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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org TRE LETTERE AI MINISTRI DELL'AMBIENTE E DELLA SALUTE AFFINCHE' REVOCHINO UNO SCHEMA DI DECRETO VELENOSO,a cura del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

TRE LETTERE AI MINISTRI DELL'AMBIENTE E DELLA SALUTE AFFINCHE' REVOCHINO UNO SCHEMA DI DECRETO VELENOSO

a cura del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

1. L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde scrive ai Ministri della Salute e dell'Ambiente

2. Una lettera dell'associazione "Respirare" ai Ministri della Salute e dell'Ambiente

3. Comitato di Viterbo in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: Una lettera aperta ai Ministri dell'Ambiente e della Salute perche' revochino lo schema di decreto avvelenatore

4. Alcune prime rilevanti adesioni all'iniziativa

5. Per saperne di piu'

1. L'ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L'AMBIENTE - ISDE SCRIVE AI MINISTRI DELLA SALUTE E DELL'AMBIENTE

L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) ha inviato ai Ministri della Salute e dell'Ambiente una lettera per rinnovare la richiesta di revoca dello schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' delle acque.

Lo scandaloso schema di decreto, se approvato, consentirebbe di fatto di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.

L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde chiede la revoca immediata dello schema di decreto sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione.

Si allega il testo integrale della lettera.

Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo

Viterbo, 3 dicembre 2012

Per comunicazioni: dottoressa Antonella Litta, tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126, e-mail: isde.viterbo@gmail.com

*

Al Ministro della Salute

al Ministro dell'Ambiente

e per opportuna conoscenza:

ai Presidenti delle Commissioni "Ambiente, territorio e lavori pubblici" e "Affari sociali" della Camera dei Deputati

ai Presidenti delle Commissioni "Igiene e sanita'" e "Territorio, ambiente, beni ambientali" del Senato della Repubblica

al Presidente della Commissione "Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare" del Parlamento Europeo

al Commissario Europeo all'Ambiente

al Commissario Europeo alla Salute

al Commissario Europeo all'Industria e all'Imprenditoria

Oggetto: richiesta di revoca dello schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro " Microcistina-LR" e relativo valore di parametro"), sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione

Egregi Ministri,

come certo gia' saprete, in data 20 novembre 2012 l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) ha inviato alla Commissione Europea - e per opportuna conoscenza ad essi Ministri - un documento di "Osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro Microcistina-LR e relativo valore di parametro); affinche' esso sia rigettato sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e le inequivocabili indicazioni dello Iarc, dell'Oms e dell'Usepa, e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione".

Tale documento, che si allega alla presente di cui costituisce parte integrante e sostanziale, evidenzia come il citato schema di decreto sia da rigettare da parte della Commissione Europea, ovvero sia da revocare da parte dei Ministeri proponenti medesimi.

Con la presente lettera si richiede appunto tanto al Ministro della Salute, quanto al Ministro dell'Ambiente, di revocare quello schema di decreto per le ragioni elencate nelle Osservazioni allegate.

Restando a disposizione per ogni ulteriore informazione, e restando in attesa di un tempestivo cenno di riscontro, vogliate gradire distinti saluti,

dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)

Viterbo, 3 dicembre 2012

Per comunicazioni: dottoressa Antonella Litta, tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126, e-mail: isde.viterbo@gmail.com

*

Allegato: Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia): Osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale

Al Responsabile per la Direttiva 98/34 della Commissione Europea

e per opportuna conoscenza:

al Commissario Europeo all'Ambiente

al Commissario Europeo alla Salute

al Presidente della Commissione Europea

al Ministro dell'Ambiente

al Ministro della Salute

al Presidente del Consiglio dei Ministri

ai Presidenti delle Commissioni "Igiene e sanita'" e "Territorio, ambiente, beni ambientali" del Senato della Repubblica

ai Presidenti delle Commissioni "Ambiente, territorio e lavori pubblici" e "Affari sociali" della Camera dei Deputati

al Presidente della Commissione "Ambiente, sanita' pubblica e sicurezza alimentare" del Parlamento Europeo

Oggetto: Osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro "Microcistina-LR" e relativo valore di parametro"); affinche' esso sia rigettato sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e le inequivocabili indicazioni dello Iarc, dell'Oms e dell'Usepa, e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione.

1. Premessa

Facendo seguito alla nostra comunicazione del 29 ottobre 2012 (allegato primo) ed ai colloqui telefonici successivamente intercorsi, con la presente l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia), nella persona della referente di Viterbo dottoressa Antonella Litta, presenta le seguenti Osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro "Microcistina-LR" e relativo valore di parametro"), Osservazioni la cui conclusione e' che tale schema di decreto interministeriale debba essere rigettato sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione.

2. Osservazioni

A dimostrazione di quanto esposto in premessa sara' sufficiente rilevare sinteticamente che, sotto parvenza e col pretesto di colmare un presunto (e non reale) vuoto normativo, di fatto lo schema di decreto interministeriale pretende di legittimare l'erogazione per consumo umano di acqua inquinata da agenti gravemente patogeni, cosi' perpetrando un grave nocumento e violando le norme italiane ed europee attualmente vigenti a tutela della salute, in primis violando proprio lo stesso decreto legislativo 31/2001: non si tratta infatti di un emendamento integrativo, ma di un vero e proprio capovolgimento della ratio della legge, e di una flagrante violazione della norma.

2.1. Illiceita', illegittimita' ed incostituzionalita' del decreto proposto

2.1.1. L'approvazione del decreto renderebbe de facto lecita l'erogazione di acque destinate a consumo umano anche in presenza di contaminazione da cianobatteri e loro microcistine; e' evidente che la legislazione vigente proibisce tale erogazione: ne consegue che lo schema di decreto interministeriale ipso facto si configura contra legem, e va quindi rigettato in quanto lungi dall'emendare il Decreto legislativo 31/2001 inequivocabilmente lo viola nei suoi stessi fondamenti;

2.1.2. va osservato inoltre che lo schema di decreto de quo, consentendo de facto l'erogazione per consumo umano di acqua contaminata da cianobatteri e relative microcistine viola altresi' l'articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiana che "tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettivita'", e si configura pertanto non solo come illecito ed illegittimo, ma altresi' come incostituzionale in quanto in irrimediabile conflitto con quanto disposto dalla Costituzione italiana.

2.1.3. Ne' occorre aggiungere come molte altre leggi e molti altri regolamenti, sia italiani che europei, siano inequivocabili violati dall'atto proposto. Al riguardo, qualora fosse richiesto, ci e' agevole fornire documentazione legislativa e giurisprudenziale ad abundantiam.

2.1.4. Riassumendo: ne discende che per le ragioni giuridiche esposte lo schema di decreto interministeriale de quo vada rigettato in quanto in palese contrasto con la vigente normativa italiana ed europea.

2.2. Inammissibilita' sotto il profilo scientifico e deontologico

2.2.1. Come abbiamo gia' evidenziato nella nostra comunicazione dello scorso mese, e' acclarata senza possibilita' di equivoco la gravita' del problema dell'eutrofizzazione e il pericolo per la salute umana determinato della presenza di cianobatteri e microcistine in corpi idrici utilizzati per l'erogazione di acque potabili; e' inoltre acclarata la grande, e in parte ancora sconosciuta, potenzialita' tossica dei cianobatteri; e vi e' chiara nozione della potenziale pericolosita' della loro mutevole ed imprevedibile risposta a diverse condizioni climatiche ed ambientali; delle azioni tossiche, epigenetiche, genotossiche ed oncogene di tanti e vari tipi di microcistine da essi prodotte; delle documentate e croniche difficolta' in Italia di una potabilizzazione efficace, sicura e costante delle acque che presentano queste criticita'; della mancanza di un reale e diffuso sistema di sorveglianza, allarme e gestione di questi fenomeni su tutto il territorio nazionale italiano; ed infine e soprattutto del documentato e concreto rischio per la salute umana e quindi della necessita' di tutelare e preservare le caratteristiche di qualita' delle acque come disposto dalla Direttiva 98/83; ne consegue che lo schema di decreto interministeriale citato si configura altresì come atto in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale.

2.2.2. E' sufficiente inoltre considerare quali siano in materia le indicazioni di tutte le agenzie internazionali, europee ed italiane di protezione dell'ambiente, della salute e dei diritti umani, per evincerne come lo schema di decreto interministeriale citato nel suo esito effettuale si ponga in contrasto con tutte le indicazioni formulate dalle piu' autorevoli fonti scientifiche, oltre che legislative ed amministrative. Valga ad esempio il caso (gia' citato nella nostra comunicazione dello scorso mese) del gravissimo degrado e inquinamento del lago di Vico, affetto ormai da lungo tempo da un gravissimo processo di eutrofizzazione e da sempre piu' frequenti e massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre, classificata dalla Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) come cancerogeno di classe 2 b.

2.2.3. Ne' vi e' bisogno di aggiungere come lo schema di decreto interministeriale violi scandalosamente il principio di precauzione, principio che in tale ambito deve essere inteso in guisa di kantiano imperativo categorico, come dimostrano peraltro un vastissimo e crescente numero di pronunciamenti giurisprudenziali e la costante evoluzione legislativa italiana, europea ed internazionale degli ultimi decenni.

2.2.4. Nella Relazione tecnica (allegato secondo), che costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto, si presentano esaurientemente gli inconfutabili dati, le evidenze scientifiche e la vastissima bibliografia a sostegno delle Osservazioni qui sinteticamente riassunte.

2.2.5. Riassumendo: ne discende che per le ragioni scientifiche esposte (particolarmente nella dettagliata Relazione tecnica allegata) lo schema di decreto interministeriale de quo vada rigettato in quanto inammissibile.

2.3. Questioni di metodo

Ulteriori Osservazioni sono formulabili altresi' in ordine al metodo con cui l'atto e' stato predisposto ed avviato nel suo iter procedimentale; ed in tale ambito si evidenzia che:

2.3.1. le proposte di emendazione a leggi nazionali possono riguardare l'adozione di termini piu' stringenti, in ossequio al principio europeo di prevenzione, non termini piu' laschi; questo schema di decreto ammette invece ed effettualmente favoreggia la presenza di una classe di tossici ora non prevista ne' tollerata dalla legge europea e italiana;

2.3.2. il testo della proposta sembra essere stato indirizzato per verifica alla sola Commissione Imprese e Industrie dell'Unione Europea (nel cui sito internet compare con la relativa scheda) mentre riguarda una classe di sostanze tossiche di diretto impatto ed interesse primario sanitario e non industriale, in quanto riguardante la totalita' della popolazione nazionale utente di un servizio fondamentale per la qualita' della vita, come la fornitura di acqua potabile;

2.3.3. l'iter seguito si e' quindi fin qui caratterizzato per aver effettualmente sostanzialmente eluso fin dall'origine indispensabili ed adeguati criteri, controlli e procedure;

2.3.4. dal testo stesso della scheda di presentazione presente nel sito della Commissione Imprese e Industrie dell'Unione Europea peraltro si evince come l'atto sia presentato in modo a dir poco carente ed elusivo e pertanto come esso sia irricevibile per ragioni tanto di merito quanto di metodo, tanto sostanziali quanto formali:

2.3.4.1. ad esempio vi si legge che "esso non e' una misura sanitaria o fitosanitaria", mentre e' di assoluta evidenza che se approvato esso avrebbe una notevole ed assai negativa rilevanza sanitaria;

2.3.4.2. analoga sottolineatura merita l'esplicita ammissione che "L'analisi di impatto non e' disponibile al momento della notifica", e basterebbe questo solo dato a motivare il rigetto dello schema di decreto;

2.3.5. last, but not least il decreto, nel suo esito che effettualmente consente e favoreggia l'erogazione per consumo umano di acqua contaminata, si pone in aperto contrasto con la necessita' di contrastare ogni forma di inquinamento e degrado delle acque anche in considerazione degli obiettivi europei in tema di qualita' delle acque previsti per l'anno 2015.

2.3.6. Riassumendo: ne discende che non solo per le ragioni giuridiche e scientifiche esposte, ma anche per ragioni di metodo, procedimentali, deontologiche, di congruita' e coerenza, lo schema di decreto interministeriale de quo vada rigettato.

3. Conclusioni

Sic stantibus rebus, alla luce delle Osservazioni che precedono si evince pertanto come lo schema di decreto interministeriale citato debba essere rigettato sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione.

4. Ad integrazione delle presenti osservazioni

4.1. Si allegano i seguenti documenti:

4.1.1. Allegato primo: nostra lettera del 29 ottobre 2012 al Responsabile per la Direttiva 98/34 avente ad oggetto: opposizione all'introduzione, nell'allegato I, parte B, del Decreto Legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro "Microcistina-LR" e relativo valore di parametro.

4.1.2. Allegato secondo: Technical relation.

4.2. Ulteriore vasta documentazione con specifico riferimento e' nella nostra disponibilita' e possiamo mettere a disposizione dei soggetti istituzionali qualora se ne desse la necessita'.

5. Riserva di ulteriori azioni

L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) si riserva ogni ulteriore azione in tutte le sedi politiche ed amministrative, civili e penali, italiane, europee ed internazionali.

6. Diffida

La presente vale anche come diffida nei confronti sia dei responsabili del procedimento amministrativo in sede italiana ed europea, sia delle figure apicali delle strutture, organizzazioni ed istituzioni coinvolte nella predisposizione, promozione e favoreggiamento dello schema di decreto, sia dei decisori burocratici e politici che intendessero procedere comunque nella commissione di quella che si configura come una flagrante violazione di legge.

Gentili signori,

il presenta atto e' stato redatto nella formulazione piu' semplice ed agevolmente comprensibile, e secondo i canoni consueti degli atti di Opposizione; qualora fosse prevista dal soggetto ricevente l'adozione di una modulistica peculiare ovvero standardizzata (fin qui peraltro non messaci a disposizione) siamo ovviamente disponibili a riformularlo nelle ulteriori specifiche modalita' previste, ma fin d'ora le presenti Osservazioni hanno piena validita' ed efficacia, e costituiscono atto che implica la piena responsabilizzazione di ogni pubblico ufficiale che, ricevendole, nell'ambito delle sue competenze debba tener conto del contributo di conoscenza che esse recano in relazione ai suoi compiti.

In attesa di un sollecito riscontro, e restando a disposizione per ogni ulteriore informazione, chiarimento, approfondimento e documentazione, vogliate gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro.

dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)

Viterbo, 20 novembre 2012

Per comunicazioni: dottoressa Antonella Litta, tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126, e-mail: isde.viterbo@gmail.com

2. UNA LETTERA DELL'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" AI MINISTRI DELLA SALUTE E DELL'AMBIENTE

Al Ministro della Salute

al Ministro dell'Ambiente

e per opportuna conoscenza:

ai Presidenti delle Commissioni "Ambiente, territorio e lavori pubblici" e "Affari sociali" della Camera dei Deputati

ai Presidenti delle Commissioni "Igiene e sanita'" e "Territorio, ambiente, beni ambientali" del Senato della Repubblica

al Presidente della Commissione "Ambiente, sanita' pubblica e sicurezza alimentare" del Parlamento Europeo

al Commissario Europeo all'Ambiente

al Commissario Europeo alla Salute

al Commissario Europeo all'Industria e all'Imprenditoria

Oggetto: L'associazione "Respirare" di Viterbo richiede la revoca dello schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' delle acque; richiesta di revoca formulata in considerazione sia della palese illegittimita' dello schema di decreto interministeriale in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia della palese inammissibilita' del medesimo in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione.

Egregi Ministri,

egregi Presidenti,

egregi Commissari,

lo schema di decreto interministeriale d'iniziativa dei Ministeri della Salute e dell'Ambiente attualmente all'esame della Commissione Europea identificato presso la stessa con notification number 2012/0534/I - C50A e l'oggetto "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro Microcistina-LR e relativo valore di parametro" sebbene pretenda di presentarsi come mero emendamento integrativo al d. lgs. 31/2001 ha invece come effettuale, concreto e tragico esito di rendere ammissibile l'erogazione per consumo umano di acqua inquinata da agenti gravemente patogeni, cosi' perpetrando un grave nocumento e violando le norme italiane ed europee attualmente vigenti a tutela della salute.

Giustamente e persuasivamente nelle sue Osservazioni inviate il 20 novembre 2012 al responsabile del procedimento presso la Commissione Europea la prestigiosa Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) afferma e dimostra che tale schema di decreto interministeriale deve essere immediatamente revocato sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e le inequivocabili indicazioni dello Iarc, dell'Oms e dell'Usepa, e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione.

Per aver chiara nozione e piena contezza dell'illiceita' ed inammissibilita' dello schema di decreto interministeriale summenzionato sara' sufficiente citare alcuni passaggi del documento recante le Osservazioni dell'Associazione italiana medici per l'ambiente.

"L'approvazione del decreto renderebbe de facto lecita l'erogazione di acque destinate a consumo umano anche in presenza di contaminazione da cianobatteri e loro microcistine; e' evidente che la legislazione vigente proibisce tale erogazione: ne consegue che lo schema di decreto interministeriale ipso facto si configura contra legem, e va quindi rigettato in quanto lungi dall'emendare il Decreto legislativo 31/2001 inequivocabilmente lo viola nei suoi stessi fondamenti (...)

"E' acclarata senza possibilita' di equivoco la gravita' del problema dell'eutrofizzazione e il pericolo per la salute umana determinato della presenza di cianobatteri e microcistine in corpi idrici utilizzati per l'erogazione di acque potabili; e' inoltre acclarata la grande, e in parte ancora sconosciuta, potenzialita' tossica dei cianobatteri; e vi e' chiara nozione della potenziale pericolosita' della loro mutevole ed imprevedibile risposta a diverse condizioni climatiche ed ambientali; delle azioni tossiche, epigenetiche, genotossiche ed oncogene di tanti e vari tipi di microcistine da essi prodotte; delle documentate e croniche difficolta' in Italia di una potabilizzazione efficace, sicura e costante delle acque che presentano queste criticita'; della mancanza di un reale e diffuso sistema di sorveglianza, allarme e gestione di questi fenomeni su tutto il territorio nazionale italiano; ed infine e soprattutto del documentato e concreto rischio per la salute umana e quindi della necessita' di tutelare e preservare le caratteristiche di qualita' delle acque come disposto dalla Direttiva 98/83; ne consegue che lo schema di decreto interministeriale citato si configura altresi' come atto in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale (...)

"Le proposte di emendazione a leggi nazionali possono riguardare l'adozione di termini piu' stringenti, in ossequio al principio europeo di prevenzione, non termini piu' laschi; questo schema di decreto ammette invece ed effettualmente favoreggia la presenza di una classe di tossici ora non prevista ne' tollerata dalla legge europea e italiana (...)

"(Una) sottolineatura merita l'esplicita ammissione che "L'analisi di impatto non e' disponibile al momento della notifica", e basterebbe questo solo dato a motivare il rigetto dello schema di decreto (...)

"Il decreto, nel suo esito che effettualmente consente e favoreggia l'erogazione per consumo umano di acqua contaminata, si pone in aperto contrasto con la necessita' di contrastare ogni forma di inquinamento e degrado delle acque anche in considerazione degli obiettivi europei in tema di qualita' delle acque previsti per l'anno 2015".

Ed a tutto cio' si aggiunga quanto evidenziato nella approfondita relazione tecnica allegata alle Osservazioni dell'Associazione italiana medici per l'ambiente, relazione tecnica che ne costituisce parte integrante e sostanziale, sostenuta da una vasta e rigorosa bibliografia scientifica.

Si evince pertanto inconfutabilmente che per incontrovertibili ragioni giuridiche e scientifiche, cui si aggiungono anche inoppugnabili ragioni di metodo, procedimentali, deontologiche, di congruita' e coerenza, lo schema di decreto interministeriale de quo va ritirato.

Ergo, per tutto quanto precede, l'associazione "Respirare" di Viterbo richiede la revoca dello schema di decreto interministeriale sopra citato.

Restando in attesa di un cortese riscontro, vogliate gradire distinti saluti.

L'associazione "Respirare" di Viterbo

Viterbo, 5 dicembre 2012

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

3. COMITATO DI VITERBO IN DIFESA DELLA SALUTE, DELL'AMBIENTE, DELLA DEMOCRAZIA, DEI DIRITTI DI TUTTI: UNA LETTERA APERTA AI MINISTRI DELL'AMBIENTE E DELLA SALUTE PERCHE' REVOCHINO LO SCHEMA DI DECRETO AVVELENATORE

Al Ministro dell'Ambiente

al Ministro della Salute

e per opportuna conoscenza:

al Commissario Europeo all'Ambiente

al Commissario Europeo alla Salute

al Commissario Europeo all'Industria e all'Imprenditoria

ai Presidenti delle Commissioni "Ambiente, territorio e lavori pubblici" e "Affari sociali" della Camera dei Deputati

ai Presidenti delle Commissioni "Igiene e sanita'" e "Territorio, ambiente, beni ambientali" del Senato della Repubblica

al Presidente della Commissione "Ambiente, sanita' pubblica e sicurezza alimentare" del Parlamento Europeo

Oggetto: Richiesta di revoca dello schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' delle acque, schema di decreto interministeriale attualmente all'esame della Commissione Europea ed ivi identificato con le specifiche notification number 2012/0534/I - C50A, title: "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro Microcistina-LR e relativo valore di parametro".

Il Comitato di Viterbo in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti richiede la revoca dello schema di decreto interministeriale in oggetto.

Tale schema di decreto interministeriale si configura infatti come palesemente illecito e insensato, poiche' qualora divenisse assurdamente legge consentirebbe di fatto di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.

Le Osservazioni trasmesse alla Commissione Europea dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) il 20 novembre scorso, ed in particolare la "Technical relation" ad esse allegata, documentano incontrovertibilmente che lo schema di decreto in oggetto e' incompatibile con la vigente legislazione, e' in conflitto con l'evidenza scientifica e medica, e' contrario al principio di precauzione, e' in flagrante contrasto con le avvertenze metodologiche, le procedure amministrative, le regole giurisprudenziali e le norme deontologiche cui in tale delicata materia devono scrupolosamente attenersi il legislatore ed il pubblico amministratore. Tali Osservazioni e la Technical relation annessa - gia' a suo tempo messe a disposizione di tutti i destinatari della presente in indirizzo elencati - devono intendersi come qui integralmente trascritte.

Conoscendo per esperienza diretta la gravissima situazione relativa all'acqua potabile nella provincia di Viterbo, e conoscendo anche in particolare la situazione del lago di Vico - ove si pone concretamente la questione della presenza delle microcistine tossiche e cancerogene -, ci appare del tutto evidente che lo schema di decreto citato e' del tutto inammissibile ed occorre pertanto che esso sia immediatamente revocato motu proprio dagli stessi Ministri proponenti, ovvero rigettato dalla Commissione Europea.

Si resta in attesa di un sollecito positivo riscontro alla presente.

Il Comitato di Viterbo in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 7 dicembre 2012

Il "Comitato di Viterbo in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti" ha promosso e guidato dal 2007 la vittoriosa mobilitazione popolare che ha difeso la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame di dantesca memoria dalla minaccia di una illegale ed irreversibile devastazione. Il comitato e' animato da alcune delle piu' stimate personalita' dell'impegno morale e civile nell'Alto Lazio, come il professor Osvaldo Ercoli; tra i suoi fondatori anche il compianto Alfio Pannega (1925-2010), luminoso maestro di dignita', simbolo indimenticabile della Viterbo popolare, antifascista e solidale.

4. ALCUNE PRIME RILEVANTI ADESIONI ALL'INIZIATIVA

A sostegno dell'iniziativa promossa dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) hanno gia' presentato interrogazioni e risoluzioni vari deputati e senatori italiani e parlamentari europei: come il parlamentare europeo Niccolo' Rinaldi, i deputati Gino Bucchino, Anna Margherita Miotto, Maria Antonietta Farina Coscioni, Maurizio Turco, Matteo Beltrandi, Rita Bernardini, Matteo Mecacci, Elisabetta Zamparutti, i senatori Francesco Ferrante e Roberto Della Seta; ed altri ancora si apprestano a farlo. Sempre a sostegno dell'iniziativa si e' inoltre espresso ed impegnato l'intero Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua; e si sono espresse ed impegnate altresi' prestigiose personalita' delle istituzioni, della cultura e dell'impegno civile, tra cui l'illustre magistrato Ferdinando Imposimato e l'autorevole scienziato Gianni Tamino.

5. PER SAPERNE DI PIU'

Per contattare l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e richiedere copia delle Osservazioni da essa presentate alla Commissione Europea ed una esauriente documentazione sulla questione: tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126, e-mail: isde.viterbo@gmail.com

* * *

L'invio alla stampa del presente comunicato e' a cura del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 10 dicembre 2012

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo

e-mail: nbawac@tin.it , centropacevt@gmail.com

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Lunedì 10 Dicembre,2012 Ore: 21:59
 
 
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