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www.ildialogo.org Il mondo non finir�,di Michele Zarrella

Otto domande, otto risposte l�otto del mese
Il mondo non finir�

Teorie e ipotesi intorno alla fine della specie


di Michele Zarrella

L’universo tende ad evolversi e lo fa sempre più velocemente. Ma la nostra forma di vita saprà adattarsi a cambiamenti sempre più veloci?
L’uomo si è adattato e si adatterà a tutti i cambiamenti come ha fatto da milioni di anni. Egli è passato dall’Homo habilis all’Homo erectus, poi all’Homo neanderthalensis e poi all’Homo sapiens fino all’attuale Homo sapiens sapiens…, quindi un’ulteriore evoluzione della specie umana non solo è possibile, ma addirittura ovvia. A questo porterebbe la logica che ci ha fatto autodefinire Homo sapiens sapiens. Ragionare con i limiti temporali e spaziali come quelli della mente umana, ci porterebbe a rispondere che non c’è alcun problema, ci adatteremo anche ai prossimi cambiamenti.
Vuole sottintendere che così non è?
Sì. Non è così logico né sapiente pensare ciò. Nell’arco di milioni di anni l’uomo si è adattato, ma molte sono state le specie viventi su questo pianeta che, avendo perso il proprio habitat, si sono estinte. E l’uomo, che si è autodefinito, sapiente-sapiente non ne ha fatto tesoro perché con i suoi comportamenti sta dimostrando tutt’altro che essere sapiente. Infatti estinguersi per eventi naturali al di fuori e al di sopra delle possibilità umane come la caduta di un meteorite, un terremoto, uno tsunami, un’eruzione vulcanica è nella logica dell'evoluzione universale, ma farlo con i propri comportamenti è ... diverso.  Le sembra sapiente-sapiente lo spreco delle energie del pianeta, l’inquinamento a livelli altissimi, le tecnologie che non riusciamo a controllare (Golfo del Messico, Chernobyl, Bopal, Fukushima…), lo scioglimento dei ghiacci, l’incremento demografico esponenziale, la fame, la guerra, l’ingiustizia, …?
Ma i progressi ci sono stati.
Grazie alle scoperte scientifiche l’uomo ha migliorato sempre più il proprio tenore di vita, piegando ed indirizzando le energie naturali alle sue esigenze. Il fuoco, gli utensili, la ruota, i progressi medici fisici e chimici, le macchine fino ai computer e ai razzi, ma anche le armi, .. fino alla bomba atomica gli hanno fatto credere di poter piegare la natura a suo piacimento. Ma oggi le tecnologie e l’inquinamento stanno superando soglie che in alcuni casi sono sfociate in fenomeni incontrollabili. Si temono sconvolgimenti climatici e tettonici che potrebbero risultare repentini e incompatibili con la dinamicità del nostro adattamento. Con le ultime tempeste la natura ci ha dimostrato di non poter essere domata. l'Homo sapiens-sapiens lo ha dimenticato? E' ragionevole ricordarlo.
E perché non ce ne accorgiamo?
I segnali ci sono e a volte sono forti e chiari. Ma il sapiente-sapiente è capace anche di ingannare se stesso autoconvincendosi e convincendo gli altri che tutto va bene, "nascondendo la polvere sotto il tappeto” per usare una frase in voga.
Quali sono i segnali più evidenti?
Il prof. James Hansen, docente di Scienza della Terra presso la Columbia Unversity, studioso di atmosfere dei pianeti del sistema solare, nel suo libro TEMPESTE ha dimostrato, con dati scientifici, che la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera nel corso di 450.000 anni non ha mai superato le 300 parti per milione (ppm). Invece dall’era industriale in poi essa ha superato tale valore aumentando sempre più fino a raggiungere 392 ppm. Ciò comporta l’aumento della temperatura e, a spirale, lo scioglimento delle calotte polari e dei ghiacciai, cambiamenti climatici, innalzamento del livello dei mari, pressione demografica, ecc.. E poi l’inquinamento chimico, fisico, gassoso, che ritroviamo nell’acqua, nei cibi e nell’aria. Ora ci vogliamo aggiungere anche l’invisibile inquinamento nucleare…
I cambiamenti già in corso potrebbero portarci a situazioni peggiori?
La Terra è un pianeta dinamico. Il nostro pianeta da 4,6 miliardi di anni, come l’intero universo da 13,7 miliardi di anni, non si è fermato un momento. È sempre in evoluzione cambia continuamente il proprio equilibrio passando da uno stato ad uno successivo. Noi siamo una piccolissima parte del sistema. L’uomo, come sappiamo, si è adattato mutandosi in lunghissimi periodi. Ma di fronte a cambiamenti repentini, la nostra specie potrebbe soccombere. La società che abbiamo costruito consuma ed inquina al di sopra delle possibilità del pianeta. Con questo ritmo è previsto un aumento di 3 °C fra 70 anni. Questo modello di sfruttamento energetico ci potrebbe portare al collasso.
Qualcuno vede il pericolo al di fuori della Terra e dice che il 21-12-2012 verrà la fine del mondo?
Più volte gli uomini hanno temuto la fine del mondo. Verso la fine del X secolo la gente era convinta che l’anno 1000 avrebbe portato la fine del mondo. Profezie, ipotesi e teorie più o meno suggestive ne girano molte: la profezia dei teschi di cristallo, il Libro dei Morti degli Egizi, l’Apocalisse di Giovanni, la profezia che Benedetto XVI sarebbe l'ultimo papa, la Grande Croce Alchemica di Hendaye… , ma tutte mai concretizzatesi. La più recente è quella attribuita ai Maya: attendono il ritorno di Kukulkàn che dovrebbe avvenire proprio il giorno del solstizio d’inverno del 2012 quando il Sole si posizionerà a ovest di Chichén Itzá e si avrà un particolare fenomeno di sincronizzazione cosmica.
Allora non ci dobbiamo preoccupare?
No. Prenderei in seria considerazione quello che dicono gli scienziati. Il rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change 2007 prevede un innalzamento di 43 cm del livello del mare entro fine secolo, ma i dati che vengono acquisiti costantemente fanno pericolosamente temere che sia una stima ottimistica e che l'innalzamento sarà maggiore di quanto previsto. Se si dovessero sciogliere le calotte polari e tutti i ghiacciai del pianeta si prevede un innalzamento di 76 metri del livello del mare. Queste sì che sono preoccupazioni di cui tener conto.
Facciamo parte dell’universo, un ecosistema molto più grande la cui energia è sempre in trasformazione e proviene simultaneamente dalla Terra, dalle stelle e da tutti i corpi celesti che ci circondano. L’evoluzione universale mette in moto tanta energia che è illimitatamente maggiore di quella messa in gioco dall'uomo, ma anche quel minimo dato dell’umanità contribuisce, e localmente incide molto. Dobbiamo collocarci nell’universo e prendere coscienza che non siamo il "Centro", ma siamo una piccolissima parte, bellissima che va saggiamente salvaguardata.
Questa consapevolezza e i conseguenti sapienti comportamenti potranno essere lo strumento della nostra salvezza. Ma il mondo, con noi o senza di noi, continuerà ad evolvere.
Gesualdo, 8 maggio 2011
Michele Zarrella
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Domenica 08 Maggio,2011 Ore: 11:01
 
 
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