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OTTO DOMANDE L’OTTO DEL MESE - Intervista a Michele Zarrella
LA GIORNATA DELLA TERRA

Un giorno particolare per riflettere sull’evoluzione di Gaia il pianeta che vive


Michele Zarrella insegna elettrotecnica, nell’Istituto di istruzione superiore di Grottaminarda, trattando di produzione, trasporto e utilizzo dell’energia elettrica. Da quando è entrato in vigore il trattato di Kyoto si interessa di cambiamenti climatici, e dell’influenza dei nostri comportamenti sull’inquinamento atmosferico. Insieme ai suoi alunni ha prodotto ricerche in laboratorio, brochure e CD. Da tre anni, coadiuvato dalla dirigente scolastica Catia Capasso e dai colleghi, guida gli alunni nella preparazione e organizzazione del convegno: Rifiuto Inquinare. Pubblichiamo la terza intervista della serie OTTO DOMANDE L’OTTO DEL MESE.
Cos’è la giornata della Terra?
Una giornata dedicata ad una analisi della situazione generale e dello stato di equilibrio del nostro pianeta, affinché tutte le specie viventi che lo abitano abbiano il diritto ad un ambiente adatto alla propria forma di vita. Una giornata per ragionare sulla necessità di conciliare le esigenze della crescita e dello sviluppo dell’uomo con quelle dell’equilibrio del pianeta e dell'ambiente, onde non modificare tale equilibrio oltre il "punto di non ritorno" dopo il quale tornare indietro sarà impossibile, perché si sarà innescata una reazione a catena irreversibile.
Da quanti anni si celebra?
La giornata della Terra fu celebrata per la prima volta il 22 aprile 1970 e nacque in America come movimento universitario su sollecitazione del senatore democratico Gaylord Nelson. Nel tempo è cresciuto e oggi viene celebrata in 190 nazioni del mondo. La giornata viene celebrata in primavera nell’emisfero boreale e in autunno in quello australe. Essa costituisce un momento specifico di informazione affinché più gente prenda coscienza della situazione ambientale planetaria. Dobbiamo imparare a guardare la Terra come un organismo vivente, come un sistema che ha raggiunto l’attuale equilibrio nel corso di un’evoluzione di 4,6 miliardi di anni.
In che senso la Terra è un organismo vivente?
Nel senso che la Terra con la flora e la fauna, l’aria e l’acqua, la crosta e il magma, la luce e il fuoco costituisce un sistema in equilibrio. Per esempio quando respiriamo assorbiamo ossigeno ed emettiamo anidride carbonica(CO2), le piante assorbono CO2 ed emettono ossigeno e il sistema è in equilibrio. Anche la Terra nella sua globalità vive: respira tramite la flora, ribolle nelle viscere infuocate e erutta tramite i vulcani, ha cicli climatici di freddo e caldo, piogge e nevicate, nuvole e vento, fiumi e mari, ha i suoi terremoti, maremoti, cicloni e valanghe, è un “organismo” grande e complesso di dimensioni planetarie immerso nel sistema solare che ha raggiunto l’attuale equilibrio seguendo l’evoluzione dell’intero universo iniziato 13,7 miliardi di anni fa.
Quindi anche l’atmosfera fa parte di questo organismo vivente?
Certamente. L’atmosfera va considerata come un grande oceano di aria, che interconnette tutte le specie viventi sul pianeta e che funge da organo termoregolatore mantenendo la propria temperatura in un intervallo utile e necessario alla vita delle specie viventi. La sua funzione è assimilabile a quella della pelliccia di un animale, del piumaggio di un uccello, della pelle umana.
Ma in questi ultimi periodi sembra che il clima stia cambiando troppo velocemente?
I cambiamenti climatici sono nell’ordine delle cose. Tutto è in evoluzione e quindi tutto cambia continuamente e cambierà. In quest’ultimo secolo, con lo sfruttamento eccessivo delle risorse fossili, stiamo aumentando rapidamente la frazione di CO2 nell’atmosfera. Una particella di CO2 dura circa un secolo nell’atmosfera. Per mantenere l’attuale intervallo di temperatura il numero di particelle contenuto nell’atmosfera deve essere compreso fra 280 e 380 parti per milione di volume (ppmv) altrimenti l’equilibrio si modificherà.
Quanto è il limite di parti per milione di volume che l’atmosfera può sopportare?
L’atmosfera non ha un limite di sopportazione. Se la concentrazione di CO2 diminuisse fino a risultare inferiore a 250 ppmv, fermo restando le altre condizioni, si avrà un raffreddamento dell’atmosfera. Se invece aumenta, come sta succedendo ultimamente, e raggiungesse le 450 ppmv la temperatura media aumenterà di oltre 2 gradi centigradi. Le conseguenze che ne deriverebbero sarebbero a catena: scioglimento dei ghiacci, innalzamento del livello dei mari, spostamento di milioni di persone con aumento della pressione demografica, fenomeni atmosferici estremi, desertificazione in alcune zone e piogge torrenziali in altre, cicloni, ecc. con conseguenze che non siamo in grado di prevedere con precisione ma che comporteranno cambiamenti climatici insopportabili per molte specie di vita, mentre altre se ne avvantaggerebbero.
Cosa possiamo fare?
Ognuno di noi, ogni volta che utilizza l’energia (preparando un caffè, accendendo il computer o il riscaldamento, viaggiando in auto, in treno o in aereo) produce CO2 che viene immessa nell’atmosfera. È un processo naturale. Allora tenere comportamenti improntati al minimo consumo di energia, produrre energia da fonti rinnovabili, riciclare i materiali, non sprecare, non bruciare, chiedere ai politici di approvare leggi orientate ad incentivare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili che rispettano l’attuale equilibrio planetario diventa un imperativo etico e morale che ognuno di noi, ogni Ente, ogni associazione deve mettere in atto.
Come celebrare al meglio, il 22 Aprile, questo 40° anniversario del giorno della Terra?
Facendo opera di informazione con tutti i mezzi e a tutti i livelli: giornali, radio, TV, scuole, ecc.. Promuovendo campagne di sensibilizzazione orientate a non modificare eccessivamente né repentinamente l’equilibrio dell’organismo Terra. Tutto ciò si potrà fare solo con tanti uomini informati, tanti uomini coscienti e tanti uomini consapevoli che si muovano su tutti i fronti per ridurre lo spreco dell’energia e per produrre l’energia elettrica da fonti rinnovabili. Ognuno di noi deve prendere coscienza del problema e comportarsi in maniera responsabile: utilizzando e comprando prodotti meno energivori. Ogni volta che acquistiamo un prodotto mandiamo un segnale al mercato e alla politica. E il mercato e la politica seguono le scelte del pubblico. Dipende dalle nostre scelte, dai nostri acquisti e dai nostri comportamenti mantenere l’attuale equilibrio di Gaia, il pianeta che vive, e lasciare alle future generazioni un pianeta adeguato alla attuale biodiversità.
 
 
Per contatti
Michele Zarrella
 


Giovedì 08 Aprile,2010 Ore: 16:12
 
 
Commenti

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Autore Città Giorno Ora
filippo angileri trapani 09/4/2010 09.00
Titolo:LA GIORNATA DELLA TERRA
Complimenti per l'intervista, l'ho letta ed apprezzata moltissimo.Condivido.Va aggiunto che la terra è un dono di Dio così come la vita di ognuno di noi che va rispettata ed amata in tutte le sue espressioni.ringrazio.
con stima
filippo

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Ambiente

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