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www.ildialogo.org Alla viglia della COP17 nello stadio di Durban un raduno interreligioso,di Agenzia NEV del 30/11/2011

Clima.
Alla viglia della COP17 nello stadio di Durban un raduno interreligioso

di Agenzia NEV del 30/11/2011

Tveit (CEC): la crisi finanziaria non puņ essere un pretesto per non agire


Roma (NEV), 30 novembre 2011 - “E’ giunta l’ora della giustizia climatica! Non possiamo più aspettare!” Lo ha detto il pastore Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) con sede a Ginevra, in un videomessaggio inviato a Durban (Sudafrica), dove dal 28 novembre al 9 dicembre prossimi si svolge la Conferenza ONU (COP17) sul cambiamento climatico. Nel videomessaggio, lanciato in occasione dell’evento interreligioso tenutosi alla vigilia del summit mondiale nello Stadio di Kings Park, ha sottolineato l’urgenza dei provvedimenti da prendere per salvare il pianeta, ma soprattutto ha detto che la crisi finanziaria in atto non può e non deve essere il pretesto per non agire ora. Ricordando che il CEC si occupa da più di 20 anni di questioni ambientali (vedi: www.oikoumene.org/en/programmes/justice-diakonia-and-responsibility-for-creation/eco-justice/climate-change.html), Tveit ha chiamato la comunità internazionale a fare di più e l’ha incoraggiata a rendere finalmente operativo il Green Climate Fund pensato per finanziare interventi di adattamento e mitigazione degli effetti del cambiamento climatico.

Scopo del raduno interreligioso dalla forte caratterizzazione africana intitolato “Abbiamo fede!”, svoltosi a Durban il 27 novembre, e promosso - tra gli altri - dall’Istituto ambientale delle comunità di fede sudafricane, era quello di chiedere alla COP17 di approvare un trattato giusto, ambizioso e vincolante al fine di combattere efficacemente il cambiamento climatico. C’era anche Mary Robinson, già presidente dell’Irlanda e già Alto Commissario per i diritti umani, che nel suo intervento ha messo l’accento su alcuni temi dai quali la COP17 non dovrebbe prescindere: l’inclusione di genere, l’agricoltura, i diritti umani e la giustizia climatica. All’evento, cui hanno preso parte diverse tradizioni religiose tra cui, cristiani, musulmani, ebrei e Brahma Kumaris, il Premio Nobel per la pace, l’arcivescovo anglicano Desmond Tutu, ha consegnato al presidente della COP17, il ministro sudafricano delle relazioni internazionali e della cooperazione Maite Nkoana-Mashabane, le 200mila firme per la petizione “Abbiamo fede!”, ammonendo: “Questa è l’unica casa che abbiamo”.



Domenica 04 Dicembre,2011 Ore: 12:29
 
 
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