto al problema globale.

Esattissimo. È frustrante pensare che la propria singola azione risulterà insignificante rispetto al problema globale. Questo ragionamento ci induce addirittura a non metterla in atto con la convinzione legittima che non modificherà praticamente niente. Questo modo di pensare però ci sta conducendo verso un baratro.

Pertanto è da considerare un errore.

Si. Un errore gravissimo. Una goccia nell’oceano è ben poca cosa, però tutto l’oceano è fatto di tantissime gocce quindi ognuno contribuisce per la sua parte a formare l’oceano. Mettiamo in più che l’uomo emula gli altri uomini. Allora siamo da esempio e comportiamoci come coscienza e conoscenza ci indicano. Gli altri ci seguiranno. E se no lo facciamo ...

Se non lo facciamo non rispettiamo la nostra casa.

E sì. Purtroppo nel caso dei cambiamenti climatici il danno si fa a tutto il pianeta: la nostra casa, o meglio, a tutte le specie viventi che lo abitano, erché il pianeta continuerà a girare nello spazio per altri 1825 miliardi di giorni (quando il Sole morirà), ma non si porterà come ospite la nostra specie. Forse qualche altra che riuscirà a sopravvivere all'aumento della temperatura dell'atmosfera.

Come successe per i dinosauri?

Più o meno. 65 milioni di anni fa si estinsero il 75% delle specie marine e quasi tutte le specie animali e vegetali. I dinosauri, che allora erano i padroni del pianeta, non riuscirono a sopravvivere agli sconvolgimenti climatici provocati dalla caduta di un asteroide, mentre riuscirono a sopravvivere alcune altre specie compreso dei piccoli mammiferi da cui discendono tutti i mammiferi odierni, Homo sapiens compreso. La differenza è che allora fu un evento esterno, improvviso e imprevisto. Oggi invece il cambiamento climatico è «estremamente probabile» che siamo noi stessi a provocarlo. Negli ultimi decenni l’aumento della concentrazione di CO2 e di conseguenza della temperatura dell’atmosfera ha assunto un andamento di tipo esponenziale. I segnali sono chiari e forti: i ghiacciai e il permafrost si sciolgono, l’acidità e la temperatura degli oceani aumentano, i fenomeni climatici diventano più violenti e più frequenti. Gli scienziati ci avvertono. Il 2050 è vicino. Mancano 36 anni. E i nostri figli saranno nel pieno della loro attività. Pensate ora ai nostri nipoti. Però sembra che ai governanti, alle multinazionali, al potere economico, alle chiese non importa se si dovesse raggiungere il punto di non ritorno. La nostra specie, che si è autodefinita Homo sapiens, sfrutta e sporca la propria casa. Ora il dottore (gli scienziati) gli ha detto è estremamente probabile che entro il 2050 si potrebbe raggiungere il punto di non ritorno. Cosa farà l'Homo sapiens? Cambierà i propri comportamenti. Farà come il paziente fumatore? Prenderà provvedimenti che rispettino la propria casa?

Gesualdo, 8 giugno 2014

Michele Zarrella

Per contatti zarmic@gmail.com

sito web: digilander.libero.it

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Sabato 07 Giugno,2014 Ore: 22:41
 
 
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