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www.ildialogo.org Quale futuro energetico?,di Michele Zarrella

Quale futuro energetico?

164 scenari contemplati dall’IPCC


di Michele Zarrella

       L’ultimo rapporto del Comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) dell’ONU, del 9 maggio 2011, frutto del lavoro di 120 scienziati, dal titolo: «Relazione speciale sulle fonti energetiche rinnovabili», ci dà l’analisi più aggiornata sulle prospettive future delle energie rinnovabili. Si tratta di approfonditi studi, raccolti in un volume di 900 pagine, in cui sono contemplati 164 scenari futuri che considerano tanti parametri fra cui l’incremento demografico e il conseguente aumento di richiesta di energia, il tenore di vita, il reddito pro capite, il rapporto costi/benefici che caratterizzano le diverse tecnologie che fanno uso di fonti rinnovabili. Quindi rappresenta l’analisi attualmente più esaustiva sul futuro delle energie rinnovabili e soprattutto dei vantaggi sociali ed ambientali che ne deriverebbero se utilizzassimo le rinnovabili.
       Il presidente dell’IPCC e Premio Nobel, Rajendra Pacauri, ha dichiarato “L'IPCC ha riunito le più rilevanti e migliori informazioni disponibili per fornire al mondo questo rapporto scientifico sul potenziale delle fonti energetiche rinnovabili per mitigare il cambiamento climatico. Il rapporto speciale può costituire una base solida di conoscenza per i responsabili politici per rilevare questa grande sfida del XXI secolo”.
         Fra gli scenari proposti nel rapporto dell’IPCC il più ottimista prevede che, per il 2050, l’umanità potrà reperire l’80% del suo fabbisogno energetico da fonti di tipo rinnovabile. E quindi fotovoltaico, eolico, geotermico, scarti di bioenergie, onde, maree, correnti oceaniche…
Se si attuasse questo scenario faremmo un passo da giganti passando dal 13 % (nel 2008) all’80% nel 2050 con un taglio di oltre 1/3 delle emissioni di gas serra che consentirebbe di tenere l’innalzamento della temperatura globale al di sotto di 2 °C, centrando così uno degli obiettivi previsti dal vertice sui cambiamenti climatici che si tenne a Cancun nel dicembre 2010. La soluzione è già a portata di mano.
       Ci sono altri studi che dimostrano che è possibile sopperire alle esigenze energetiche dell’umanità al 100% con l’energia rinnovabile entro il 2050 già con le tecnologie esistenti oggi.
Uno di questi è lo studio del WWF “The energy report 100% rinnovable energy by 2050.
In esso è dimostrato che già con le tecnologie attuali, si può sopperire al 100% della richiesta globale di energia solo con le fonti rinnovabili e quindi fare a meno di altre fonti compresa quella nucleare.
        Va inoltre considerato che se si investe almeno l’1% del PIL mondiale, 5 miliardi di dollari entro il 2020 e 7 entro il 2030, nelle tecnologie che trasformano in energia elettrica l’energia delle fonti rinnovabili si otterranno ulteriori progressi tecnologici che aumenteranno il rendimento e la redditività di tali produzioni facendo intravedere uno scenario ancora più favorevole. E a chi propone di costruire le centrali nucleari diciamogli di alzare lo sguardo verso il cielo.
Una grandissima centrale nucleare ce l’abbiamo già sulle nostre teste: il Sole.
Il Sole costituisce la gigantesca centrale nucleare con cui il pianeta convive da 4,6 miliardi di anni e la specie Homo sapiens sapiens vive. Si tratta di saperla utilizzare e trasformare per i nostri bisogni, come già fanno le piante.
       Ma il futuro e le strategie energetiche della nostra specie passano attraverso le scelte politiche. E la politica, come dice Al Gore, è rinnovabile. Il suo rinnovamento dipende da ognuno di noi. Quando andiamo a votare occorrerà scegliere i politici in base alla loro capacità di pensare al futuro e programmare giuste scelte nel lungo periodo. Si svolgerà fra 15 giorni la consultazione referendaria. E' la prima sfida che si pone davanti. 
       E quale occasione migliore di partecipazione popolare è quella di andare a votare per quesiti referendari che impegnano diritti e bisogni reali come acqua, nucleare e uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. Sono concetti semplici alla portata della comprensione e della sensibilità di tutti. E tutti devono partecipare. Partecipando in massa e superando il quorum dimostreremo di aver preso coscienza dei problemi e di voler essere protagonisti del nostro futuro, perché la scarsità di una effettiva partecipazione popolare alla vita pubblica lascia più campo libero a chi vuole abusare del potere.
Gesualdo 29 maggio 2011
Michele Zarrella
Per contatti

 



Domenica 29 Maggio,2011 Ore: 12:55
 
 
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