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www.ildialogo.org Fino alla fine del mondo…    ,di Michele Zarrella

Otto domande, otto risposte l’otto del mese
Fino alla fine del mondo…    

Un anno col cuore in gola ...


di Michele Zarrella

Fin dall’inizio dello scorso anno siamo stati “tempestati”, e per alcuni “terrorizzati”, dalla notizia che il 21 dicembre 2012 sarebbe venuta la fine del mondo. Oggi che la fatidica data è passata senza conseguenze possiamo parlarne con chiarezza.

A volte la stampa deve seguire le tendenze del momento. E poiché molte persone chiedevano spiegazioni su questa ipotizzata fine del mondo, tanti organi di informazione hanno detto e scritto di tutto e di più. Anche noi abbiamo affrontato il problema in un articolo apparso nello scorso febbraio 2012 ildialogo.org … e ancora oggi lo rifacciamo per riflettere su quanto sono ingannevoli, e a volte interessate, le notizie umane. Ne parliamo soprattutto per ribadire che le attività antropiche incidono sull’equilibrio dinamico della biosfera ed in particolare sui cambiamenti climatici non sui moti della Terra. Una cosa sono i calendari, creati ad uso e consumo degli esseri umani, e ben altra cosa sono le leggi di natura che per niente tengono conto della specie umana o di qualunque altra specie. Il fatto che il 21 dicembre 2012 sia trascorso come tutti gli altri giorni dimostra, ancora una volta, che le previsioni umane succedutesi su questo argomento, sono davvero buone per i più ansiosi o i creduloni entrambi appartenenti alla categoria di chi non conosce le leggi dell’universo.

Questi annunci perché sono risultati tutti errati.

Perché la fine del mondo non verrà per una convenzione umana quale la fine di un ciclo e l’inizio di un altro, come nel caso dei Maya, o la fine di un di un millennio legato alla nascita di un messia o di un’altra convenzione come quella di un messia che dovrà venire come per gli ebrei. Questi ultimi si rifanno alla Bibbia e per loro l’anno che è appena trascorso è stato il 5762esimo. Per gli islamici era l’anno 1433esimo e la suddivisione dell’anno è fatta da 12 mesi lunari di 29 giorni come per gli ebrei. Sono tutte convenzioni, e ce ne sono tante altre, che servono a soddisfare soltanto i bisogni della specie umana che oltretutto è frammentata in tante civiltà e ancor più in tante religioni. Alcuni esempi clamorosi di errori antropocentrici sono stati il considerare la Terra e l'uomo al centro dell’universo e che tutto ruoti intorno ad essi. Ma cosa che molti non sanno è che sono variabili anche le comuni unità di misure di tempo, di lunghezza o di peso. Esse sono basate sul corpo umano o sui moti del nostro pianeta. Quindi entrambi variabili. I calendari sono stati concepiti in base ai moti del nostro pianeta. Per esempio il giorno è il tempo impiegato dal pianeta per ruotare su se stesso. L’anno è il tempo impiegato dalla Terra per compiere un giro intorno al sole. Il calendario Maya, nella sua interezza, contemplava: giorni, mesi, anni suddivisi in quattro ere di oltre 5.000 anni che equivalgono pressapoco al ciclo della precessione degli equinozi. ancora oggi per alcune misure di lunghezza si usa il pollice o il piede. Nell’Inghilterra di secoli fa il pollice coincideva con quello del re. Poi ne fu considerata la misura media fra quello del re e quello della regina. Mentre il metro è nato come la milionesima parte di un quarto di meridiano terrestre. Il chilogrammo campione, è notizia di ieri, è ingrassato di 10 microgrammi http://www.repubblica.it/scienze/2013/01/07/. Queste unità di misura, come le tante convenzioni e teorie basate su un concetto antropocentrico, non sono costanti e sono destinate ad essere soppiantate perché errate.

Nella nostra civiltà di annunci della fine del mondo ce ne sono stati molti?

Guardando indietro nella storia se ne possono contare oltre 200 annunci della fine del mondo. Fra i più famosi quelli relativi ai passaggi di un millennio. Vorrei ricordare che l’arrivo dell’anno mille significa che son trascorsi 999 anni, 11 mesi e 31 giorni dalla nascita di Cristo, cosa che non è vero per gli ebrei e i musulmani, e tanto meno per il moto di rivoluzione della Terra, che è iniziato 4,6 miliardi di anni fa. L’anno 1000 significa soltanto che è la quattromiliardesima, seicentomilionesima e millesima volta che la Terra gira intorno al Sole. E questo lo farà, per altri 5 miliardi di volte (anni) dopodiché è prevista la “morte” del Sole e quindi la fine del sistema solare.

Allora una fine del mondo, fino alla fine, ci sarà.

Già alla fine del 1800 era noto che il sistema solare un tempo non era esistito. Esso si è formato circa 5 miliardi di anni fa. Che l’universo cambi, evolva e si trasformi, in una evoluzione iniziata 13,7 miliardi di anni fa, non è certo un fatto nuovo. La fine del nostro pianeta, e su questo punto sono d’accordo gli astrofisici, è inevitabile. Nel libro “I numeri dell’universo” l’astrofisico John D. Barrow, considerato uno dei maggiori esperti al mondo della moderna ricerca cosmologica, afferma: “Alla fine comunque anche il nostro Sole morirà. La nostra galassia, la Via Lattea, verrà inghiottita dall’immenso buco nero che si annida al suo centro. La vita come la conosciamo avrà fine. I sopravvissuti dovranno necessariamente aver cambiato la loro forma, i loro habitat e la loro natura in misura che, con i nostri criteri attuali, ci sarebbe difficile definire «vita» la loro esistenza.”

È di questo che dobbiamo prendere coscienza?

Se vogliamo considerare la fine del mondo, nel senso della fine del nostro sistema solare, sì. Dobbiamo prenderne coscienza. Ci troviamo immersi in un universo formato da pianeti, stelle, buchi neri, galassie in uno stato di continua trasformazione e di equilibrio dinamico, con immensi ammassi che si allontanano a grande velocità l’uno dall’altro e che si trasformerà in una situazione futura molto diversa da quella attuale. Per esempio, già sappiamo che la fine del sistema solare avverrà in un tempo ancor più breve rispetto alla morte del sole. Tra circa 2,5 miliardi di anni! La nostra galassia e la “vicina” galassia Andromeda, che dista 2,5 milioni di anniluce, si avvicinano con una velocità di 300 km/s pari a 1.080.000 km/h. Più di un milione di chilometri all’ora! Le due galassie si fagociteranno, in una catastrofe inimmaginabile per la mente umana. Numeri e tempi che esulano dalle nostre limitate capacità e che non ci permettono di vedere lo sviluppo di questi lenti, progressivi ma esponenziali mutamenti.

Quindi possiamo stare tranquilli.

Queste minacce, attualmente, sono molto lontane. Se non interverranno catastrofi cosmiche di diverso tipo, come l’esplosione di una supernova "vicina", l’incontro con un buco nero o l’impatto con un grosso asteroide, il pianeta Terra continuerà a ruotare su se stesso e intorno al Sole e da esso sarà trascinato, a velocità pazzesche, nell’universo per miliardi di anni. Però non “possiamo stare tranquilli” dal punto di vista della nostra specie.

E perché?

La nostra situazione sul pianeta Terra diventa sempre più preoccupante. Ad agosto 2012 l’umanità ha consumato il totale delle risorse generate dalla Terra in un anno. Per il rimanente periodo fino a dicembre, i nostri consumi Hanno contribuito ad accelerare le modifiche dell’equilibrio della biosfera con conseguenze pesanti per la nostra specie. Un quarto di secolo fa il pareggio fra consumo dell’umanità e risorse generate dal pianeta fu superato per la prima volta. Era il 19 dicembre, quasi alla fine dell’anno. Quindi eravamo quasi in parità. Dal 1987 l’umanità sta vivendo al di sopra delle possibilità che offre il pianeta e questo in definitiva significa modificare pesantemente l’equilibrio della biosfera. Quello che consumiamo è maggiore di quanto la Terra riesce a rigenerare. E ogni anno la data del pareggio fra risorse consumate e quelle generate risulta in anticipo rispetto all’anno precedente. Nel 2000 fu superato il primo novembre. Nel 2010 lo superammo il 12 ottobre e nel 2011 il 27 settembre. Lo scorso anno lo abbiamo superato il 22 agosto. In una accelerazione a spirale che ci avvolge, ci stringe e ci costringerà ad una modificazione “drastica” dell’uso delle risorse terrestri.

Ma allora se qualcuno avesse comprato il kit di sopravvivenza per il 21 dicembre 2012 farebbe bene a conservarlo?

Se qualcuno lo avesse fatto lo metta da parte per i suoi nipoti. La biosfera di questo nostro piccolo pianeta è in continuo naturale mutamento: il clima, le quantità relative dei tre stati dell’acqua (solido, liquido e gassoso), la composizione chimica dell’atmosfera e degli oceani, la topografia, si modificano e lo stesso vale per le specie viventi. Ma le attività umane stanno influenzando pesantemente tale mutamento e la biosfera è destinata a diventare, in tempi non molto lunghi, un luogo meno ospitale per la nostra specie. E questa volta non parliamo di miliardi di anni..., ma di secoli.

Gesualdo, 8 gennaio 2013

Michele Zarrella

Per contatti

zarmic@gmail.com

sito web: http://digilander.libero.it/prolocogesualdo/indice.html

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Martedì 08 Gennaio,2013 Ore: 08:53
 
 
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