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www.ildialogo.org IL GIOCO DELLE TRE CARTE E L'AVVELENAMENTO CHE CONTINUA,di Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo

IL GIOCO DELLE TRE CARTE E L'AVVELENAMENTO CHE CONTINUA

di Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo

Gli irresponsabili ciarlatani che da anni ci avvelenano costringendoci a bene acqua con una elevata concentrazione di arsenico (quando la piu' elementare ragionevolezza vorrebbe che nell'acqua potabile di arsenico non ve ne fosse ne' poco ne' punto) ormai smascherati tentano un'ultima frode, un'ultima soperchieria.

Invece di rispettare la legge, ed attenersi quindi al limite massimo consentito dei 10 microgrammi di arsenico per litro di acqua (che peraltro implica gia' un ingerire veleno, ed e' il doppio della soglia tollerabile secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanita', che fissa il limite massimo ammissibile a 5 microgrammi/litro), certi pubblici amministratori da mesi rinviano interventi necessari ed urgenti, ed adottano tre squallide strategie di ignobile mistificazione che si risolvono in danno certo per la popolazione ed in palese violazione della legge.

*

Prima strategia: la retorica degli "inutili allarmismi"

Continuando a starnazzare di "evitare inutili allarmismi" certi pubblici amministratori si sottraggono al rispetto della legge, non si adoperano affinche' cessi l'avvelenamento, e mentono spudoratamente ai cittadini.

Per questi pubblici amministratori evidentemente la salute e la stessa vita della popolazione del territorio amministrato non contano granche'. L'allarme e' drammaticamente giustificato, l'avvelenamento e' reale e continua, e questi pubblici amministratori sono fuorilegge.

*

Seconda strategia: il far west fatto in casa

Certi pubblici amministratori evidentemente ritengono che nei confronti della legge si possa fare ciascuno di testa propria, cosicche' se la si vuole rispettare la si rispetta, altrimenti chi se ne infischia: anni di berlusconismo hanno scavato a fondo se siamo arrivati al punto che pubblici amministratori che hanno l'obbligo di rispettare e far rispettare le leggi dello stato (che li paga per servire i cittadini) si permettono di platealmente irridere la legalita', di violare le norme e di pretendere impunita'.

Ripetendo la litania delle streghe di Macbeth questi irresponsabili pubblici amministratori continuano impunemente a dire che il limite del 10 milligrammi di arsenico per litro di acqua puo' essere tranquillamente superato, addirittura lo scrivono nei loro insensati proclami, cosi' continuando ad ingannare ed avvelenare i cittadini.

*

Terza strategia: le cortine fumogene

Infine vi sono pubblici amministratori che inventano interventi che sono solo cortine fumogene, sperpero di risorse (cui prodest?), neppure palliativi ma pseudo-palliativi che rendono ancor piu' drammatica la situazione delle persone piu' deboli, piu' fragili, piu' povere, piu' esposte: e a titolo di esempio ci riferiamo alla farsa delle fontanelle.

Occorre invece dearsenificare subito l'acqua che giunge nelle case dai pubblici acquedotti, e nelle more di un intervento che doveva essere fatto gia' da anni frattanto portare l'acqua a domicilio con le autobotti. Questo occorre, e non invitare i cittadini a fare chilometri di strada trascinando taniche (per approvvigionarsi a fontanelle che peraltro a tutt'oggi ancora neppure ci sono): e gli anziani? e i malati? e chi non ha un autoveicolo? Non potendo approvvigionarsi alle fantomatiche fontanelle devono essere quindi condannati a bere acqua all'arsenico? Le loro vite valgono di meno?

*

Quid agendum

Occorre adottare subito i provvedimenti da mesi proposti dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente", che tutte le istituzioni del viterbese e del Lazio sanno bene essere provvedimenti assolutamente necessari ed urgenti.

Occore imporre il rispetto della legge: il limite massimo consentito e' di 10 microgrammi di arsenico per litro di acqua, ed e' gia' veleno.

Gli amministratori che continuano ad imporci di bere acqua con concentrazione di arsenico superiore sono degli avvelenatori e dei fuorilegge: e vanno perseguiti per il reato che commettono.

Occorre informare correttamente la popolazione: cessino le menzogne e le mistificazioni.

Occorre garantire subito acqua potabile a tutte le persone: e' possibile con interventi tempestivi e adeguati.

Arsenico zero: diritto alla salute.

 

Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo

 

Viterbo, 18 febbraio 2011

 

Mittente: Centro di ricerca per la pace

e-mail: nbawac@tin.it

web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/



Sabato 19 Febbraio,2011 Ore: 06:29
 
 
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