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www.ildialogo.org Pasqua di resurrezione,di Michele Zarrella

Otto domande, otto risposte l’otto del mese
Pasqua di resurrezione

Che sia risveglio, presa di coscienza e cambiamento.


di Michele Zarrella

Oggi è Pasqua di resurrezione, sicuramente manderemo un messaggio di fiducia e di speranza.
Senz’altro faccio gli auguri a tutti i nostri lettori. Auguro loro che questa resurrezione significhi risveglio e nuovo modo di agire, presa di coscienza dei problemi ambientali che sono reali e vitali per tutti noi e le future generazioni.
La lingua batte dove il dente duole?
È strano che 7 miliardi di persone si dividano in due categorie: gli ambientalisti e tutti gli altri, con i primi che danno fastidio agli altri. Purtroppo non è così. Siamo tutti ambientalisti perché siamo tutti ospiti di questo bellissimo pianeta, e tutti facciamo parte della biosfera con le leggi fisiche che la governano. Siamo parte di Gaia, il pianeta che vive, e con le nostre azioni agiamo e incidiamo sul suo equilibrio raggiunto in 4,6 miliardi di anni.
Lei dice che gli ambientalisti danno fastidio. A me risulta che spesso vengono ridicolizzati.
È vero. Quando non si vuol ragionare, fermarsi a riflettere, prendere coscienza e poi agire di conseguenza, cosa che risulta difficoltosa e costa un po’ di impegno, allora è più facile e più comodo ridicolizzare la questione e soprassedere pur di non cambiare. Mi fa venire in mente quello che diceva il famoso filosofo Arthur Schopenhauer: “Ogni verità passa attraverso tre fasi prima di essere riconosciuta. Nella prima è ridicolizzata, nella seconda è osteggiata, nella terza diviene di per se stessa evidente.
Noi siamo fra la prima e la seconda fase. Allora nella prossima diverrà evidente.
Le fasi non bisogna intenderle nette e con soluzione di continuità per tutti. Esse sono contigue e si intersecano. La maggior parte della popolazione sta nella prima fase. Le lobby stanno nella seconda e fanno di tutto per sostenere la prima. Gli scienziati stanno nella terza e incontrano un muro di ostilità dovuto agli interessi di pochi che incitano a non cambiare per mantenere lo status quo.  
Gli scienziati stanno avanti. Vedono il futuro?
Gli scienziati delineano i possibili scenari futuri. Partendo dai dati odierni e facendo delle ipotesi suffragate da studi ed esperienze pregresse analizzano i verosimili sviluppi e disegnano gli scenari possibili, correggendo continuamente gli stessi in base alle nuove conoscenze e ai dati acquisiti giorno dopo giorno. Per esempio il rapporto dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) 2007 prevede un innalzamento di 43 cm del livello del mare entro fine secolo, ma i dati che vengono acquisiti costantemente fanno pericolosamente temere che sia una stima ottimistica e che l'innalzamento sarà più del doppio di quanto previsto. L’altra grande preoccupazione è che la velocità con cui avvengono i cambiamenti diventa sempre maggiore e potrebbe portarci a un punto di non ritorno.
Può fare un esempio?
Semplificando di molto faccio un esempio che capita quotidianamente nelle nostre case: la preparazione di un buon caffè. Per fare un buon caffè ci vuole l’acqua nella vasca inferiore, il caffè omogeneamente vibrato nel cestello intermedio e la vasca superiore pulita ed asciutta. Accendiamo il fuoco e riscaldiamo la vasca inferiore. Dopo un certo tempo, la pressione aumenta tanto da far salire l’acqua. A questo punto spegniamo il fuoco. L’acqua continuerà a salire e l’ultima parte diventerà vapor acqueo continuando a “borbottare” per alcuni minuti. Quando abbiamo spento il fuoco avevamo raggiunto il punto di non ritorno. Infatti anche spegnendo il fuoco il fenomeno della risalita dell’acqua non si è più fermato. Se invece spegniamo il fuoco prima di raggiungere il punto di non ritorno la pressione non aumenterà più e non sarà sufficiente a spingere l’acqua nella vasca superiore. Con le dovute differenze, e trascurando una miriade di variabili, una cosa analoga capita con il riscaldamento globale. Con l’aggravante che non possiamo “spegnere” d’un tratto il Sole e l’immissione di gas serra. E anche se per assurdo lo potessimo fare l’effetto serra continuerebbe per alcuni secoli, come fa la caffettiera per alcuni minuti. Al massimo potremo abbassarne la quantità di gas serra. È quello che gli scienziati ci dicono da decenni.
Quando si raggiungerà il punto di non ritorno?
Ci sono vari scenari variabili in base alle quantità di immissione di gas serra. Se la situazione dovesse rimanere quella attuale (o peggiorare) i bambini che frequentano le scuole elementari già vedranno gli effetti del riscaldamento globale e i conseguenti cambiamenti climatici. Se diminuiamo le immissioni di gas serra (cioè “abbassiamo il fuoco”, sotto la caffettiera), chiaramente il punto di non ritorno si allontanerà, ma non lo abbiamo ancora scongiurato. Per evitarlo dobbiamo invertire la tendenza e ridurre, secondo lo scienziato James Hansen, la concentrazione di CO2 dalle attuali 392 parti per milione (ppm) fino a 350. Hansen studiando la concentrazione di CO2 fino a 450.000 anni fa ha notato che essa fino a due secoli fa non ha mai superato le 300 ppm. Ma con l’avvento dell’era industriale la concentrazione di CO2 ha continuato a salire superando tale soglia e nell’ultimo secolo ha assunto un andamento esponenziale fino a raggiungere le attuali 392 ppm con la previsione che a fine secolo raggiungeremo 450 ppm con un aumento di 4 °C. Il che potrebbe costituire il punto di non ritorno.
Cosa ci dobbiamo augurare?
Una resurrezione che significhi risveglio e presa di coscienza, che significhi cambiamento degli schemi mentali, che significhi nuovo modo di agire. Quel che conta è fare avendo cura della biosfera. Ognuno di noi contribuisce alla immissione di gas serra nell’atmosfera. Allora riduciamo i consumi; aborriamo gli sprechi. Iniziamo in casa, nei luoghi di lavoro e in ogni nostra attività. Trasformiamo quello che la natura ci dà: il sole, il vento, l’acqua. Riutilizziamo i materiali e gli oggetti dando loro nuova vita. Differenziamo i rifiuti facendoli diventare una risorsa. Diventiamo sobri ed efficienti. Sia questa la resurrezione.
Gesualdo, 8 aprile 2012
Michele Zarrella
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Domenica 08 Aprile,2012 Ore: 08:43
 
 
Commenti

Gli ultimi messaggi sono posti alla fine

Autore Città Giorno Ora
Federico La Sala Milano 08/4/2012 09.12
Titolo:PER UN RISVEGLIO ... CON UNA NUOVA TESTA E UN NUOVO CUORE. AUGURI !!!
PER UNA PASQUA DI RESURREZIONE ALL'ALTEZZA DEL PIANETA TERRA E DELL'INTERA UMANITA', OCCORRE UN RISVEGLIO ... CON UNA NUOVA TESTA E UN NUOVO CUORE ...

Caro Michele

PASQUA DI RESURREZIONE.... Se noi non ci siamo (nel senso che viviamo dormendo), come possiamo agire per il meglio di noi stessi e di noi stesse e per la vita stessa del Pianeta?

E il titolo dato da te alle "Otto domande, otto risposte l’otto del mese" di aprile (come tra le righe fai ben capire), sollecita a ripensare il problema di tutti i problemi: noi stessi, esseri umani, che abitiamo la Terra.

PASQUA DI RESURREZIONE ... siccome qui (in modo latente e sottile) è in gioco anche la Costituzione della Repubblica Italiana e lo stesso Messaggio Evangelico, e la nostra - di tutti e tutte sovranità (e sacerdotalità - ricordiamo anche Lutero e la Riforma), per memoria sonora (di significante e di significato) - è da preferire (con il conforto di Michele Arcangelo e di Melchi-tzedech, come di Mosè, di Elia, e Gesu’... è preferibile

RE-surrezione!!!

Una ri-surrezione che è - più propriamente - una re-surrezione, la Resurrezione di Gesù, e la re-stituzione della Libertà a ogni essere umano, a ogni cristiano e a ogni cristiana - della libertà dalla schiavitù e dalla morte!!!

PASQUA: CHE COSA RICORDIAMO?

RICORDIAMO (e rin-grazia-mo) che L’AMORE è PIU’ FORTE DI MORTE (Cantico dei cantici: 8.6)!!!

Se no, che ricordiamo?! La nostra totale generale stupidità?!

Federico La Sala
Autore Città Giorno Ora
Michele Zarrella Gesualdo 08/4/2012 11.07
Titolo:Risposta a Federico
Caro Federico,
ti ringrazio per aver ricordato a me e a tutti i lettori che il problema di tutti i problemi è che stiamo mettendo in discussione noi stessi, esseri umani, che abitiamo la Terra.

Mi chiedo quale è la logica guida l’Homo sapiens, se fa prevalere il dio Denaro su quello dell’Amore e del rispetto per tutte le creature? Fai bene a ricordare che L’AMORE è PIU’ FORTE DI MORTE (Cantico dei cantici: 8.6)!!!

Ah quanto trovo assurdo sentire che è stato massacrato, ammazzato, sterminato uno più esseri umani “IN NOME DI DIO” “IN NOME DELL’AMORE”!!!. L’assurdità di tale frase dimostra la nostra totale generale stupidità e credulità?!
Buona Paqua a te e tutti i nostri lettori.
Michele Zarrella

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