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www.ildialogo.org Umberto Veronesi e l’Agenzia per la sicurezza nucleare.,di Michele Zarrella

Umberto Veronesi e l’Agenzia per la sicurezza nucleare.

Con l'attuale tecnologia sicurezza nucleare?


di Michele Zarrella

Umberto VeronesiIl neo presidente dell’agenzia per la sicurezza nucleare, Umberto Veronesi, oncologo di fame mondiale ha dichiarato a L’espresso: «L’idea che il nucleare possa aumentare il rischio-cancro è infondata: … non ci sono emissioni, non c’è diffusione di cancerogeni. .. Ho dato la mia disponibilità all’incarico perché questa agenzia si occupa della sicurezza dunque della tutela della salute della popolazione». Sono davvero deluso. Non mi aspettavo da un uomo che per una vita intera ha combattuto il tumore al seno e salvato tante vite umane oggi appoggi una scelta contro la salute pubblica, soprattutto dei bambini e dei feti. L’attuale tecnologia nucleare che utilizza il processo di fissione per produrre energia elettrica, purtroppo, è radioattiva e nuoce alla salute di chi lavora e di chi abita vicino alle centrali. Egregio professore non è vero che “non ci sono emissioni”. Sicuramente conoscerà  la Pubblicazione  103: Raccomandazioni della Commissione Internazionale per la Protezione Radiologica (I.C.R.P.) adottate nel marzo 2007. In esse vengono stabiliti i limiti di dose efficace, misurato in sievert (Sv) l’unità di misura di dose equivalente di radiazione. Il limite si stabilisce in base al rischio ritenuto accettabile per un'attività necessaria per esempio un certo numero di effetti genetici o somatici (tumori, leucemie, ecc.) o un morto ogni 10.000 persone per le popolazioni residenti. Per l’esposizione lavorativa il limite di dose efficace è stabilita pari a 100 mSv in 5 anni, senza superare i 50 mSv in un anno. Per l’esposizione del pubblico il limite è di 1 mSv in un anno. Perciò se la Commissione stabilisce i limiti vuol dire che ci sono le radiazioni. Quindi Lei, in qualità di presidente dell’agenzia, di oncologo e di professionista stimato, non può affermare "… non ci sono emissioni, non c’è diffusione di cancerogeni...", ne va della sua reputazione. Insomma, se devo fare una radiografia devo accettare la possibilità del rischio di qualche danno ai tessuti. E tutti i medici raccomandano di non farne troppo in un anno, per non superare le Raccomandazioni della I.C.R.P.. Lo stesso ragionamento va fatto per le emissioni della centrale nucleare. Se l’esposizione è contenuta entro una dose limite e un tempo breve, l'uomo può sottoporsi alle radiazioni. Ma per chi sarà esposto per molto tempo, vuoi perché ci lavora o perché abita nei dintorni, vedrà aumentare la possibilità di ammalarsi di leucemia o altre patologie. E quindi “il rischio-cancro” è fondata. Lo hanno dimostrato studi tedeschi e inglesi (vedi il Kikk Studium, fatto in Germania nel 2007di cui ho parlato nell’ articolo NONUC del 4 ottobre 2010). Purtroppo le conseguenze di queste scelte e i loro danni cadranno sui nostri figli e nipoti, e probabilmente, né io, né il prof. Veronesi lo potremo verificare. Uno: perché per la costruzione di una centrale nucleare occorrono dai cinque ai nove anni se tutto va liscio (autorizzazioni, popolazione consenziente, ecc). Per esempio, la  costruzione della centrale nucleare di Olkiluoto in Finlandia iniziò nel 2002 col programma di entrare in funzione nel 2009, a tutt’oggi non è stata ultimata. Due: perché gli effetti a lungo termine e i danni alla salute non si potranno misurare in un breve periodo di tempo e tre: perché anche quando saranno accertate le malattie si tenterà di addurre ad altre origini (che pur ci sono) la causa degli effetti neurofisiologici sulla salute umana e di tutti gli esseri viventi. Tutto ciò ricorda tanto la battaglia contro i danni da fumo di sigarette di alcuni decenni fa. E sappiamo come è finita: con la scritta sui pacchetti IL FUMO UCCIDE, IL FUMO NUOCE ALLA SALUTE. Se col fumo si può smettere in un momento, per il nucleare non è così, perché le scorie saranno radioattive per centinaia di migliaia di anni.
Tutte le specie viventi sulla Terra sono sottoposte alle radiazioni elettromagnetiche provenienti dallo spazio e dal pianeta: il cosiddetto fondo naturale di radioattività. Faccio un solo esempio che abbiamo dentro casa: il radon, una radiazione naturale rilasciata dal terreno e da alcuni materiali da costruzione specie se di origine vulcanica, come tufi e graniti. Le radiazioni essendo in grado di spezzare i legami degli atomi e quindi delle molecole sono pericolose, perché possono indurre variazioni al patrimonio genetico degli esseri viventi, di qualsiasi specie. Se alla radioattività naturale ci vogliamo aggiungere anche quella delle centrali o delle scorie nucleari, il rischio di malattie aumenta. Allora come ha fatto il prof. Veronesi a dare la sua disponibilità all’incarico "perché questa agenzia si occupa della sicurezza dunque della tutela della salute della popolazione" e come fa a dichiarare "… non ci sono emissioni, non c’è diffusione di cancerogeni.." ?  
Egregio professore, per tanti motivi: la salute, la possibilità di alternative, il bene delle future generazioni, il rispetto dell'ambiente ecc., confido nel suo raziocinio.
Gesualdo, 13 novembre 2010
Michele Zarrella
Per contatti


Sabato 13 Novembre,2010 Ore: 13:35
 
 
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