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www.ildialogo.org NO MUOS: Presidio Ct 7/6; “ Premio sughereta” 2013”. “Sono entrato nel Muos” del prof. Massimo Zucchetti,di Comitato di Base NoMuos/NoSigonella

NO MUOS: Presidio Ct 7/6; “ Premio sughereta” 2013”. “Sono entrato nel Muos” del prof. Massimo Zucchetti

di Comitato di Base NoMuos/NoSigonella

  • Premio sughereta 2013, indetto dal circolo Arci “Liberamente” di Niscemi e l'Associazione culturale

“Porta rossa” di Catania. Conferenza stampa a Niscemi sabato 8 giugno. ( all.)

  • Resoconto di Massimo Zucchetti “Sono entrato nel Muos, ho parlato con i militari americani. Confermo: abbiamo ragione a dire no” , a seguito della visita ufficiale del 28 maggio. Articolo del quotidiano “ Il Manifesto” del 3 giugno”. ( all.)
  • Le ultimissime notizie, ed altro : il TAR rinvia la decisone al 9 luglio. nomuos.info isiciliani.it / ( Notizie NO MUOS)

Domani 7/6 nell'ambito della giornata nazionale di mobilit/azione NoMuos dalle 18 saremo in via Etnea, a CATANIA, angolo via Prefettura per un presidio/volantinaggio

Comitato di Base NoMuos/NoSigonella

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Comunicato stampa

Il circolo Arci “Liberamente” di Niscemi e l'Associazione culturale “Porta rossa” di Catania il 27 maggio scorso hanno dato vita ad un protocollo d’intesa allo scopo di mettere in atto un progetto che intende sostenere la lotta contro il Muos e le 46 antenne.
Per questo

Premettiamo quanto segue:

  • a Niscemi sta per essere completato il MUOS (Mobile User Objective System) , un sistema di comunicazione per utenti mobili che può propagare e moltiplicare gli ordini di attacco convenzionale, chimico, batteriologico e nucleare, ad uso esclusivo delle forze armate degli Stati Uniti d’America. Tale sistema completa una rete di 46 antenne che già dal 1992 sono state costruite nel cuore di un’antica sughereta dove, nonostante le leggi di tutela nazionali ed europee, sono già state devastate decine di ettari di riserva naturale. Tale sistema potrà guidare, con le sue onde elettromagnetiche, missili e aerei senza pilota, Global Hawk, Predator e Reaper, già di stanza a Sigonella. Gli studiosi ne denunciano il pesante impatto sull’ambiente, sulla salute delle persone, sul traffico aereo civile e costituiscono una grave minaccia per la pace.

  • Nonostante le denunce e le grandi manifestazioni popolari locali e nazionali, le prese di posizione contro dei consigli comunali del territorio, dei consigli provinciali di Caltanissetta, Enna e Catania, del consiglio regionale e nonostante la revoca dei permessi da parte della Regione siciliana, i lavori della base vanno avanti con l’autorizzazione del Governo nazionale nel silenzio quasi generale dei mass-media.

  • Ma la lotta popolare non si è arrestata, anzi si è estesa, con la comprensione che il problema non ha una dimensione locale, bensì planetaria e che la sua soluzione sarà lunga e difficile.

Il progetto

In questo quadro nasce l’esigenza di fare appello alle energie culturali della nostra terra per

  • rompere il muro del silenzio,

  • informare, denunciare e mantenere attiva e costante la coscienza dell’opinione pubblica nazionale e internazionale sui pericoli presenti e futuri di queste istallazioni,

  • costringere le istituzioni a prendere concreti provvedimenti contro questi strumenti di morte,

  • promuovere la Sicilia come terra di pace e di collaborazione fra i popoli.

Da qui l’idea di istituire il Premio “ Sughereta “ che, partendo da questo sito di grande valore ambientale e dalla grande quercia pluricentenaria di forte impatto simbolico, ponga all’attenzione delle persone, nell’ambito nazionale ed internazionale, il valore di una cultura che si batte per la salvaguardia dell’ambiente e per la salute dell’uomo, per la democrazia e per la pace, per affermare una cultura della vita contro quelle logiche politico-economiche che portano alla morte.

Il Premio avrà una cadenza annuale, ma nel corso dell’anno sono previste varie manifestazioni preparatorie (conferenze, seminari, spettacoli etc.)

Le due sunnominate Associazioni, impegnate per statuto in attività di promozione sociale e culturale senza finalità di lucro, hanno deciso di dare vita a questo Progetto e a tal fine hanno costituito una Commissione operativa incaricata della sua esecuzione .

La Commissione è composta da Gianfranco Di Pietro, Francesco Cinquerrui, Pino Pardo, Franco De Grazia, Mario Iudicelli e Rino Valenti.

La Giuria giudicatrice del Premio, formata da personalità nel campo dell'informazione, della cultura, della scienza, dello spettacolo è così composta: Maria Attanasio (poetessa e scrittrice), Oliviero Beha (giornalista e scrittore), Giulietto Chiesa (giornalista e saggista), Marisa Falcone (avvocato, presidente Adas), Marinella Fiume (scrittrice,ex sindaco di Fiumefreddo e pres, Associazione antiraket), Giuseppe Leone (fotografo), Luigi Lo Cascio (attore e regista), Massimo Zucchetti (Professore di Fisica del Politecnico di Torino).

I candidati saranno persone, enti o associazioni che con la loro opera si sono distinte nell’impegno per affermare il valore di una cultura che si batte per la salvaguardia dell’ambiente e per la salute dell’uomo, per la democrazia e per la pace.

Il Premio consisterà in un manufatto realizzato dagli artigiani e dagli artisti del territorio che attesterà la riconoscenza della comunità per l’opera svolta dal premiato .

La prima edizione del Premio avverrà nel corso di una pubblica cerimonia che si svolgerà nella seconda metà di settembre di quest’anno all’interno della Sughereta di Niscemi in contrada Ulmo nello spiazzo antistante la grande quercia secolare.

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MUOS: Sono entrato nel Muos, ho parlato con i militari americani. Confermo: abbiamo ragione a dire no

GIU3

Scritto da:
03/06/2013 08:41 RSS

Massimo Zucchetti

fonte: http:

Gli stati maggiori aspettano che la revoca della Sicilia sia revocata dal governo

Ho visto il Muos da vicino. Martedì scorso, 28 maggio, ho accompagnato due parlamentari italiani di Sel, Erasmo Palazzotto e Donatella Duranti, in una visita alla stazione Nrtf di Niscemi, dove è anche in costruzione la quarta stazione terrestre del Muos, il sistema di telecomunicazione militare statunitense. Ed ho visto anche da vicino i militari americani ed italiani, il console Usa, due esperti in telecomunicazioni con i quali mi sono confrontato nella loro lingua madre su aspetti tecnici, durante un briefing che si attendeva durasse poco - il tempo di proiettare diapositive di una presentazione generalista e già nota - e che invece si è protratto a lungo. La disponibilità e la correttezza di chi ci ha ospitato sono state totali. Dal mio punto di vista di tecnico, però, durante e dopo il confronto, sono rimaste intatte tutte le perplessità già in altre occasioni manifestate, anche con relazioni scientifiche che pure stavolta la delegazione ha consegnato agli esperti americani.
Inutile ritornare sulla mancanza di dati sufficienti per stimare - al di là di misure in certi punti - il reale impatto dei campi elettromagnetici emessi fin dal 1991 dalle antenne già esistenti del Nrtf, ed anche sull'assenza di informazioni sufficienti per determinare l'impatto del Muos nella zona cosiddetta «di campo vicino», ovvero intorno a 67 km dalla stazione. Anche la discrepanza sulla valutazione delle misure dell'Arpa, secondo le autorità militari al di sotto dei limiti di legge, ma non secondo noi, si è ripetuta, così come il contrasto sulla esistenza della stazione Nrtf-Muos all'interno del Parco Naturale della Sughereta di Niscemi, Sito di Interesse Comunitario (Sic). È pur vero infine che l'autorizzazione alla costruzione del Muos - concessa nel 2011 con procedure per noi irregolari - è stata revocata dalla Regione Sicilia anche per motivi ambientali, ed effettivamente il cantiere del Muos è ad oggi fermo, in attesa del pronunciamento del Tar sul ricorso che il Ministero della Difesa ha fatto contro la Regione Sicilia per «revocare la revoca». È confermato inoltre che le altre tre stazioni di terra sono in funzione in stati dove i limiti di legge per i campi elettromagnetici non tutelano la popolazione dagli effetti a lungo termine e sono, quindi, cento volte più alti dei nostri.
Sono interessanti, però, altre cose, emerse grazie alle domande che i parlamentari hanno fatto. Innanzitutto abbiamo appurato che il Muos dovrebbe sostituire un altro sistema di telecomunicazioni militari ormai obsoleto, ma che non ha nulla a che vedere con le 46 antenne esistenti che, pertanto, rimarranno attive. Poi, che il sistema Muos è già oggi attivo grazie alla presenza dei satelliti e delle altre tre stazioni di terra, nonostante il blocco dell'ultima stazione a Niscemi non consenta la «copertura» di una parte del globo terraqueo che è ovviamente di estremo interesse strategico per gli Usa. Proprio per questo i vertici militari sia statunitensi che italiani hanno ribadito l'importanza strategica del Muos e della sua ubicazione a Niscemi. La Sicilia rivestirebbe un ruolo militare unico al mondo per la sua posizione geografica: e l'Italia, con infelice assonanza, è ancora una «portaerei nel Mediterraneo». Bene hanno fatto quindi i parlamentari a ribadire che quella del Muos è una questione che riguarda i processi di militarizzazione forzata che sta subendo la Sicilia, e come occorra impegnarsi per restituire la Sicilia alla sua vocazione naturale di terra di pace e di incontro di culture, sottraendola al ruolo che le nuove strategie di difesa stanno costruendole, di piattaforma militare.
I Comitati NoMuos, che abbiamo incontrato all'uscita della visita, vedono perciò confermata tutta la validità delle loro ragioni e della loro lotta.
Anche davanti a noi i militari si sono detti certi che l'esito dello studio dell'Istituto Superiore di Sanità sul Muos sarà rassicurante: questa sicurezza però contrasta con il loro interesse molto trepidante per questo passaggio, testimoniato da preoccupanti e preoccupate corrispondenze email private venute alla luce in questi giorni (e che non commento).
Martedì sono entrato nella base di Niscemi, così come il 23 marzo ero entrato nel cantiere Tav a Chiomonte, con il ruolo di tecnico consulente: in realtà ero anche un cittadino italiano che esercitava il diritto di accesso a parti del territorio nazionale sottrattegli mediante militarizzazione. Voglio che anche gli altri italiani presto o tardi possano esercitare lo stesso diritto: dobbiamo lavorare per questo.




Venerdì 07 Giugno,2013 Ore: 14:40
 
 
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