11 marzo 2011 Un terremoto di magnitudo 9 scuote il Giappone. Pochi i danni. Ma a seguito del terremoto ci fu uno tsunami con onde che raggiunsero i 14 metri e che danneggiarono sei centrali nucleari. In alcuni reattori avvenne il più temuto e il più grave dei danni nucleari in assoluto: la fusione del nocciolo.

A seguito di tale disastro furono evacuate 150 000 persone da sette comuni limitrofi. Il governo e i responsabili delle centrali non ammettevano la pericolosità della situazione. Creando così ulteriori danni. Come avvenne a Cernobyl nel 1986. A cinque anni di distanza, i responsabili della Tokyo electric power company (Tepco), la compagnia che gestisce le centrali elettriche in Giappone, confessano di avere nascosto la verità per mesi quanto fosse realmente accaduto. Vedi http://www.rainews.it/dl/rainews/TGR/rubriche/PublishingBlock-26226a76-e9bd-4ecf-b38a-863e6ac1d4d4.html .

Questa è la strategia più adottata spesso dalle lobbies del nucleare. Intanto i danni sono stati fatti: acque e suolo contaminati, tumori aumentati di 30 volte più della norma e circa la metà della popolazione ha anomalie alla tiroide. Come sempre la connessione biunivoca causa-effetto viene contestata non potendosi mai avere la certezza assoluta che tutti i danni dipendono solo dal fall out radioattivo. I danni da radiazione nucleare ci sono stati e dureranno secoli. Se tutto andrà bene, secondo gli esperti, solo lo smantellamento dei 4 impianti danneggiati potrebbe durare mezzo secolo. Accontentiamoci del proverbio: “Meglio tardi che mai”, con la speranza che l’Homo sapiens impari dai propri errori. In questo triste anniversario un doveroso pensiero va a tutte le vittime.

Gesualdo, 11 marzo 2016

Michele Zarrella

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